Mayan Death Robots – La guerra dei mondi
Sileni Studios è uno studio indipendente, focalizzato sullo sviluppo di prodotti videoludici dal basso costo ma dal grande impatto, al momento focalizzato sullo sviluppo di Mayan Death Robots, quello che per la software house rappresenta la punta di diamante del loro parco titoli. La data prefissata per la distribuzione al pubblico è ancora da decidere, ma entro l’ estate 2015 il gioco dovrebbe far capolino sul mercato ad un prezzo ancora da definire. Nonostante ci siano ancora degli angoli da smussare e parti in-game da rifinire a dovere, quelli di Sileni ci hanno concesso il privilegio di testare in anteprima il loro prossimo nascituro, mettendo però ben in chiaro che si tratta di una prova in Alpha e che quindi ancora molto è da sistemare.
Come Alieni e RobotGià dalle prime immagini e dai video trapelati durante questi due anni di sviluppo, proprio dalla pagina ufficiale dello studio Sileni, si riusciva a intuire vagamente la meccanica di gioco che avrebbe mosso i fili di Mayan Death Robots. Uno stile già visto, unito a piccole chicche nuove di zecca, che formano una combinazione esplosiva per un divertimento immediato e senza troppi fronzoli. Il gioco, infatti, si rifà al vecchio stile già adottato da titoli come Worms: Un PvP tra i più classici, che utilizza lo stile 2D per rappresentare sullo schermo una guerra senza esclusione di colpi tra rivali intenti a dominare il terreno di gioco. Unico obiettivo: la distruzione del nemico. Una formula davvero minimale, che però lascia spazio all’immaginazione degli sviluppatori. Quelli di Sileni infatti sono stati in grado di vedere più in là delle semplici battaglie tra mostri, inserendo in un contesto già famoso per il suo passato tanti piccoli ma significativi particolari che rendono Mayan Death Robots quasi unico nel suo genere.
A gioco avviato ci troveremo di fronte ad un menù rifinito e molto colorato, che vuole simulare l’interfaccia di un astronave, da dove potremo connetterci nei server di gioco per cominciare la ricerca del nostro avversario. Qui abbiamo avuto i problemi maggiori, essendo questa una prova in Alpha, non è stato semplice trovare degli avversari, anche provando ad orari differenti, ci siamo trovati davvero in difficoltà, ma dopo svariati tentativi, siamo riusciti a metterci in lista con dei possibili sfidanti, i tempi di caricamento sono stati davvero logoranti, tanto da farci restare per più di venti minuti nel matchmaking. Ma questo, ripetiamo, è stato solo un problema dovuto alla versione acerba del prodotto, la misera presenza di players online è un inciampo momentaneo e anche se in futuro il problema dovesse ripresentarsi resta comunque la possibilità di giocare in locale uno contro uno. Ma torniamo a noi, una volta selezionato il server e trovato un avversario, dovremo solo scegliere i tempi di durata della partita, da “molto corta” a “molto lunga”, questa scelta andrà a influenzare non il tempo di gioco, ma le mappe che si susseguiranno di volta in volta dopo aver completato la partita. Più il tempo scelto sarà lungo, più mappe giocheremo e viceversa. Dopo di che avremo modo di selezionare il nostro avatar che, come suggerito dal titolo del gioco, sarà rappresentato da un Robot. Ogni avatar avrà delle abilità uniche e ben bilanciate utilizzabili durante lo scontro come: il teletrasporto, il volo, proiettili a ricerca o perforanti. Queste aggiunte doneranno all’esperienza quel fattore strategico che altrimenti mancherebbe al gioco e che ridurrebbe il tutto ad un semplice spara e salta.
Una volta scesi dal nostro disco volante, sul campo di battaglia, la nostra missione non sarà quella di eliminare l’avversario in maniera diretta, ma di distruggere la sua “batteria”, un congegno alieno che rende possibile la vita del Robot-Alieno avversario e del suo popolo di minions che infestano una parte del terreno di gioco. le partite saranno scandite da turni nei quali i giocatori potranno scegliere di compiere solo un’azione alla volta, tra cui: l’utilizzo di un’abilità unica, lo spostamento tramite il salto, il volo o il teletrasporto o la costruzione di un muro protettivo. La scelta che ci è sembrata più sfruttata è quella della carica offensiva, ossia dar poca importanza alle strategie di difesa, concentrandosi sull’offesa, garantisce la vittoria quasi in ogni situazione. Ma non sempre è così semplice giungere alla fine di una partita senza rischiare la pelle almeno una volta. Infatti, i ragazzi di Sileni sono stati furbi e per ovviare a questo tipo di gioco, diretto e poco divertente, hanno inserito in alcune location, la presenza di boss da distruggere prima del completamento della battaglia. In queste fasi i giocatori avranno la possibilità o di attaccare il proprio avversario per guadagnare punti ma senza garantirsi la vittoria della partita, o potranno allearsi per la distruzione del mostro di turno, che donerà al giocatore più abile una cascata di exp, utile per le statistiche di fine missione. Tali punti saranno utilizzati per scalare la vetta dei videogamer più abili del server, anche se per ora non è ben chiaro se questi punti raccolti saranno utilizzabili anche per la modifica e la crescita delle abilità dei Robot.
Graficamente Mayan Death Robots si presenta davvero bene, con una scelta di colori davvero ben riuscita, che dona alle ambientazioni uno stile cartoonesco e alieno allo stesso tempo. Ciò, unito alla totale distruzione degli ambienti e dei piccoli abitanti che affollano le mappe di gioco, rendono questa esperienza visivamente appagante e generalmente bella da vedere. E anche se affetto da piccoli bug anche visivi, l’insieme grafico del gioco non soffre di problemi eccessivi. Cosa che non si può dire del comparto audio, costantemente sfalsato con l’azione a schermo e affetto da problemi di “muto improvviso”, ma siamo certi che molto presto questo tipo di errori, verranno sistemati.