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Anteprima
20 novembre 2013, 15:00
Prominence
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Prominence

Siete instancabili amanti dei film di fantascienza e, chiaramente, non disdegnate le produzioni videoludiche che ne prendono spunto? Bene, anzi benissimo, Prominence potrebbe essere il videogioco che fa per voi. Recentemente il team Digital Media Workshop ha deciso di far conoscere la propria opera alla stampa del settore, lanciando il titolo anche su Steam Greenlight; nell’attesa che venga approvato, siamo entrati in contatto con gli sviluppatori che gentilmente ci hanno fornito una demo dedicata alla stampa, risalente ad una build chiaramente non finale, quindi eccovi di seguito le nostre impressioni iniziali.

IL CORAGGIO DI RISCHIARE

Con Prominence ci troviamo difronte ad un punta-e-clicca in prima persona in cui, nei panni di un avventuriero solitario, ci si ritrova all’interno di una infermeria situata su una stazione spaziale molto danneggiata. Nessuno è accanto a noi, lo stato di abbandono pare evidente fin da principio, e le porte sono chiuse; oltre al fatto che l’energia elettrica par esser distribuita da un alimentatore d’emergenza. Non sappiamo chi siamo, o perché ci troviamo in questa situazione, quindi dopo aver dato un’occhiata più approfondita in giro dovremo impegnarci per uscir fuori da quella stanza, cercando così una soluzione che ci permetta il ripristino della corrente. Alle domande che viaggiano nella testa del giocatore, evidentemente curioso dei motivi per i quali ci si trovi completamente immersi nel nulla cosmico e senza nessun altro individuo al proprio fianco, si affianca la meraviglia di poter esplorare, strada facendo, una fantastica stazione spaziale per la risoluzione di questo mistero, via via sempre più intricato e stuzzicante.

Sebbene gli istanti iniziali proposti dal gioco non siano così originali, il ricorso all’amnesia è abbastanza abusato come metodo per dare il via alle fasi di gioco, il team di sviluppo ha ricreato tutt’attorno un ambiente di gioco credibile, rendendo verosimili ed intriganti non solo le prime battute del titolo, ma tutto ciò che nelle circa 3 ore ci ha tenuto impegnati in questa build; situazioni che andranno a svilupparsi appoggiandosi ad elementi di contorno quali messaggi vocali, email, dettagli, oggetti e punti speciali d’interesse, spesso riguardanti questioni prettamente personali e risalenti all’equipaggio di quella stazione. Lo stesso equipaggio ora disperso, scomparso, non si sa per quale motivo; motivo, probabilmente più d’uno, che toccherà a noi far venire a galla… Le fasi esplorative diventano così necessarie per capirne di più, ma mai pesanti, ed il sistema di movimento funziona a meraviglia: ogni particolare, location, stanza e stanzino, può essere esplorato completamente, senza limiti o vincoli di sorta, e lo stesso dicasi per l’interfaccia di gioco davvero basilare, priva di fronzoli. Potremo interagire con gli oggetti alla comparsa di una icona a forma di mano, analizzarli in primo piano tramite click destro del mouse e spostarci cliccando sulle frecce direzionali a schermo per la direzione scelta nelle fasi di perlustrazione. Procedendo di buon grado, ben presto acquisiremo abilità quali la visione notturna e probabilmente nel gioco completo il team di sviluppo ha in serbo qualcos’altro di speciale per noi videogiocatori; fatto sta che con questi accorgimenti avremo accesso ad altre e svariate sezioni della stazione spaziale, anche se il pericolo di un eccessivo backtracking potrebbe non essere del tutto scongiurato. Considerazioni che comunque rimandiamo alla versione completa del gioco, com’è giusto che sia.

Impossibile nascondere lo stupore di essere accompagnati da Annie, il computer di bordo, che ci ragguaglierà sugli obiettivi e ci fornirà supporto, senza però risultare snervante o semplificare, quindi pregiudicare irrimediabilmente, l’esperienza completa di gioco. Questa presenza, seppur non umana, in un certo senso ci farà sentire meno soli e meno abbandonati a quel destino che in queste fasi di gioco non pare essere di buon auspicio per noi. La voce robotica di Annie, fredda e senza emozioni, e quella narrante molto adatta e di gran livello, vanno così ad unirsi ai racconti registrati dal precedente equipaggio, ma riusciremo mai a capire cosa sia veramente successo? Dipende da noi, ma dipende anche da cosa ci riserverà Prominence nella sua versione finale; assolutamente, però, possiamo dire che senza la risoluzione dei puzzle e degli enigmi il nostro percorso di scoperta terminerà ancor prima di cominciare. Di stampo classico, potremo risolverli facendo uso degli oggetti in inventario, oggetti che andranno raccolti girovagando e perlustrando minuziosamente le varie location, e si dimostrano logici ed ottimamente integrati con le situazioni e l’ambiente di gioco. Inoltre, ogni documento o registrazione potrebbe fornire spunti utili al prossimo enigma da risolvere, andrà quindi fatta la necessaria attenzione ai dettagli, che potrebbero far la differenza nell’acquisizione di password, ad esempio, ma non solo. Per quanto concerne il lato tecnico, la build di Prominence non ci ha consentito di trarre impressioni specifiche riguardanti la qualità finale del prodotto, chiaramente, ma se sorvoliamo su alcune imprecisioni, facendo presente che verranno inserite solo nella versione finale del gioco determinate aggiunte come i sottotitoli (anche in Italiano), una maggiore interazione con Annie e migliorie alle ambientazioni ed agli effetti, il lavoro compiuto per la realizzazione delle location è esemplare. Se in un primo momento si ha l’impressione di essere immersi in un mondo fin troppo statico e dalla realizzazione generalmente spartana, in un secondo momento, e grazie alle fasi esplorative, ci si ritrova immersi in ambientazioni assolutamente consone al tipo di avventura proposta: dai livelli più bassi pieni di macchinari, adibiti al personale di manutenzione, a quelli superiori caratterizzati da un bianco lucido, per ufficiali e scienziati; c’è varietà, c’è dedizione, c’è passione. La stessa utilizzata per la composizione della soundtrack di gioco originale, della durata di oltre 40 minuti complessivi.

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IN CONCLUSIONE
Dopo la prova di un piccolo, ma consistente, spezzone di gioco, le impressioni non possono che essere positive, seppur la build provata non avesse livelli qualitativi esaltanti, almeno dal punto di vista tecnico. Ovviamente, questo non può essere un difetto, così come non possono esserlo le mancanze non disponibili nella versione preview, ma che saranno implementate poco prima della build finale che sancirà (si spera) l'ingresso in quel di Steam. Nonostante tutto, Prominence s'è rivelato come un titolo intrigante, coraggioso, affascinante e per certi versi inaspettato, se consideriamo quello che oggigiorno siamo “costretti” a giocare; con la speranza che il percorso di sviluppo non subisca bruschi intoppi o battute d'arresto improvvise, l'attesa per un gioco che fino a pochi giorni fa ci era del tutto sconosciuto ora è incredibilmente elevata. Tenetelo d'occhio, vi abbiamo avvisato...
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