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Anteprima
14 marzo 2014, 9:00
The Last Tinker: City of Colors
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The Last Tinker: City of Colors

Fiutare, puntare con decisione, conoscere, eventualmente ammirare. La scoperta di perle indie, tra processi di sviluppo più o meno lunghi e complicati, non è una scienza esatta e, probabilmente, l’utilizzo del termine “scienza” è anche improprio. Qualcuno però dovrà pur farlo, quindi eccoci pronti per parlarvi in breve di un altro di quei titoli che dovrebbero entrare nel vostro radar, sempre se siete interessati a cimentarvi con action/platform artisticamente di rilievo. The Last Tinker: City of Colors – il nome vi dirà poco e niente, questo lo sappiamo – tenta di riportare creatività, brio, colori, divertimento e spensieratezza ad un genere che manca da molti anni nella sua massima espressione, un genere sul quale eravamo abituati a trascorrere ore ed ore davanti al nostro televisore. Se vi va di saperne di più continuate pure con la lettura, altrimenti… Problemi vostri!

MATITE, CARTA E COLLA

Eletto come miglior progetto 2012 nella categoria “Selected Project Contest” del Game Connection Europe 2011, The Last Tinker: City of Colors ci ha riportato indietro coi ricordi, a quando eravamo più piccoli e gli action-platform rappresentavano il nostro pane quotidiano, o quasi. La mente è andata in un lampo a ricercare i bei tempi passati su alcuni titoli della prima e della seconda PlayStation con un risultato che da principio non ci saremmo aspettati: il videogioco di Mimimi Productions, pur nella sua breve versione preview, ci ha colto di sorpresa, stupiti e meravigliati a tratti. Il compito nel gioco sarà quello di aiutare Koru a salvare Tinkerworld da quella che l’introduzione al gioco definisce come “Bleakness”, che potremo inquadrare come unico e vero nemico del mondo vivo e colorato, stupendo ed artisticamente esaltante, in cui saremo immersi. Un mondo nato, cresciuto e sviluppatosi grazie all’uso della creatività, che di questi tempi scarseggia; dovremo aiutarla a rinascere, coltivarla per riportarla agli abitanti sparsi nel distretto di Colortown, usando a nostro vantaggio il potere dei colori.

Tra piattaforme, funi da scalare ed altre sulle quali muoversi velocemente, tra quest via via sempre più insidiose e tanta sana esplorazione, The Last Tinker: City of Colors ci mette poco a rivelarsi un action-platform coloratissimo e di concezione moderna, fresco e veloce come meccaniche, così come leggero e rilassante, adatto a tutte le età ma, proprio per la sua bellezza visiva ed i personaggi di gioco da cartoon, probabilmente più adatto ai piccini. Un’avventura unica, che sfrutta le meccaniche di base del platform per costruire attorno ad esse un’esperienza di gioco gioviale ed allegra, che assumerà toni più seriosi, in fondo c’è sempre un “male” da sconfiggere ed abbattere. Così, tra saliscendi e baracche, casette variopinte ed il fido aiutante volante a nostro seguito, piattaforme da attivare e strani abitanti a cui servirà una mano per portare a termine delle missioni, Mimimi Productions ha ben pensato di affiancare un semplice sistema di combattimento a sostegno dell’uso del potere dei colori, accennato poc’anzi. Giocandolo con un normale gamepad Xbox360, il tutto si riduce alla pressione del tasto ‘B’, grazie al quale potremo prendere a pugni i nostri avversari; in tal modo, Koru eseguirà combo automatiche, e a queste potremo affiancare schivate ed attacchi furtivi. I poteri sono invece tre, contrassegnati da tre diversi colori: il rosso, il verde ed il blu, grazie ai quali potremo rispettivamente esasperare, spaventare e far piangere i nostri nemici, oltre che combinarli per la risoluzione di piccoli enigmi logici sparsi nelle location di gioco; così facendo supereremo ostacoli, sbloccheremo nuove aree e quest, e sarà impossibile non rimaner basiti da tanta bontà artistica, sia perché i quartieri di Colortown appaiono elaborati e distribuiti in maniera consona per la creazione di uno skyline eccezionale, sia perché i tools utilizzati dagli sviluppatori hanno permesso di creare, in maniera semplice, qualcosa di grandioso. Le avventure di Koru & Co. sono difatti immerse in un mondo che sembrerebbe esser creato con carta e colla, e tante matite colorate, tra spazi aperti e vivaci, pieni zeppi di colori, stagni e corsi d’acqua, spuntoni di roccia, polipi giganti e ragazzini pronti a dichiararci guerra. Si ha la reale impressione di essere dentro un mondo fantastico, che è riuscito a risvegliare la nostra fantasia e la nostra immaginazione, nonostante la brevità della demo analizzata.

Rimangono ovviamente zone oscure ancora da chiarire, impossibili da decifrare allo stato attuale. La trama, leggera, carina e brillante, dovrà riuscire a far da collante per le ore di gameplay di cui il titolo si compone – altro fattore sconosciuto ad oggi – ma il quadro dipinto attorno ci fa ben sperare che il lavoro del team di sviluppo tedesco sia certosino e quanto più vicino alla perfezione, se non altro perché pad alla mano il titolo ci è sembrato già quasi pronto al lancio, mettendo in evidenza bontà tecnica e di gameplay, con dei controlli precisi, che in titoli del genere fanno spesso e volentieri la differenza. Piacevole anche la presenza dei testi in italiano, sia nei menu che nei dialoghi di gioco, e buone le musiche che hanno accompagnato le nostre scarrozzate e scazzottate. Su tutto il resto ci riserviamo di aggiornarvi in futuro, dato che la versione preview era davvero limitata, e se vi state chiedendo una data di rilascio possiamo tranquillamente dirvi che il titolo è previsto per PC Windows, Mac e Linux entro l’estate 2014. Nell’annuncio si parla anche di console, ma di quali è ancora un mistero. Chi vivrà vedrà…

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IN CONCLUSIONE
The Last Tinker: City of Colors è stata una gradita sorpresa: un mondo di gioco bello e colorato, personaggi buffi, tanto divertimento e quest molto varie, hanno messo in mostra tutto il potenziale che il titolo ha in dote. La versione preview da noi testata ha evidenziato tanti pregi, nascondendo per bene gli eventuali difetti. Vedremo se in fase di recensione la produzione di Mimimi Productions si confermerà o meno. Di certo, siamo dinnanzi ad un titolo leggero per contenuti, che saprà divertire proprio tutti, grandi e piccini, e questo per un action/platform di stampo indipendente è già un gran bel punto di partenza.
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