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Speciale
19 aprile 2015, 17:27

Breve storia dei videogiochi: John Carmack

« Nell’era della comunicazione non esistono barriere. Le barriere sono autoimposizioni. Se vuoi sviluppare un qualcosa di grandioso per farti notare e far capire cosa sei capace di fare, non hai bisogno di milioni di dollari per finanziare il tuo progetto. Ti bastano della pizza, qualche lattina di Diet Coke da mettere nel frigo, un pc economico su cui lavorare, e la dedizione e la forza di volontà necessarie per arrivare alla fine. Abbiamo dormito sui pavimenti. Abbiamo guadato fiumi. »

John

Dicono che Carmack sia più brutto dei mostri di Doom

John Carmack è il classico nerd: capelli disordinati, occhiali grossi e dubbio senso estetico nel vestiario. A prima vista potrebbe passare inosservato, non è certo come un Bill Gates che deve girare con la scorta, o come Wozniak che la scorta l’attira grazie alla sua enorme massa. Ma dietro a questo signore di mezza età si nasconde la mente che ha creato la tecnologia dietro a perle del mondo dei videogame quali: Wolfenstein 3D, Doom e Quake.

Come ben saprete, le menti brillanti sono spesso quelle più ribelli. Il buon Carmack infatti, oltre ad essere un appassionato di computer ancora prima di averne trovato uno, è anche tutt’altro che tranquillo. Alla tenera età di quattordici anni il nostro eroe irrompe in una scuola, mixando della termite con vaselina, in modo da sciogliere i vetri delle finestre. Il tutto per rubare degli Apple II. La banda ovviamente viene beccata quasi subito, e John viene mandato da uno psicologo, ma in fondo il ragazzo avrà conseguenze poco gravi.

« Sapevo di voler lavorare con i computer già prima di aver visto un videogame. Mi sono dilettato per anni a leggere le enciclopedie e gli articoli di riviste ancor prima di aver toccato un computer. »

Come usanza negli anni ’90, Carmack si iscrive all’università, e da bravo informatico che si rispetti la lascia, per lavorare da programmatore freelance. Non fatelo a casa, mi raccomando. Leggenda vuole che Carmack e Tom Hall lavorarono ininterrottamente per una notte, nel tentativo di creare un clone per computer di Super Mario Bros. 3, quando John Romero (co-fondatore di id Software con Carmack, Hall e Adrian Carmack) lo vide, intuì subito il potenziale del motore creato, che infatti verrà usato come base per la serie Commander Keen (1990).

L’anno della svolta per id Software e Carmack è probabilmente il 1992. Il 5 Maggio di quell’anno infatti uscirà un titolo destinato ad entrare nella storia dei videogame: Wolfenstein 3D, gioco che getterà le basi per gli FPS avvenire. Il motore pseudo-3D del gioco sarà realizzato quasi interamente da Carmack con la tecnica del Ray Tracing.

Per ogni pixel dell'immagine {
  Crea un raggio che, dall'occhio, passa attraverso questo pixel
  Inizializza "NearestT" a "INFINITO" e "NearestObject" a "NULL" ...} (Una parte dell'algoritmo di Ray Tracing)

Sia il Ray Tracing che i successivi progetti di Carmack diventeranno molto importante nello sviluppo dei videogiochi futuri. L’informatico verrà ritenuto uno dei più importanti degli ultimi anni nel suo campo, anche e soprattutto grazie al fatto che i suoi algoritmi verranno usati per titoli del calibro di Half-LifeMedal of Honor e Call of Duty.

id Software

Potrete essere fighi, ma mai quanto quelli di  id Software

Usciranno a seguire Doom (1993) destinato a seguire le orme del predecessore nell’oplimpo dei videogame, ma del quale sarà opportuno parlare in un articolo apposito. Quake (1996), Quake II (1997) e Quake III: Arena (1999). Quest’ultimo in particolare sarà il primo gioco realizzato con il motore Tech 3 (ovviamente sviluppato anche da Carmack) e offrirà migliori funzionalità per il multiplayer, feature per la quale è Arena è tutt’ora famoso. Nel 2004 esce Doom 3, che forte di una grafica nuova realizzata grazie al Tech 4, si consoliderà presto come una delle esperienze horror-fps migliori degli anni 2000. Il motore Tech 4 risulta di fondamentale importanza, seppur basato sul 3 infatti, venne scritto in c++ e non in c, questo comportò la ricreazione quasi totale del codice stesso. Tech 4 è, tra le altre cose, il motore con il quale gira il fantastico Prey, del quale aspettiamo ancora un seguito.

Carmack verrà premiato con molti titoli, il primo nel 1996 dove GameSpots lo riterrà “[…] among the most influential people in computer gaming of the year and of all time.” id Software sarà protagonista del libro Masters of Doom che ne racconta la storia, ed è tutt’ora una delle software house più influenti di sempre. Insomma, quando pensate a Doom, Wolfenstein e Quake, pensate anche alle brillanti menti dietro a questi titoli, ed in particolare a quella di John Carmack, uno dei più importanti informatici del mondo dei videogiochi.

Riferimenti:

From hell: a look at John Carmack’s incredible and influential games
Masters of Doom

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