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TESTATO SU PC
23 aprile 2013, 17:49
The Night of the Rabbit
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The Night of the Rabbit

Nell’anno che darà fine alla trilogia di Deponia, autentico successo in termini qualitativi e d’importanza commerciale, Daedalic Entertainment tenta di dare una rinfrescata al suo scaffale delle creazioni. Già nelle ultime settimane si son sprecati discorsi sui futuri titoli quali Memoria, 1954: Alcatraz o Blackguards. Tra questi, recentemente, si è aggiunto The Night of the Rabbit che arriverà tra poco più di un mese negli store fisici della Germania e dell’UK, mentre per tutti gli altri paesi al momento si parla soltanto di versioni digitali, che puntualmente arriveranno su Steam e GOG.com.

Col titolo ormai giunto nelle vicinanze della fase GOLD, il team di sviluppo tedesco ha messo a disposizione una beta che rappresenta un ottimo e prelibato antipasto col quale farsi una chiara idea sulle potenzialità e sul lavoro fin qui svolto. Ecco le nostre impressioni!

BACCHETTA E CILINDRO, ORA SÌ CHE SONO UN MAGO!

Nei panni di Jeremias Hazelnut, dodicenne che sogna di diventare un grande mago, ci troveremo in una realtà di gioco per molti versi fiabesca. Una piccola casetta immersa nel verde con un piccolo orticello e tanti alberi sparsi attorno, questa è una delle prime schermate di gioco proposte in The Night of the Rabbit. A due giorni dalla riapertura delle scuole Jeremias, alias Jerry, viene incaricato dalla sua dolce madre di raccogliere delle more nel bosco, che poi le serviranno per una torta. Ignari di quello che di lì a poco accadrà, l’arte dei disegni creati da Daedalic Entertainment mette in risalto la maestria dell’opera tutta, tanto che sembrerà d’essere immersi in un mondo incantato al quale si affiancano le opere dell’uomo, osservabili in uno scorcio di location che mette bene in evidenza le costruzioni ed il cemento armato che ha rovinato un così bel paesaggio ed habitat. Trovate le more e raccolti i primi oggetti utili sparsi nelle ambientazioni, Jerry è chiamato a guardarsi attorno analizzando ogni particolare, finché una strana “lettera volante” entrerà di sua volontà, e come per magia, nella cassetta delle lettere: si tratta di un indovinello, da risolvere aguzzando l’ingegno ed utilizzando gli elementi che il paesaggio ci offre per compiere questa sorta d’incantesimo che rappresenterà un passo importante verso un nuovo futuro, quello che potrebbe vederci diventare un grande e giovanissimo mago. Armati di bacchetta magica e cilindro, di cui non ci va di svelarvi tutti i particolari per evitare spoiler, il caro Jeremias farà la conoscenza dell’enigmatico e per certi versi inquietante Marquis de Hoto che si farà carico del far vivere al giovane protagonista un’avventura senza eguali nel regno di Mousewood: una realtà incantata abitata da animaletti parlanti e mistiche creature, un mondo parallelo raggiunto grazie ad un portale. Presto, questo sarà invaso da una terribile minaccia per mezzo del potente Zaroff e Jerry, dopo un apprendistato durato qualche ora e col quale si è presa la giusta dimestichezza sul come procedere in questa nuova avventura, sarà chiamato a ribattere colpo su colpo a suon di magie ed incantesimi che non abbiamo potuto approfondire a fondo in questa beta ma senz’altro rappresentano uno dei punti forti dell’intera produzione. Pian piano il nostro piccole eroe capirà perché Marquis de Hoto ha scelto proprio lui per risolvere i grossi problemi che attanagliano il regno di Mousewood. E probabilmente non sarà così piacevole saperlo.

Le sensazioni di gioco paiono fantastiche fin dalle prime battute e la prima parte dell’avventura senza possibilità alcuna di chiedere aiuti ci ha fatto pensare che in tutto il gioco The Night of the Rabbit avrebbe mantenuto lo stesso approccio, invece no: superate le fasi iniziali e arrivati nel mondo parallelo potremo chiedere aiuto al nostro mentore ogni volta che lo riterremo opportuno; gli enigmi si son dimostrati intelligenti e sempre legati alla raccolta di oggetti trovati negli ambienti, quindi spesso alla combinazione di due o più di questi, e sono alternati da veri e propri puzzle sempre intriganti da risolvere. D’ottimo numero, almeno per quanto visto in questa beta, anche gli easter eggs ai quali Daedalic Entertainment sembra essersi affezionata dopo le ultime produzioni: in tal caso, evidenti i riferimenti a Harry Potter o ad Alice in Wonderland… Insomma, questa nuova creazione pare funzionare alla grande e gli effetti iridescenti che vengono fuori nel momento in cui guarderemo attraverso un anello dorato, che ci permetterà di osservare dettagli e particolari altrimenti impossibili da vedere ad occhio nudo, rappresentano di certo un’ottima maniera per dare al gioco quel qualcosa in più che potrebbe rappresentare il punto di svolta cercato dal team di sviluppo, garantendo un’esperienza di gioco varia e sempre allettante. In ogni istante di gioco e per ogni nuova schermata.

Tenendo conto che questa versione preview del gioco conteneva soltanto un sesto di quello che sarà il gioco allo stato finale, e nonostante questo per portarla a termine servono ben più di due ore, bisogna dire che i risultati in termini di resa audio/grafica sono pressoché ottimali; lo sviluppatore ha però tenuto nel precisare che tutto sarà rivisto ed ottimizzato in vista del rilascio, dalle animazioni alla qualità grafica per le varie risoluzioni, arrivando agli effetti sonori che in questa versione non compaiono nella loro totalità e, tra i presenti, alcuni hanno ancora bisogno di un controllo di revisione qualitativo. Stesso trattamento sarà riservato alle cut-scenes che appaiono comunque esaltanti in termini qualitativi e di nitidezza, oltre che di definizione e colori. Se quindi il gioco non delude in termini di gameplay e qualità tecnica, e ci riserviamo di giocare il titolo completo per dare un giudizio definitivo sulla trama che ha tutto per mantenere alto l’interesse del videogiocatore di turno, The Night of the Rabbit mette in evidenza anche un’alta rigiocabilità fin dal menu di gioco iniziale che, alla voce ‘Bonus Collection’, raccoglie tutt’una serie di categorie interessanti. Sorvolando su quelle riguardanti gli achievements interni (20 in totale) e i video principali (sono sei) comunque supportati da moltissimi mini filmati nelle fasi in-game, catturano l’attenzione quelle ‘Stickers’, ‘Quartets’ e ‘Audio Book’ composti, in totale, da ben 48 elementi che andranno raccolti nelle varie location di gioco; le carte collezionabili, ben 32, inserite nella categoria ‘Quartets’ saranno di certo i raccoglibili più importanti da trovare, perché influenzeranno la trama e daranno il loro contributo al racconto stesso.

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IN CONCLUSIONE
A qualche giorno dal triste annuncio che ha visto chiudere la LucasArts, tornare a parlare, respirare e gustare una avventura grafica che per qualità ricorda tanto i titoli che diventarono, dopo un po', i punti di riferimento del genere è stupendo. Daedalic Entertainment ha sudato tanto ed è riuscita a superare l'ostacolo dell'esser un team indipendente, per di più tedesco, compiendo un numero di “buone azioni” esaltante, alle quali corrispondo altrettanti punta-e-clicca di rilievo e prestigio. The Night of the Rabbit è soltanto il primo arrivo del 2013 per questo ormai affidabile team di sviluppo e le premesse, dopo la prova di una versione limitata per contenuti ma ben capace di mettere in chiaro le qualità in proprio possesso, sono altissime. Gli avventurieri tengano il proprio radar bene in funzione, il 29 maggio avremo la possibilità di far nostra un'altra splendida avventura grafica. Con buona pace per chi riteneva questo genere finito e ormai superato.
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