Bravely Default: Where the Fairy Flies
Tra i vari titoli presenti allo stand, che abbiamo potuto giocare a questo Games Week, ce n’era uno in particolare che non avevamo ancora avuto modo di provare a nessun altro evento, per il quale è stata annunciata solamente alcuni mesi fa la localizzazione in Italiano. Il titolo in questione prende il nome di Bravely Default: Where the Fairy Flies, JRPG “vecchio stampo” sviluppato da Square-Enix che ha ottenuto un buon successo sia di critica che di pubblico in madrepatria. Bisognerà attendere dicembre per l’arrivo in Italia, anche in una splendida edizione limitata per collezionisti, nel frattempo tenetevi un po’ impegnati con le nostre impressioni sul titolo…
Old school
Quando si parla di Bravely Default è impossibile non tirare in ballo anche la saga di casa Square-Enix, ovvero quella di Final Fantasy, che nelle ultime due generazioni di console ha visto tanti di quei cambiamenti da essere diventata addirittura irriconoscibile per alcuni fan di vecchia data. All’interno di un contesto del genere, con una “Lightning Saga” che non tutti stanno apprezzando, ed il Final Fantasy XV di Tetsuya Nomura che sembra stare abbracciando un gameplay ancora più action rispetto a quello dei capitoli precedenti, troviamo questo titolo in arrivo come esclusiva per Nintendo 3DS: una IP completamente nuova che vuole proporre un vero e proprio ritorno alle origini, strizzando l’occhio a coloro che hanno avuto il piacere di giocare ai primi indimenticabili capitoli di Final Fantasy. La prima cosa che ci è saltata all’occhio durante la nostra prova è stato il gameplay del gioco, basato su combattimenti a turni e scontri casuali proprio come la vecchia scuola di JRPG impone. Nel gioco è stato inoltre inserito un sistema di Job molto simile a quello presente in Final Fantasy V, che permette al giocatore di scegliere le classi e le abilità del proprio personaggio, oltre ovviamente anche al suo equipaggiamento, che sarà interamente modificabile come da tradizione tramite un apposito menù. Strettamente legato al sistema di classi sopraccitato è quello dei comandi, il quale è composto fondamentalmente da due macro-categorie: quella dei Job Commands e quella delle Support Abilities. La prima contiene tutti gli attacchi, le magie e le azioni che sono legate alla classe del personaggio, mentre la seconda riguarda dei comandi che entreranno in azione in maniera automatica in presenza di particolari tipi di situazioni, come per esempio quando un personaggio ha pochi HP. Con un gameplay che riprende tantissime cose dal passato, non potevano mancare delle splendide ambientazioni liberamente esplorabili a fare da contorno, le quali saranno ovviamente racchiuse all’interno di un’unica enorme world map.
Dal punto di vista tecnico il gioco è caratterizzato da uno stile molto particolare: la direzione artistica è stata difatti affidata a quel genio di Akhiko Yoshida, il quale ha lavorato in passato a titoli del calibro di Final Fantasy Tactics e Vagrant Story, ed è basata su un’ambientazione di tipo medievale-fantasy, che va a riprendere anch’essa lo stile estetico più classico dei Final Fantasy esattamente come aveva fatto il nono capitolo della saga. All’interno delle varie ambientazioni, i personaggi tridimensionali si muoveranno in degli splendi scenari 2D dipinti a mano e la telecamera partirà sempre da un campo lungo iniziale ogni volta che si entra o si esce da un determinato edificio o ambiente, per poi andare a stringere con uno zoom sul personaggio controllato dal giocatore. La sceneggiatura è stata firmata invece da Naotaka Hayashi e vede anch’essa diversi elementi narrativi ripresi dal passato, come per esempio gli immancabili cristalli magici che avranno un’importanza fondamentale all’interno della storia. Quest’ultima segue le vicende di quattro personaggi: Tiz, Agnes, Edea e Ringabel. Tiz è un ragazzo che cerca la verità dietro alla distruzione del suo villaggio, Agnes è una maga in missione per salvare il mondo dall’oscurità, Edea è la figlia di un templare che tenta a tutti i costi di rendere suo padre orgoglioso di lei e Ringabel è un personaggio dal modo di fare piuttosto bizzarro che viaggia con un misterioso diario in grado di predire il futuro. Ad intervallare le fasi di gioco vi saranno ovviamente delle cutscene composte principalmente da dialoghi tra i vari membri del party, che andranno a sviluppare la caratterizzazione di questi ultimi e ad approfondire la trama. Ad uno stile grafico splendido ed una storia potenzialmente molto interessante, va infine ad aggiungersi un ottimo comparto sonoro, con delle splendide musiche scritte da Revo e la possibilità di poter scegliere tra il doppiaggio originale in Giapponese e quello in Inglese.

28-07-14 
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