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30 luglio 2013, 19:08
Memoria
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Memoria

Eravamo proprio all’inizio del periodo estivo 2012 quando The Dark Eye: Chains of Satinav approdò negli store digitali e nei negozi (anche italiani), grazie alla collaborazione tra Daedalic Entertainment e Deep Silver che, tra le altre cose, si occupò anche della localizzazione in Italiano tramite sottotitoli. A distanza di un anno ed un mese ci troviamo a parlare del sequel, Memoria, previsto per fine agosto su PC e Mac.

La prova di una versione preview ancora acerba per ottimizzazione e qualità dei dettagli, ma non per quantità dato che conteneva circa il 50% del gioco finale, ci ha schiarito le idee su questo atteso seguito di una delle avventure grafiche più apprezzate dagli amanti del genere, che ne hanno amato i personaggi e le ambientazioni, i temi dark-fantasy delle vicende narrate ed i due poteri speciali utilizzabili, che effettivamente davano più varietà alle fasi di gioco.

DOPPIO PERSONAGGIO GIOCABILE

Il franchise di The Dark Eye ha origini molto lontane, addirittura risalenti al 1984. Un gioco di ruolo tedesco, per la precisione, uno dei videogiochi più di successo del mercato tedesco che, tra le altre cose, ha ispirato tanti altri videogiochi di successo negli anni, non ultimo la serie di avventure grafiche sviluppate da Daedalic Entertainment. The Dark Eye: Chains of Satinav effettivamente lasciava tanti punti interrogativi, prestandosi molto bene ad un sequel che ne riprendesse gli eventi e fornisse più dettagli sulla situazione dei protagonisti; protagonisti che, dopo circa dieci ore di gameplay, si erano trovati immersi in qualcosa di grande ed oscuro: una grave pestilenza di corvi rese il Regno di Andergast invivibile, tetro ed impossibile da accettare. Nei panni di Geron, cacciatore di uccelli, il nostro compito fu quello di debellare l’infestazione, annullare quella sorta di incantesimo e dare nuovo splendore ad un piccolo regno; un regno che, col suo insieme di abitanti, non fu mai capace di concedere una possibilità di vita migliore al ragazzo, additato come “iettatore”, quando le cose andavano bene… Dietro un compito apparentemente semplice Geron venne a conoscenza di dettagli scabrosi, fatti di morti assurde, orribili incubi e tanta cattiveria, che si annidava nelle menti dei deboli per far compiere loro gesti privi di buon senso, dettati dal delirio mentale e dalla disperazione assoluta. Anche Geron fa un sogno ricorrente, uno di quelli strani, che rappresenta il punto cardine da cui ripartire per ottenere una speranza di vita migliore… Se sarà in grado di capirne il vero significato.

In breve, The Dark Eye: Chains of Satinav raccontava di questi eventi e si componeva di tanti personaggi secondari, caratterizzati perlopiù alla grande, oltre che di un’altra protagonista (non giocabile) nei panni di una fata. Fata che si rivelerà più d’intralcio che d’aiuto, ma che trasporterà il forse fin troppo ingenuo Geron oltre ogni limite, arrivando ai confini di Aventuria. È questo il collegamento con Memoria, partiamo dalla location di gioco quindi, che ancora una volta viene resa credibile dal sopraffino lavoro artistico di uno sviluppatore che ormai non ha più nulla da invidiare ad altre software house; cambiano però i personaggi, o meglio, se ne aggiungono di nuovi: oltre a Geron, ancora una volta al centro dell’intreccio narrativo che gli sviluppatori hanno costruito, troveremo una giovane principessa, Sadja. Proveniente da Fasar, un regno molto lontano, nel triste periodo vissuto nelle terre di Aventuria (sopra ricordate) si fece forza lottando nella grande battaglia avvenuta nel deserto Gorian: una lotta cruenta contro potenti demoni, che in caso di vittoria l’avrebbe vista diventare una delle più grandi eroine di tutti i tempi… Senonché, Sadja svanì nel nulla! Cinquecento anni dopo, grazie all’impegno di Geron che sta ancora cercando di far tornare “normale” l’amica-fata Nuri, i cui precedenti eventi non racconteremo per evitare spoiler sull’avventura Chains of Satinav, la storia di Sadja riemerge e viene fatta chiarezza sul terribile destino che spezzò una così giovane vita. Tuttavia, il rimembrare ricordi oscuri ed un malvagio passato fanno diventare di nuovo tetra, ma stavolta anche distorta, l’attualità e gli eventi del presente.

Il punto di forza di questo sequel ruota, perciò, tutt’intorno alla narrazione ed alle idee che lo scrittore Kevin Mentz ha creato per Memoria; scrittore che, oltre ad aver prestato la propria collaborazione per la storia di Chains of Satinav, è anche autore di A New Beginning e Deponia. L’idea di regalare agli appassionati delle avventure una doppia storyline ad incastro, con due personaggi giocabili che vanno a ricomporre un grosso puzzle, scoprendo dettagli e particolari provenienti da due differenti epoche, aiutandosi con un numero di magie ed abilità importanti, è sicuramente vincente fin dalle prime battute. Da quanto abbiamo potuto osservare dalle fasi giocate, Memoria si presenta con una interfaccia di gioco molto simile a quella del predecessore, riutilizzando anche lo stesso tipo di menu, pur se con variazioni cromatiche. Senza dilungarsi troppo in dettagli che potrebbero rovinare l’attesa di chi è intenzionato a far proprio questo videogioco, possiamo dire che ad una narrazione d’effetto si affiancano le solite fasi di gioco che ci vedono impegnate nella risoluzione di enigmi tramite raccolta e/o combinazioni di oggetti, esplorazione delle location di gioco (disponibili anche gli aiuti tramite hotspot per i meno esperti) e dialoghi coi vari personaggi incontrati, che forniranno un quadro d’insieme più completo nel corso della storia. La difficoltà degli stessi non è apparsa elevata, confermando gli standard assunti in Chains of Satinav e che a parte le tematiche affrontate, non proprio per ragazzini, riusciva a dare poche noie ed a prestarsi a tutte le età e capacità d’ingegno per quanto riguardava la risoluzione di puzzle ed enigmi di sorta. La varietà delle fasi di gioco era, però, portata da due poteri: quello di distruggere e riparare le cose; abilità confermate anche in questo nuovo capitolo.

UN SEQUEL MOLTO ATTESO

Nonostante la prova di una versione non completa, Memoria ha messo in mostra i muscoli e le potenzialità della release finale che uscirà precisamente tra un mese. Mancava il doppiaggio in lingua Inglese (presente quello in Tedesco, che è per noi italiani difficile da digerire), ma erano presenti i sottotitoli nella lingua anglosassone che hanno garantito fasi di gioco comunque stimolanti, anche grazie alla possibilità di poter abbassare del tutto il volume del doppiaggio recitato; discorso diverso per i brani audio, di pregevole fattura, ma che quasi certamente saranno proposti in qualità ben maggiore. Lo stesso dicasi per il comparto delle animazioni o per alcuni piccoli bug riscontrati, tutti problemi di cui tener conto considerato la versione beta testata. Dietro a ciò, però, è evidente la quantità di lavoro e la grande premura del team di sviluppo tedesco, ormai garanzia assoluta per avventure grafiche dalle tematiche sempre più interessanti, a volte più serie e dark, altre meno seriose e più scanzonate, ed un gameplay che prendendo spunto dai classici sa essere motivo d’interesse sia per i neofiti del genere che per i più navigati.

I fondali, le ambientazioni, gli intrighi e la natura fantasy di Memoria, quindi i due personaggi giocabili ed una trama che si preannuncia scoppiettante, fanno entrare questo videogioco nel nostro radar dei “desiderabili”, consci del fatto che raramente si rimane delusi da Daedalic Entertainment e che se soltanto venisse confermata la qualità del prequel, The Dark Eye: Chains of Satinav, ci sarebbe di che gioire nei mesi a venire…

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IN CONCLUSIONE
Le basi per un sequel di successo erano più che evidenti dopo il finale proposto in The Dark Eye: Chains of Satinav e sono state pienamente confermate da Memoria, anche se è ancora presto per dichiararne l'effettivo risultato positivo e vincente. Da quanto visto, Memoria propone tanto e tenta di rendere le fasi di gioco ancor più accattivanti d'un tempo: i due personaggi giocabili, i fondali fantastici ed una trama che si preannuncia ricca di colpi di scena possono effettivamente essere i tratti distintivi di questo episodio, che ai nostri occhi è apparso in ottima forma nella versione preview ma, chiaramente, ancora acerbo in alcuni frangenti sopra esplicitati, che una volta messi a punto potrebbero dare forza e vigore alla versione finale del prodotto, in uscita il 30 agosto su PC e Mac.
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