PlayStation
Era il lontano, lontanissimo Dicembre 1994, quando Sony Computer Entertainment presentò la prima PlayStation. Già dall’articolo dedicato al Nintendo 64 del nostro Chrono, si evince come lo sviluppo della console in analisi fu quanto mai complesso e travagliato. I primi anni ’90 videro Sony e Nintendo lavorare all’unisono. La prima voleva realizzare una console domestica forte del supporto CDROM/XA, mentre la grande N, tendenzialmente tradizionalista, voleva ancora puntare sulle cartucce. Ecco venir fuori un nuovo progetto: lo “SNES-CD”, una console capace di supportare sia la lettura di CDROM che quella delle cartucce. Il progetto si spinse oltre il semplice “abbozzo”; fu firmato un contratto ed effettivamente la produzione della console, seppur non massificata, ebbe un suo inizio. Tuttavia, il presidente Nintendo Hiroshi Yamauchi, realizzò ben presto che l’accordo siglato avrebbe portato di lì a poco ad una sopraffazione della sua azienda, e tramite precisi accordi tutti i piani progettuali Sony-Nintendo furono immediatamente cancellati.
Il 1992 segnò un nuovo e rinnovato avvicinamento tra le due aziende succitate. Abbandonato il progetto SNES-CD, ne fu intrapreso un altro: il “Play Station Experimental”. Anche questa volta, però, qualcosa andò storto. La Sony non volle più supportare lo sviluppo di una console che adottasse le cartucce, tecnologia ormai ritenuta obsoleta.
Per questo, l’azienda si separò definitivamente dalla controparte, e in poco più di due anni mise in atto una rivoluzione software ed hardware che segnò lo sviluppo dell’intero settore, fissandone evidentemente nuovi standard qualitativi. La PlayStation venne lanciata in Giappone il 3 Dicembre 1994, negli USA il 9 Settembre 1995 ed in Europa il 29 Settembre dello stesso anno.
QUESTIONE DI… TERMINI
Abbiamo visto come il “Play Station Experimental”, fu un progetto condiviso sin dal suo sorgere da Sony e Nintendo. La nomenclatura della console, ed il relativo merito, non è dunque esclusivamente da attribuire alla Sony, la quale, al momento della pubblicazione, si limitò ad eliminare lo spazio tra le diverse parole componenti il progetto iniziale, siglando il tutto con un forse più incisivo e sintetico “PlayStation”. Onde evitare malintesi, sono necessari taluni chiarimenti nozionistici, concerne sigle e/o abbreviazioni diffusisi nel corso degli anni.
–PSX indica un abbreviazione tipica della fase progettuale, ergo anteriore alla pubblicazione della console (“Play Station Experimental”, appunto); un secondo riferimento strettamente legato a tale sigla è dato dal formato dell’eseguibile dei giochi sviluppati per la console (.exe).
–PS è la tipica, quanto ufficiale, abbreviazione attribuita alla console posteriormente alla pubblicazione.
–PSone è un’abbreviazione stante invece ad indicare un progetto successivo alla prima PlayStation. Trattasi di una console che fu pubblicata nel 2000, e che dovette tra l’altro convivere con la sua sorella maggiore, la PlayStation2. La Psone non segnò nessun tipo di evoluzione Hardware, ma si presentò con un design più snello e maneggevole, che la rendeva più facilmente trasportabile.
VIAGGIO ALL’INTERNO
Una delle peculiarità, nonché motivo di successo, della Playstation fu la componente Hardware, caratteristica che più di tutte segnò un distacco dalle console ad essa concorrenti. La console a 32 bit oltre a supportare i giochi inseriti nei CdRom (potenzialmente estesi fino a 700Mb), consentiva la lettura di CD Audio. Senza esitazioni possiamo affermare che la Ps fu il primo, seppur “primitivo” sistema di intrattenimento domestico in senso lato. Tra la componentistica della console, bisogna sicuramente ricordare la:
CPU
MIPS R3000A-compatible (R3051) 32bit RISC chip a 33,8688 MHz .
Il chip contiene il Geometry Transformation Engine ed il Data Decompression Engine.
Capacità:
Performance di 30 MIPS
Bus Bandwidth 132 Mb/s
Instruction Cache 4 KB
Data Cache 1 KB
-Geometry Transformation Engine, responsabile del rendering della grafica 3D.
Capacità:
Performance di 66 MIPS
360.000 Poligoni monocromi al secondo
180.000 Poligoni con texture e ombre al secondo
-Data Decompression Engine, responsabile della decompressione di immagini e video.
Capacità:
Compatibile con i formati MPEG-1 e H.261
Performance di 80 MIPS
Connesso direttamente al Bus della CPU
Graphics Processing Unit
Questo chip gestisce la grafica bidimensionale.
Capacità:
16.7 milioni di colori
Risoluzioni da 256×224 a 640×480
Frame buffer modificabile
Colour Lookup Tables illimitate
Gestisce un massimo di 4000 8×8 pixel con dimensionamento e rotazione individuali
Può gestire più sfondi contemporaneamente
Gestisce luci, ombre e texture
Sound Processing Unit
Capacità:
Può gestire sorgenti ADPCM fino a 24 canali ed un campionamento di 44.1 kHz
Gestisce effetti audio digitali come:
–Pitch Modulation (tecnica che gestisce l’intensità del volume del reparto audio)
–Looping (ripetizioni di effetti sonori, o musiche di sottofondo)
–Riverbero (fenomeno acustico, dovuto all’incontro del suono con un ostacolo di qualsiasi genere)
Gestisce fino a 512Kb di onde sonore campionate
Supporta il MIDI (formato, ad esempio, dei file “karaoke”)
elabora file di estensione .PSF
Memoria
Principale RAM: 2 Megabyte
Video RAM: 1 Megabyte
Audio RAM: 512 Kilobyte
CD-Rom Buffer: 32 Kilobyte
Sistema operativo ROM: 512 Kilobyte
Drive CD-ROM
Due velocità, con una capacità di lettura che raggiunge i 300 KB/s Dispositivi di Input/Output
AV Multi Out (uscita audio video analogica per il collegamento del sistema con un televisore)
Porta seriale (per interfacciare il sistema con un’altra PlayStation o periferiche speciali)
Link cable (permette di unire 2 o più consolle PlayStation)
PERIFERICHE
Tra gli Hardware “accessori” non si può non parlare di:
–Memory Card; ai tempi della prima Ps implementare un Hard Disk Drive (HDD) in una console non era un’idea neppure pensabile. Sorse, dunque, la necessità di avere dei supporti che consentissero salvataggi di dati di gioco, grazie ai quali i videogiocatori avrebbero potuto portare a termine a più riprese i sempre più longevi giochi pubblicati dagli sviluppatori. Le prime Memory Card arrivavano ad una capienza di 1 Megabit, con una velocità di scrittura di 10 Kb/s, cifre irrisorie se confrontate con le moderne tecnologie, ma che neppur all’epoca spiccarono per essere particolarmente all’avanguardia (costringendo il videogiocatore ad acquistare molti supporti del genere).
–Controller; il primo controller per Ps fu segnato da un estetica essenziale e semplice. Esso presentava la classica croce direzionale, quattro tasti retrostanti (L1, L2, R1, R2) ed altri quattro tasti frontali (TRIANGOLO, QUADRATO, CROCE, CERCHIO). Quest’ultimo schema, ormai divenuto l’emblema dell’intera produzione videoludica di marchio Sony, fu importato da un sistema giapponese definito batsu-maru ( x/o), usato dai nipponici per dire si/no. Il controller subì, poi, delle importanti evoluzioni: divenne più corposo e confortevole, ed ebbe la capacità di migliorarsi sensibilmente, integrando due Levette analogiche che in parte rivoluzionarono il modo concreto di approcciarsi ed interagire all’interno di un videogame. Ricordiamo, tuttavia, che tale evoluzione fu parzialmente possibile grazie a varie caratteristiche che il controller Sony traspose da quello Nintendo. (ad es. l’ ”idea di levetta analogica”).
–Multitap; componente utilizzato per supportare un numero maggiore di giocatori in contemporanea sulla stessa Ps. Sicuramente non fu sfruttato ai massimi livelli, in quanto i titoli che ne permettevano l’uso non erano tantissimi; fu tuttavia elemento fondamentale per tutti i giochi legati al genere sportivo (calcistico, nello specifico).
–G-Con 45; si tratta da una pistola ad infrarossi, utilizzabile solo nei pochi giochi che la supportavano (come ad es. il porting di Time Crisis nel 1997 su Ps).
TRA NUMERI E RICORDI…
Dando un’occhiata ai numeri, il successo della prima PlayStation è sicuramente un dato innegabile. Concerne il numero di vendite essa riuscì in appena 10 anni a raggiungere la vetta dei 100 milioni, uscendo poi dal mercato nel 2006, anno in cui furono prodotte le ultime PSone.
Se dovessimo trovare una ratio effettiva a cotanto successo, la potremmo trovare sicuramente nella scelta azzeccata del supporto Cd-Rom, e nell’ottimo rapporto qualità/prezzo della console stessa, che, soprattutto a lungo andare, portò moltissimi videogiocatori ad acquistarla anche a parecchi anni dalla data di uscita.
Come ben sapete, non è tutto oro ciò che luccica; astenendomi dal dare un giudizio moralistico o dall’assumere qualsivoglia posizione, non posso che prendere in esame uno tra gli elementi che sicuramente ha influenzato la vendita delle prime PS: la Pirateria. La possibilità di effettuare modifiche Hardware alla console a poco tempo dall’uscita, portò molti videogiocatori ad acquistarla a prezzo pieno (incremento numerico delle vendite della console), sfruttandola poi con Software contraffatti, frutto di un processo di copiatura, messo in atto tramite un semplice masterizzatore.
Affermare che i risultati raggiunti dalla PS sono stati dovuti esclusivamente a tale fattore sarebbe blasfemia; come già detto, pur trattandosi di elemento rilevante si tratta pur sempre di un valore proporzionalmente minimo. Quello che invece rese la console in analisi una tra le più vendute ed apprezzate di tutti i tempi, fu sicuramente il comparto giochi. La PlayStation poté contare, infatti, su un numero di Killer Application tutt’ora invidiabile, quanto per quantità e qualità, tanto per varietà.
Tra queste è doveroso citare: (inserite in ordine alfabetico)
Naturalmente ce ne sarebbero molti altri, ma i succitati titoli sono quelli che più di tutti mi hanno fatto emozionare ed entusiasmare; il solo trascriverli mi fa riaffiorare in mente una molteplicità di ricordi.
Come dimenticare platform longevi e profondi quali Tombi e Croc, o le lunghe giornate di sfida passate con gli amici a suon di PES, Tekken e Gran Turismo. Come dimenticare la genialità del primo Metal Gear Solid o la complessità e vastità di Final Fantasy IV. Come dimenticare le origini della nostra amata Lara Croft, del nostro immortale Crash o del simpaticissimo Spyro. Come dimenticare l’ansia di attraversare un bosco muniti esclusivamente di un coltello, o la paura di essere inseguiti da un gruppo di dinosauri.
Come dimenticare tutto ciò?
IN CONCLUSIONE
Se cercate una risposta alla mia domanda resterete profondamente delusi. Chi segue Z-Giochi, conoscerà il motto che ci contraddistingue.
“Anche i videogiochi lasciano il segno”
E’ innegabile che seppur sia possibile trovare una definizione univoca di “segno”, concretamente esso si presenta in forme e situazioni diverse. Non potremmo affermare che il segno lasciato da una mano sulla spiaggia, sia uguale a quello lasciato su una lastra di cemento fresco. La PlayStation ha rappresentato per me, come (credo) per tutta la mia generazione di videogiocatori un Segno indelebile. “Un Segno sul cemento”. Un Segno che nonostante il passare dei mesi, degli anni, resta lì, immobile. Questa console rappresenta le emozioni e le sensazioni di milioni di persone; rappresenta i loro momenti felici ed i loro momenti tragici. Rappresenta il ricordo di chi è stato bambino, o di chi non lo è più, ma vuole tornare ad esserlo.
Come dimenticare tutto ciò? Non si può. Non posso che concludere con un invito esortativo rivolto a me stesso, quanto a tutti voi. Ritorniamo a rivivere le nostre origini, ed a ripercorrere la strada che abbiamo affrontato. Immergiamoci in un tuffo nel passato, che sia con la nostra Playstation, Nintendo64 o Gameboy. Ritorniamo a rivivere quelle emozioni autentiche, che troppo spesso oggi vengono a mancare.
La Playstation rappresenta il “mondo dei videogiochi”, ma prima ancora, per chi sa coglierne l’essenza, una Sensazione, un Ideale.
Ad ognuno il suo.







