3D Fantasy Zone II – Altro remaster… stavolta buono però
Se da un lato Nintendo sta cercando in tutti i modi di risollevare l’appeal di Wii U, rifocillando costantemente il servizio Virtual Console con produzioni di spessore e per ogni palato (la recente annessione del parco titoli di Wii, N64 e DS ne è un chiaro esempio), dall’altro il catalogo dedicato al retrogaming sull’eShop di 3DS sta facendo la muffa, supportando unicamente NES e GB, di cui tra l’altro vengono rilasciati elementi interessanti a distanza di mesi. L’unica software house a supportare adeguatamente il portatile Nintendo, anche più della stessa casa madre, è Sega, non più il colosso di una volta, questo è assodato, ma ancora animata da una lunga e gloriosa storia, che il team nipponico sembra intenzionato a tramandare all’interno della collana 3D Classics, altro filone abbandonato da mamma N in circostanze misteriose. Attualmente all’appello figurano capolavori come Space Harrier, After Burner, Out Run, e il loro numero continua a crescere; nella prossima ondata figureranno infatti firme del calibro di Sonic The Hedgehog 2, Gunstar Heroes, e un certo Fantasy Zone II, approdato in sordina qualche settimana fa sullo store europeo.
Secondo capitolo di quel Fantasy Zone rilasciato su cabinato nella seconda metà degli anni ’80, precursore assieme al TwinBee di Konami del sottogenere cute ’em up (in pratica sparatutto a scorrimento dall’estetica carina e coccolosa, con personaggi pucciosi colori vivaci e atmosfere sognanti, ma non per questo meno infami), il titolo in questione non è proprio lo stesso Fantasy Zone II sviluppato appositamente per Master System, bensì un porting esteso del remake per PS2, risalente al 2008; l’originale a 8-bit infatti, così come i successivi adattamenti per Famicom ed MSX, castrato da un hardware inferiore che ne limitava sensibilmente il comparto audio e le potenzialità in termini di gameplay (graficamente invece i fondali psichedelici e gli sprite coloratissimi onoravano la console Sega), non poteva in alcun modo competere con il capostipite, nonostante i numerosi accorgimenti per rendere l’esperienza quanto più fedele al formato arcade, ragion per cui in occasione della collection per la piattaforma Sony gli sviluppatori ristrutturarono il titolo dalle fondamenta per supportare appieno i 16-bit, rincarando la dose con personaggi e feature aggiuntive, elevandolo ben oltre gli standard del primo Fantasy Zone. La release su 3DS riprende dunque questa versione, rimasterizzandola in 3D stereoscopico e fornendo ulteriori extra con cui dilettarsi; un’offerta succosa, tuttavia il tempo sarà stato altrettanto generoso con questo inconsueto shmup della vecchia guardia? Scopritelo nella nostra recensione.
D-D-D-D-DROP THE TEAR!Ancora oggi, giocare ad un titolo come Fantasy Zone II ha un che di “rinfrescante” il poter saggiare un valido shoot ’em up senza i soliti aerei, alieni, elicotteri, astronavi, fatine o youkai del cavolo tra i piedi, e immaginatevi quanto poteva esserlo quasi trent’anni fa, quando gran parte degli esponenti del genere erano praticamente bicromatici e accomunati da una serie di preconcetti ludici oltremodo abusati. La produzione Sega non si limita infatti a divergere dal conformismo sparacchino grazie ad una presentazione “avant-garde”, proponendo inoltre soluzioni di design innovative (sempre restando nell’ottica shmup), ereditate da Fantasy Zone, sondate nella sua incarnazione originale, e in seguito perfezionate nel remake. Console alla mano, il titolo si presenta come uno sparatutto a scorrimento orizzontale dallo scrolling ciclico, liberamente navigabile, à la Defender per intenderci; per poter sbloccare la boss fight di turno e proseguire nella campagna, per un totale di otto livelli, dovremo eliminare tutte le piattaforme di spawn nemiche, sparpagliate in giro e segnalate approssimativamente da una sorta di radar, comodo poi per non perdere la bussola mentre si vola alla cieca in circolo. La formula di gioco si arricchisce quindi grazie alla comparsa randomica di punti warp, tramite i quali viaggiare attraverso i due “Side” della medesima location, ovvero Bright che rappresenta il tasso di sfida standard, e Dark, più remunerativo, ma anche molto più tosto a causa di avversari più coriacei e pattern più insidiosi. I giocatori scafati saranno sicuramente in grado di “farmare” crediti nella variante oscura, alternando realtà per resettare minacce e salve in arrivo, e approfittando magari dei negozi in bella vista nella parte illuminata (nell’altra sono invisibili!) per fare scorta di equipaggiamento, ma in ogni caso si dovranno solcare assiduamente ambedue per sbloccare entrambi gli epiloghi; non solo, acquistando un particolare e costosissimo oggetto poco prima dell’endurance finale durante una run “in positivo” (ergo alla difficoltà maggiore), ed assicurandosi di non schiattare così da poter utilizzare tale oggetto sull’ultimissimo boss una volta sconfitto, si potrà assistere al true ending, che segna la conclusione definitiva delle nostre peripezie. Roba da poco insomma, al massimo si rischia la scomunica, ma è un prezzo tutto sommato onesto da pagare.
Cos’altro altro aggiungere dunque su Fantasy Zone II? Il sistema di controllo funziona a meraviglia, lo slide pad si rivela un discreto sostituto dell’arcade stick e i dorsali usati per l’auto-fire compensano la rigidità dei quattro tasti frontali. Il gameplay è levigato alla perfezione, appagante e arduo al punto giusto, l’arsenale in dotazione è parecchio fornito tra propulsori, laser, bombe e missili assortiti, la longevità per uno shmup si assesta ben al di sopra della media, la direzione artistica “Kirby-style” e gli orecchiabili motivetti 16-bit hanno retto magnificamente il peso degli anni, e dall’interfaccia utente è possibile smanettare con un sacco di opzioni per rendere le sessioni vagamente più accessibili o ancora più difficoltose, incentivando l’elevata rigiocabilità, già stuzzicata dal classico score attack e dalla neonata modalità sopravvivenza. È così che si riporta in auge una pietra miliare del passato.
Completo, rifinito, stiloso: ottimo! |
8.5 | Nulla di rilevante da segnalare. Al più, non restate a secco di santi |
| GIVE THAT MAN A OPA-OPA! | ||

