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Recensione
TESTATO SU PC
23 gennaio 2015, 13:00

Alphadia Genesis – Un generico ritorno alle origini

Di JRPG stile primi anni ’90 non se ne vedono più molti in giro; i pezzi grossi del settore hanno voltato pagina, evolvendosi verso infrastrutture più complesse o cambiando radicalmente formula di gioco, mentre gli esponenti di nicchia hanno in gran parte virato verso un approccio simil-anime, in linea con le tendenze del momento. Ci fa piacere dunque scoprire di tanto in tanto produzioni che ammiccano a quel periodo ormai dimenticato, rivolte a quegli appassionati che ancora oggi bramano avventure in lande senza tempo, tra regni in guerra, principesse da salvare, forze del male da sgominare, interminabili dungeon da esplorare, valanghe di incontri casuali, grinding, grinding e ancora grinding… Stiamo parlando di Alphadia Genesis, da poco su Steam, precursore dell’omonima saga nata su mobile, al suo debutto su PC e Wii U (per quest’ultimo al momento disponibile solo in America). Lo stesso Genesis è a sua volta un porting da dispositivi Android, e sebbene la sola nozione fu in grado di farci venire la pelle d’oca, ripensando agli obbrobbri sovrapprezzati che in genere ci vengono propinati, abbiamo approcciato il titolo Kemco fiduciosi che un JRPG classico, per quanto reo di figurare tra le spesso ingannevoli fila di indie filo-retrò, potesse regalarci qualche soddisfazione, anche in virtù delle buone valutazioni dell’opera originale sullo store di Google. Il nuovo habitat avrà dato i suoi frutti? Di seguito la recensione completa.

 

QUANDO INNOVARE NON È UNA PRIORITA’…

Stereotipi, cliché, luoghi comuni, comunque li si voglia chiamare sono pur sempre dei poco eleganti stratagemmi per coprire una carenza di idee, tempo o professionalità, attingendo ad un corredo di archetipi popolari facilmente riconoscibili (e ahimé apprezzati dalle masse NdR) per sfornare personaggi, contesti e quant’altro in un batter d’occhio, salvando gli sviluppatori dal “tedioso” compito di caratterizzare le loro opere, al costo di basarsi su di uno stampino riciclato ad oltranza. Eppure è su queste connotazioni negative che Kemco sembra aver fondato la propria filosofia, sfornando così negli anni titoli a raffica, simili nel concept, accaparrandosi le simpatie del pubblico “hardcore” su mobile, e Alphadia Genesis non è certo da meno. Su Z-Giochi.com siamo soliti condannare l’utilizzo profuso di soluzioni copia-incolla, ma in questo specifico caso ciò risulta difficile, dato che Genesis non incarna uno stereotipo o due in particolare, bensì LO stereotipo, IL cliché, la base essenziale attorno cui gravitano gran parte dei JRPG classici, prevedibile, scontatissima, per non dire banale (vista al giorno d’oggi con un occhio allenato s’intende), ma al tempo stesso dotata di quella velata ingenuità che ci ha impedito di odiarla, riportandoci anzi con i ricordi all’epoca dei primi Final Fantay e Dragon Quest. Prendete un qualunque elemento a caso, sia il character design, la trama, la mappa di gioco, il battle system, persino elementi marginali come le gag o la gestione dell’inventario, è tutto talmente generico che vi sarà capitato di vederlo in azione almeno in un’altra dozzina di titoli, ciononostante, pur sapendo dove si andrà inevitabilmente a parare con l’accumularsi delle ore e dei colpi di scena citofonati, all’avvio di una nuova campagna si viene come colti da un raptus di nostalgia, e si inizia un cammino non troppo lungo in un mondo sconosciuto di cui tuttavia si è già a conoscenza, e da cui probabilmente non ci si scollerà prima dei riconoscimenti. Si potrebbe quasi dire che il punto di forza di Alphadia Genesis risieda in questa estrema “neutralità”: il cast è bidimensionale (e non perché sprite), monocorde, a tratti macchiettistico, così come il comparto narrativo, il cui intreccio è facilmente intuibile sin dalle battute iniziali, l’esito di un dialogo dall’incipit, l’introduzione di un nuovo espediente dalla conformazione del territorio, uno stravolgimento improvviso dalla disposizione dei tile nel corridoio antecedente alla stanza del boss (…), ma proprio per questi motivi si sviluppa rapidamente un feeling di familiarità piuttosto piacevole con i protagonisti, nel bene e nel male (vero, Walter?), le location, la storia, che riserva tra l’altro qualche sporadica sorpresa… Ovvio, nulla vi farà gridare al miracolo, siamo pur sempre di fronte ad un ibrido all’acqua di rose fra FFIII e FFIV con una componente fanta-politica approfondita maluccio ed un MC uscito direttamente dall’uovo di Pasqua, ma neanche cercherà di istigarvi al suicidio come certe produzioni odierne; siamo perfettamente nel mezzo. La giusta misura o semplice mediocrità?

Ad ogni modo, nella sua natura minimale Alphadia Genesis non risulta un’esperienza poi tanto noiosa qualora amiate il genere: invero il livello di difficoltà è bassino una volta entrati nell’ottica (e cioè che Enah spacca), e il dover fare la spola fra città e dungeon dietro alla main quest diventa ben presto tedioso, ma il ritmo è alquanto veloce, e grindare una pratica agevole, merito dell’immediato combat system (per quanto stringato in termini di varietà), cosa che rende la progressione spedita; perché allora scadere con una realizzazione che urla low budget da ogni pixel? Sul serio, i dungeon sono spogli e mancano di personalità, l’overworld totalmente privo di vita al di là delle aree funzionali alla trama, i modelli poligonali 3D aberranti, con mostri che tendono a ripetersi più volte in colori e dimensioni storpiate per camuffare i ricicli, le animazioni limitate a un paio di frame, gli effetti speciali tristissimi… Si salvano giusto la colonna sonora, d’impostazione tradizionale e ben orchestrata, sebbene le tracce si contino sulle dita di una mano, i generosi artwork che accompagnano i dialoghi, e il discreto doppiaggio in lingua giapponese, una chicca sempre gradita, tuttavia anche includendo il supporto ai 1080p, achievement e carte di Steam difficilmente riusciamo a giustificare il prezzo triplicato rispetto alla versione Android, specie considerando l’assenza di contenuti aggiuntivi e una qualità complessiva altalenante. Detto questo, mettete in conto una longevità di circa 15-20 ore, battaglie a turni old school a suon di skill e magie elementali, e preparatevi ai futuri saldi…

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IN CONCLUSIONE
5€, tale è il costo della versione Android di Alphadia Genesis, e tale riteniamo sia la fascia di prezzo adatta a questa conversione. Il titolo Kemco annovera alcune frecce al suo arco, in primis l'appartenenza un genere di nicchia in un panorama abbastanza arido di prodotti simili, secondariamente un canovaccio nel complesso godibile, tuttavia a pesare sul nostro giudizio sono fattori non da poco, come la mancanza di spunti originali, un comparto tecnico claudicante, e un substrato narrativo non esattamente memorabile, rendendone l'acquisto un azzardo per chiunque non sia un fan sfegatato dei JRPG vecchia scuola. Su Wii U quasi quasi l'offerta ci stava, vista la media dei prezzi dell'eShop, ma in Europa Alphadia non pare dell'idea di voler degnare la console Nintendo di una visita, e su Steam senza un opportuno sconticino si ha una selezione di gran lunga più meritevole e a buon mercato. E che qualcuno metta a tacere una volta per tutte Walter...
Pro-1
Gli amanti dei JRPG tradizionali dovrebbero trovarlo di loro gradimento...
6.5
Contro-1
... Ma solo se a secco di valide alternative
Pro-2
Intuitivo e lineare... in senso buono se siete dei nostalgici
Contro-2
Prezzo eccessivo per un porting 1:1 da mobile
PIÙ UN'ALLEGRA SCAMPAGNATA CHE UNA GENESI
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