Arma 3 – Recensione
Dopo un paio di anni abbondanti di sviluppo, le varie versioni alpha e beta rilasciate nei mesi scorsi, Arma 3 da circa un mese è approdato sugli scaffali dei negozi esteri, oltre che nella solita versione digitale disponibile su Steam anche per noi italiani. Ad attenderlo i soliti fan della serie Arma, che nel tempo ha avuto il merito di riuscire ad attirare a sé una community di giocatori sempre più vasta. Questo è stato possibile anche grazie alla dipartita dei pochi rivali rimasti sul mercato (quello stesso Operation Flashpoint con cui proprio Bohemia Interactive esordì) ed alla volontà di molti videogiocatori hardcore di misurarsi con qualcosa che restituisse fasi di gioco realistiche e simulative, stanchi dei soliti FPS di stampo arcade. Tutto questo, dopo ben sei anni dalla nascita del progetto Arma, ha portato alla creazione del terzo capitolo della serie, annunciato come il migliore di sempre… Ma è davvero così?
NON MOLLARE MAI
Se non siete abituati a soffrire vi diciamo subito che Arma 3 non fa per voi, potete anche chiudere la pagina… Per tutti gli altri: non mollare mai sintetizza in sole tre parole ciò che è più richiesto in questo titolo, così come nella serie Arma: spirito di abnegazione e dedizione. Il livello di difficoltà dei recenti sparatutto in prima persona ha subito un forte calo rispetto ai titoli di un tempo, ma per Arma tutto ciò non è mai stato un problema, semplicemente perché è rimasto lo stesso titolo che si è fatto apprezzare negli anni: duro, difficile, poco accessibile nei confronti di chi è abituato a titoli come Call of Duty (non escludiamo lo stesso Battlefield e quasi tutti gli altri esponenti del genere), ma che dona così tante soddisfazioni che nessun altro gioco riesce a dare. Forse perché dopo giornate e giornate passate a far morire il vostro soldato, e questo capiterà molto spesso a tutti coloro che sono alle prime armi, riuscire ad “entrare” nel sistema di gioco lento e ragionato, che non permette errori e grazie al quale va tutelato prima di tutto il team al nostro fianco, è qualcosa che manca negli FPS attuali, caratterizzati sempre più da azioni frenetiche e scontri ravvicinati, spesso sbilanciamenti di crescita, armi OP, balistica ridicola, per un risultato finale davvero poco veritiero e poco stimolante dal punto di vista del fattore sfida vero e proprio.
Comunque, Bohemia Interactive è andata incontro a tutti coloro che, rimasti entusiasti di quanto mostrato nel corso dei vari eventi e tramite le versioni alpha e beta, non erano ancora bene integrati nel mondo di Arma. Le dimostrazioni servono proprio a questo, a placare i bollenti stati d’animo iniziali, per capire come darsi da fare e come gestire al meglio i comandi di gioco: missioni subacquee ed altre d’assalto su mezzi militari dei più disparati e tanto altro, insieme a gruppi di soldati gestiti dall’intelligenza artificiale, compongono quello che può benissimo essere considerato un addestramento per quel che verrà dopo, traumatico e durissimo, se non si è abituati alle peculiarità che distinguono da sempre Arma dagli altri FPS bellici. Primo tra tutti il rispetto dei ruoli ed il lavoro di squadra: in questo titolo è impensabile procedere per azione personale e non calcolata, ma andranno sfruttate le conoscenze del campo di battaglia, spesso e volentieri condividendo gli avvistamenti di minacce nemiche, in modo tale da organizzare attacchi mirati con mortai o imboscate, attacchi aerei e così via. La credibilità dell’universo Arma è sconcertante: ogni movimento, dal passo alla velocità di corsa, è conseguente al carico portato in spalla, nelle nostre cinture o gilet, e spostarsi per chilometri avrà le dovute ripercussioni sia sugli spostamenti prolungati, più lenti, sia sulle capacità di mira e concentrazione. Al tempo stesso andrà presa la necessaria dimestichezza con la balistica dei proiettili perché oltre ad un sistema di tiro decisamente veritiero, almeno rispetto a quel che si è visto in tanti altri FPS, bisogna tener conto del vento che potrebbe darci qualche grattacapo sui tiri a lunga distanza; lo stesso dicasi per i comandi dei mezzi, soprattutto quelli aerei, tutt’altro che facili da pilotare e governare senza combinare irrimediabili danni a se stessi ed al proprio plotone. Tutto questo, unito abilmente ad elementi di contorno studiati ad-hoc, riassumono il realismo di Arma 3: nessuno script, nessuna scorciatoia e corse di chilometri a piedi, o su veicoli quando possibile, con la continua e necessaria tensione tipica del soldato immerso in un campo di battaglia vero e proprio.
Le basi del gameplay sono le stesse di sempre ed i tanti veicoli verranno incontro ai nostri bisogni in più d’una occasione, perché non ci sono solo elicotteri o caccia, ma anche moto, jeep, blindati, carri armati ed un mini-sommergibile, utile per gli spostamenti subacquei. Siamo rimasti decisamente colpiti dalla bontà del gioco online, che se organizzato con un team fatto di conoscenti amplifica l’immersione di gioco, diventando così molto difficile da mollare anche dopo ore ed ore di gioco. Gli scenari del multiplayer online fino a 64 giocatori sono ottimi e con molta probabilità verranno incrementati di numero in futuro (al momento ne sono presenti nove), anche se persistono degli sporadici problemi al netcode, oltre che tutt’una serie di bug minori, anche grafici, perlopiù dovuti alla vastità di un mondo di gioco quasi sconfinato. Tuttavia, il divertimento attraverso modalità solite come il “Cattura la Bandiera” o altre di tipo deathmatch e missioni cooperative è garantito, sperando che in futuro il team provveda ad inserirne di altre più originali, che potrebbero garantire fasi di gioco più varie oltre che far sentir meno la mancanza di contenuti confezionati direttamente dallo sviluppatore. L’assenza momentanea del single-player, in arrivo a giorni nella sua prima parte delle tre previste (non mancheremo di fornire recensioni o speciali dedicati, NdR) pesa un po’, anche se l’esperienza di gioco che da anni la serie Arma vuole offrire alla sua community è quella online, ma le succitate dimostrazioni e le sfide non rubano così tanto tempo… Tornano perlopiù utili a prendere dimestichezza col gioco, all’interno di quel vasto mondo che ci circonda, o per migliorare le proprie abilità attraverso tratte preimpostate. Certo, lo Steam Workshop garantisce un’ottima ed infinita base da cui attingere, considerando l’abilità della community di Arma, con nuove missioni, veicoli, plotoni e tanto altro. C’è comunque tempo per migliorarsi, vedremo come evolveranno le cose nei prossimi mesi…
PRENDON FUOCO LE GPU!
Uno degli aspetti di cui si è sentito più parlare nei mesi passati è stato sicuramente quello legato alla riproduzione di vastissime ambientazioni, supportate a detta dello sviluppatore da un engine grafico degno d’esser chiamato in tal modo. A conti fatti è davvero così, pur se rimangono tanti e svariati gli aspetti ancora migliorabili, sia dal punto di vista della scalabilità che dal punto di vista prestazionale, soprattutto su quel hardware che ha tutte le carte in regola per spingere a fondo il nuovo arrivato di Bohemia Interactive. La riproduzione del mondo di gioco ha impegnato svariati mesi il team di sviluppo, che forse come ricorderete è stato anche al centro di una spinosa e strana questione legata all’arresto da parte delle truppe greche, sentitesi minacciate di spionaggio; certo, fare fotografie di installazione militari senza consenso non è stata una idea così geniale (anche se poi gli accusati hanno ufficialmente smentito di avere usato quei contenuti nel gioco, visto che si trattava semplicemente di scatti ricordo… Ci crediamo?), ma è stato altrettanto spiacevole il tempo di custodia che gli sviluppatori colti sul fatto hanno dovuto sorbirsi: ben 128 giorni. Arma 3 ed il suo team hanno quindi dovuto scontrarsi con un problema burocratico non di poco conto, d’altronde non l’unico, visto che nel territorio iraniano il gioco è stato addirittura tolto dal mercato, ma non hanno mai mollato, riuscendo così a portare a termine i lavori per la realizzazione del vasto mondo di gioco, costituito dalle due isole Altis e Stratis, riprodotte in maniera fedelissima grazie ad un accurato lavoro di ricognizione e sopralluogo, che nella loro totalità si estendono per circa 300 chilometri quadrati. Per la precisione si parla di 270 chilometri quadrati per Altis e di una ventina per l’altra, come da tradizione esplorabili senza vincoli e molto eterogenee tra loro. Alla prima, vastissima e composta di città ed impianti eolici, dolci colline e pianure, arrivando a Stratis che fa delle sue origini vulcaniche, quindi di un terreno più accidentato e roccioso, ma anche delle sue foreste e delle basi aree i suoi punti di forza.
La vastità delle zone di guerra ha però inevitabilmente portato con sé qualche problemino, se non altro dal punto di vista delle texture che non sempre appaiono “in gran forma”, ma il colpo d’occhio è garantito anche grazie ad una distanza visiva impressionante (comunque modificabile, a seconda di quello che il vostro hardware vi consente), che può restituire risultati più o meno entusiasmanti dal punto di vista grafico. Più o meno perché Bohemia Interactive non è sinonimo di ottimizzazione, probabilmente non lo sarà mai, ricordando tanto quei bravi ragazzi di CD Projekt Red, e ciò va quindi ad influire sulle prestazioni in termini di qualità e fotogrammi per secondo che riuscirete ad ottenere su schermo. Partendo dal presupposto che chi vuol goderne in maniera fluida e piena di dettagli deve per forza di cose esser in possesso di un PC high-end, i risultati anche su hardware molto performante (come quello da noi utilizzato) hanno alti e bassi, si spera quindi che nell’immediato futuro, oltre al rilascio di patch che migliorino il netcode, si provveda anche ad una quanto meno parziale ottimizzazione per lo sfruttamento idoneo di quelle risorse hardware che possono dare molto di più in Arma 3, ma al momento sono “vincolate” a render meno di quanto potrebbero… Non si preoccupi chi gode di personal computer più in là con gli anni, perché se c’è un pregio di maggior spicco, riferendoci al lavoro svolto sull’engine grafico, è certamente quello di permettere un’ottima scalabilità, attraverso la deselezione di tantissimi dettagli; anche qui, però, si poteva fare qualcosina in più. Certo, il risultato finale in termini grafici ne risentirà molto, ma non pensiamo che questo sia un problema per chi è costretto all’utilizzo di macchine un po’ vecchiotte, se poi diventa evidente il guadagno in termini di fluidità, necessaria per l’approccio di un gioco prevalentemente online come questo. Attraverso un menu molto spartano, potrete decidere la qualità delle texture, degli oggetti, del terreno, ma anche toccare parametri specifici come il sampling, le ombre, le particelle, l’illuminazione dinamica, tutti particolari che se settati al minimo consentono di usufruire del gioco al meglio, anche senza mostri di potenza dentro i propri case.
Allo stesso tempo, il team di sviluppo ha pensato ai più patiti ed attenti ai processi di post elaborazione, che vogliono spingere il gioco al massimo: bloom, blur radiale e rotazionale, profondità di campo, SSAO, caustica (che permette di gestire la luce riflessa e rifratta, vedrete i risultati soprattutto sui fondali marini), FSAA per smussare gli spigoli, ATOC per le coperture della vegetazione, PPAA e filtro anisotropico, ognuna di queste voci potrà essere impostata a piacimento, cercando così di arrivare alla configurazione più gradita in termini di prestazioni e scorrevolezza delle fasi di gioco. Ma Arma 3 non è solo potenza grafica estesa in quasi trecento chilometri quadrati, è anche miglioramenti in tanti altri aspetti che spesso sfuggono all’occhio del giocatore occasionale: in particolar modo delle animazioni di truppe e soldati, ben più particolareggiate che in passato, un aspetto non di poco conto se ti tiene conto della natura prettamente simulativa di questo videogioco. Qualche perplessità invece sulla fisica ragdoll dei soldati, spesso e volentieri abbastanza divertente e poco veritiera, mentre dal punto di vista sonoro il gioco non delude: gli effetti ambientali, così come quelli di esplosioni, mezzi, armi da fuoco, movimenti sul campo di battaglia, respiro dei soldati, sono perfetti.
È il miglior simulatore bellico in circolazione |
8 | Presenti ancora bug ed alcuni problemi col netcode |
Mappe di gioco enormi, con rese grafiche esaltanti... | … Che metteranno a dura prova i vostri PC, vista anche la scarsa ottimizzazione | |
... Ma si sente la mancanza di qualche contenuto | ||
| IN MEZZO ALLE ARMI, LE LEGGI TACCIONO! | ||



