Cast of the Seven Godsends – Bentornati in sala giochi
Cast of the Seven Godsends è un run ‘n’ gun sviluppato dal team italiano Raven Travel Studios. Il titolo pervaso da un’atmosfera nostalgica vi riporterà alle sale giochi dove da giovani spendevate un sacco di soldi senza nemmeno rendervene conto. Scoprite assieme a noi cos’ha da offrire Cast of the Seven Godsends.
7 Armature, 7 Dei…In Cast of the Seven Godsends ci immergiamo in un classico mondo fantasy, dominato da creature magiche e potenti divinità. La trama piuttosto classica ci mette nelle vesti di un giovane eroe la cui missione è salvare il proprio figlio, rapito dai mostri cattivi. Aiutato da 7 potenti divinità dovrà sconfiggere un antico male. Niente di nuovo sotto il sole, come d’altronde è giusto che sia, essendo questo titolo una vera e propria operazione nostalgia atta a riportarci indietro di una ventina d’anni. Dopo poche schermate nelle quali viene dipanata la trama ci si ritrova subito immersi nell’azione. I nemici spawnano continuamente, i salti da una piattaforma all’altra devono essere precisi, e per non sbagliare e morire in due secondi è buona cosa imparare fin da subito i pattern d’attacco dei mob. Tramite potenziamenti sparsi in giro per i livelli si potrà modificare la propria arma da lancio, acquisire una utilissima armatura d’acciaio e scegliere tra sette benedizioni divine che vi doneranno poteri elementali: ghiaccio, fuoco, fulmine ecc. Quest’ultimo elemento offre una certa varietà all’azione, permettendovi di decidere quale sia la benedizione migliore da utilizzare per affrontare il livello corrente. Certo bisogna fare attenzione a non venire colpiti dai nemici, altrimenti la magica benedizione divina beh… sparirà.
Il level design pur essendo molto vario pecca di stile e non riesce mai a far gridare al miracolo, anzi. Alcuni ambienti certo sono più ispirati di altri, ma spesso le piattaforme non sono disposte in maniera precisa e tendono a creare situazioni frustranti. D’altra parte nemmeno la costruzione dei boss è perfetta, tanto che alcuni risultano veramente troppo facili da sconfiggere, rispetto alla fatica fatta per raggiungerli. Perché sì, seppur alcuni boss non brillino per difficoltà, i livelli sono generalmente molto tosti, con nemici che si rigenerano nei punti più fastidiosi, con piattaforme mobili e un sacco di altri tranelli sparsi per lo schermo.
Il mio regno per una monetaCome già detto le avventure del protagonista Kandar si ispirano pesantemente ai cabinati anni ’90. Non a caso in Cast of the Seven Godsends non esiste una funzione di salvataggio. Le vostre vite in game corrispondono a delle monetine virtuali, una volta persa la prima potrete scegliere se continuare “insert coin” o se lasciar perdere. Nel secondo caso una volta ritornati in azione dovrete ricominciare dall’inizio il gioco. La soundtrack che accompagna le fasi di gioco non è da buttare, ma sicuramente non spicca tra gli elementi migliori del titolo. Dopo un po’ di tempo risulta anzi ripetitiva e non particolarmente “catchy” per l’orecchio, in effetti anche questo potrebbe essere ispirato alle classiche musichette da sala giochi, ma non ne siamo del tutto certi. Per quanto riguarda la grafica la scelta ricade su uno stile particolare, che ricorda moltissimo i vecchi run ‘n’ gun, ma senza fare uso della pixel art. Una decisione sicuramente particolare, ma che non paga bene rendendo in generale l’impatto visivo poco d’effetto e dando alla grafica una sensazione generale di piattezza.
Il gameplay tuttavia, seppur con i già citati difetti è sicuramente impegnativo e divertente, vario e abbastanza longevo. La scelta delle difficoltà (easy, normal, hard e retrogamer) aumenta ulteriormente il tempo di gioco, ed è sicuramente una sfida molto interessante. Certo, per la vostra salute mentale vi sconsigliamo di tuffarvi direttamente sulla difficoltà massima. Ma anche ai posteri: non fatelo, non giocate a retrogamer, continuate a vivere una vita serena per carità.
In conclusione Cast of the Seven Godsends è un titolo con molti difetti, al quale manca forse quel “qualcosina in più” per brillare veramente, ma che è anche un nostalgico ritorno alle vecchie sale giochi dell’infanzia. Difficile, senza fronzoli e con la giusta personalità.
Operazione nostalgia riuscita |
7 | A volte frustrante |
Molto impegnativo | Level design piuttosto piatto | |
Alcuni boss decisamente sottotono | ||
| Operazione nostalgia riuscita | ||


