Cognition: An Erica Reed Thriller – The Cain Killer | Recensione
Giunti finalmente all’epilogo di questa angosciante, ma tanto emozionante serie televisiva… no, non ci siamo sbagliati del tutto: Cognition con le avventure della detective Reed ha tenuto col fiato sospeso veramente tantissimi giocatori, alla stregua dei migliori telefilm polizieschi e quest’ultimo episodio non vuole deludere chi ha seguito la serie fin qui, portando ancora una volta, tensione, ingegno e novità fino alla fine.
The Cain Killer riprende sì da dov’eravamo rimasti nel terzo episodio, facendo esordire un’introduzione riepilogativa di grande effetto, ma quando iniziamo a giocare tutto ha inizio in un modo forse troppo lento, proponendo dei punti focali narrativi che avevamo già affrontato, come le posizioni di Cordelia ed Erica. Sicuramente queste scene contribuiscono ad infoltire il filone narrativo che ormai è completamente sviluppato e finito, ma in alcuni punti i ragazzi di Phoenix Online Studios forse si sono soffermati un po’ troppo. Alcuni personaggi sono stati messi da parte, come John che durante la serie ha perso sempre più peso (ci riferiamo alla sua importanza nella trama e nel gameplay e non al suo corpulento fisico, NdR), altri perché sono morti, ma alcuni retroscena verranno svelati: la Voodoo Lady che in Cognition ha il nome di Rose troverà occasione di svelarci anche una parte del suo passato. Fin qui tutto fila liscio ed apparentemente sembra solo una breve continuazione di una serie che volge al termine della sua corsa, ma proprio questa serie ci ha abituati a delle continue novità ed ancora una volta hanno sconvolto la serie. Vediamo come…
EFFETTO DOMINO
Abbiamo più volte elogiato la serie di Cognition poiché al suo interno ha mantenuto una serie costante di cambiamenti davvero coraggiosi, atti a mantenere vivi la sorpresa e l’interesse del popolo delle avventure grafiche. Non bastava il tratto narrativo di Jane Jensen, oppure lo stile fumettoso di Romano Molenaar mixato con una grafica in cel shading apprezzabile seppur in tante situazioni rivelatasi mediocre, le continue novità sui poteri cognitivi, il repentino cambio di impostazione dell’avventura stessa prima narrativa e poi volta al rompicapo o viceversa. Ai ragazzi di Phoenix Online Studios non bastava, hanno voluto cambiare le carte in tavola e osare con una novità che ha portato non poco scompiglio al finale di questa curiosa serie.
In The Cain Killer vi occorrerà più fiducia. Esattamente, per finire quest’avventura stavolta vi servirà conquistare la fiducia di ogni personaggio che incontrerete nel gioco. Ogni dialogo che Erica o Cordelia sosterranno sarà accompagnato da una faccia in basso a destra dello schermo che vi indicherà il livello di fiducia raggiunto nel corso della conversazione. Sicuramente una grande novità portata all’interno della serie, anche se non troppo originale, ma sta di fatto che questa trovata ha condizionato irrimediabilmente il resto dell’avventura come un effetto domino. Innanzitutto c’è da dire che questo sistema di fiducia forza tantissimo i dialoghi, facendoli sembrare adesso ovvi, piatti, le frasi proposte talvolta sono anche stupide e quando le vostre scelte si riveleranno anch’esse troppo stupide finirete la partita con la morte del personaggio… Kill in Action. Morto in azione. Altra novità di cui potevamo fare a meno… dopotutto si sa, nel classicismo delle avventure grafiche non si muore, ma in Cognition sarebbe stata accettata anche la morte se quest’ultima fosse stata provocata da scelte più originali. I dialoghi da affrontare ora sono molto più semplici e la scelta di dare o non dare fiducia al personaggio è spesso abbastanza evidente e infine voluta. Almeno vi farà piacere sapere che sul fronte narrativo questo meccanismo di fiducia andrà ad influire con le vostre scelte sul finale della storia ponendovi anche la fatale scelta, giustizia o vendetta (ricordate qualcosa del film Seven con uno strepitoso Morgan Freeman? NdR).
The End
Tanto si è criticato e tanto si è lodato di questa serie. Non finiremo mai di lodare il coraggio e l’impegno di questo studio di sviluppo, che con un budget limitato derivato da una campagna di Kickstarter ha saputo ingegnarsi e innovarsi in ogni capitolo della serie, con inevitabili errori che vengono commessi soltanto da chi vuole rischiare per regalare un prodotto valido, ma soprattutto ogni volta diverso. Un compromesso difficile da ottenere con le variabili che abbiamo appena elencato. In questo epilogo abbiamo lo stesso mix grafico a cui siamo abituati, ma anche qui non è tutto perfetto a causa di qualche bug qui e là, e mentre i personaggi si muovono all’interno di una stanza è facile cogliere tante imperfezioni nei movimenti. Le musiche si attestano ancora una volta su buoni livelli, forse troppo angoscianti, ma ormai anche esse sono diventate un tratto tipico ed immutabile di questa serie. Riuscirete a mettere la parola fine a quest’avventura durata un anno e quattro episodi in meno di tre ore. Purtroppo quindi continua la discesa, per quanto riguarda la durata degli episodi, che già nel terzo aveva fatto registrare un calo analogo. Ci spiace non aver visto sviluppati alcuni personaggi che potevano promettere qualcosa di più come Brian Reed (il papà della nostra protagonista), o il collega John che all’inizio di quest’avventura sembrava essere un co-protagonista. Abbiamo trovato anche abbastanza contorto il legame fraterno tra Cordelia e Keith e, se proprio vogliamo dirla tutta, il movente degli omicidi non ci è piaciuto per niente, risultando un po’ troppo sbrigativo e banale, ma il finale della storia piace e centra l’obiettivo. Ma questo giudizio lo lasciamo soprattutto a chi di voi vorrà portare a termine le avventure di Erica Reed.

Ha temprato la tensione e l'angoscia fino alla fine |
7 | Troppo corto |
Un epilogo appassionante. | Tanti bug grafici | |
Un meccanismo di fiducia che guasta e non innova | ||
| UN FINALE PIENO DI SOPRESE | ||


