Z-Giochi.comZ-Giochi.com Mobile

Recensione
TESTATO SU PC
4 settembre 2013, 7:51
Oknytt
Oknytt mobile

Oknytt – Recensione

L’industria videoludica, da qualche anno a questa parte, si sta rapidamente ed innegabilmente trasformando; milioni di dollari vengono quotidianamente investiti e determinano l’esistenza di colossali produzioni che, in quanto a spettacolarità, cast, collaboratori illustri e fattura tecnica, ben potrebbero rivaleggiare (e molto spesso ci riescono) con quella fabbrica dei sogni comunemente conosciuta come Settima arte. Non tutti i generi, però, beneficiano di questa pioggia di attenzioni, tendendo a rimanere nel tempo fedeli a se stessi, nonché terreno di coltura per team di sviluppo sovente piccoli ed ancora indipendenti (vedasi Amanita Design Studio) che, magari con un budget limitato, riescono comunque a regalare ai videogiocatori autentiche perle. Le avventure “punta & clicca” sono proprio uno di questi generi; solitamente poco appetibili sia per le grandi case di produzione sia per le nuove generazioni videoludiche, hanno da sempre mantenuto la loro struttura fondante, mai intaccata dallo scorrere del tempo.

Tradizione ripresa in toto da Oknytt, prima fatica del piccolo team svedese Nemoria Entertainment. Non ci addentreremo oltre in questa pericolosa e fredda analisi del mondo videoludico, cosa che peraltro potrebbe portarci a disquisire per giorni sulle tendenze in atto, quindi bando alle petizioni di principio, sediamoci accanto al fuoco e prestiamo attenzione a ciò che Oknytt ha da raccontarci.

oknytt-evidenza

HELLO, FELLOW TRAVELLER…

In una buca nel terreno una piccola, insignificante, creatura apre gli occhi; non si ricorda nulla, non conosce il suo nome, non sa perché si trova lì… ma, soprattutto, il significato della sua esistenza (spiccata e triste analogia con la natura umana) gli è ignoto. Oknytt inizia così, in modo molto semplice, diretto, come una fiaba per bambini, in cui è lo stesso uditore (in questo caso giocatore) ad essere incaricato di ricavarne una morale. Lo scopo dell’intera avventura è quello di accompagnare la povera creatura senza nome ed aiutarla nel suo periglioso viaggio alla ricerca dell’Io perduto. La storia, suddivisa in cinque capitoli, ci conduce attraverso un oscuro folklore svedese, popolato da fate, troll (lo stesso titolo, Oknytt, significa goblin), orchi e da una miriade di altre creature sovrannaturali che popolano da secoli le leggende nordiche e gli incubi innominati dell’infanzia. Lo spaesato ed ingenuo esserino senza nome di cui abbiamo il controllo, per poter avanzare nella ricerca dovrà necessariamente interagire con tali creature, le quali potranno dare una risposta ai suoi quesiti, contribuendo in questo modo a mettere ordine nella confusione che regna nei suoi pensieri. Ma, si sa, le cose non sono mai così semplici ed è qui che entriamo in gioco. Oltre ad assistere al dispiegarsi dell’esistenza della ignota creaturina, il nostro precipuo compito è quello di risolvere i molti rompicapi, richieste (nutrire un troll, portare un dono alla regina delle fate…) ed enigmi sparsi lungo il racconto, veri ostacoli al raggiungimento della verità finale.

Il gameplay è molto semplice e rimane quanto mai fedele alla tradizione “punta & clicca”, demandando al click sinistro le azioni fondamentali del personaggio (movimento, raccolta, dialogo, informazioni su un oggetto) e a quello destro la rapida apertura e la gestione di un semplice inventario. Qui infatti si trovano gli oggetti raccolti lungo gli scenari, combinabili tra loro a seconda della necessità e dell’enigma che ci si para davanti. Una interessante aggiunta al gameplay riguarda la presenza di quattro rune magiche, rappresentanti i quattro elementi fondamentali (acqua, terra, fuoco, aria) e poste nella parte bassa dello schermo, da utilizzare per influenzare in ogni momento l’ambiente circostante e risolvere rompicapi, accedere ad indizi, oggetti e luoghi nascosti. Bisogna ammettere, comunque, che il gioco non è sempre chiaro nelle richieste e non fornisce particolari “aiuti”, lasciando che il giocatore impari a conoscere sin troppo in fretta la filosofia del “trial & error”. Provando e riprovando, alla fine si giunge alla soluzione, ma non sempre ciò è sinonimo di puro appagamento visto che dopo alcuni tentativi andati a vuoto si potrebbe perdere abbastanza velocemente l’amore per la sfida.

CINQUANTA SFUMATURE DI NERO

Alzi la mano chi, leggendo il titolo, ha fatto pensieri impuri. A dispetto dei molti maliziosi, l’espressione calza a pennello per spiegare l’atmosfera “dark” (dal punto di vista cromatico!) di Oknytt. Il nero e le sue varie declinazioni infatti costituiscono la palette cromatica predominante dell’intera avventura. Una notte, scura come la pece, grava sul piccolo protagonista e getta ombre sulla sua ricerca, contribuendo a dare forma concreta alle vecchie leggende ed una casa alle oscure creature che vi dimorano. Gli scenari riprendono pedissequamente l’arte di John Bauer e Theodor Kittelsen, illustratori romantici ottocenteschi famosi per le loro opere ispirate alle leggende nordiche e ricolme di streghe, gnomi, troll, folletti. La scura staticità degli scenari viene spezzata di quando in quando da qualche sporadico sprazzo di colore, grazie alle quattro rune di cui si parlava prima (ad esempio, la runa del fuoco, se utilizzata, alimenterà le rosse braci di un focolare). Nel complesso, tutto ciò contribuisce a creare una buona e caratteristica atmosfera dark; atmosfera accompagnata e sostenuta da un comparto audio che fa della voce narrante onnisciente il fulcro dell’intera esperienza onirica. Le campionature sonore (per lo più assenti) infatti sono messe in secondo piano da una profonda voce fuori campo che si occupa di descrivere e narrare le peripezie del piccolo protagonista, nonché di dare una voce alle diverse creature del mondo di gioco.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
Oknytt è una tradizionale avventura "punta & clicca" che punta (riuscendoci) principalmente su un'atmosfera fiabesca, onirica ed oscura, piena di rimandi alla mitologia ed all'immaginario scandinavo. Non tutte le proverbiali ciambelle, però, riescono col buco. La prima fatica di Nemoria, pur essendo nel complesso piacevole, soffre di alcune debolezze che minano l'esperienza di gioco offerta al giocatore; prima fra tutte la troppo invadente presenza della filosofia del "trial & error" che, unita ad una certa mancanza di "logica" di alcuni enigmi, potrebbe purtroppo facilitare l'aumento esponenziale del nervosismo, con conseguente ritorno al desktop.
Pro-1
Gameplay semplice ed immediato
7
Contro-1
Un po' corto
Pro-2
Bella atmosfera
Contro-2
Sin troppo "trial & error"
Contro-3
Sceneggiatura debole
Il folklore che venne dalla Svezia
COMMENTI