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Recensione
TESTATO SU PC
20 agosto 2013, 10:45
R.I.P.D.: The Game
R.I.P.D.: The Game mobile

R.I.P.D.: The Game – Recensione

Quanto detto settimane fa riguardo a God Mode, a grosse linee vale anche per questo ennesimo lavoro di Old School Games, che ci propone uno sparatutto in terza persona sbarazzino e molto semplice, adatto a piccoli momenti di svago.

Edito ancora una volta da Atlus, R.I.P.D.: The Game (che sarebbe “Rest In Peace Department”) non ha nulla da aggiungere ad un genere così inflazionato, piuttosto si rivela un semplicissimo passatempo ideale per la classica partitina mordi-e-fuggi, che forse in questo periodo estivo così caldo rappresenta la soluzione ideale per molti dei videogiocatori ancora in vacanza.

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DAL FUMETTO AL FILM E DAL FILM AL VIDEOGIOCO, IL RISULTATO È…

Con le riprese iniziate nell’ultima settimana di agosto 2011, R.I.P.D. – Poliziotti dell’aldilà è recentemente approdato nei cinema, pur se con scarso successo ai botteghini rispetto all’iniziale clamore ed interesse nei confronti di trama e pellicola. Diretto da Robert Schwentke, lo stesso regista di RED per capirci meglio, il film ha come protagonisti Jeff Bridges e Ryan Reynolds che sono stati perfettamente riprodotti nel videogioco. L’interesse elevato era anche dovuto al fatto che il film rappresentasse una sorta di adattamento cinematografico del fumetto omonimo. Seguendo pressapoco la trama proposta nel film, insieme al nostro partner saremo chiamati, come rappresentati di questa speciale divisione, a dare una spinta a tutte quelle anime che non hanno alcuna intenzione di passare dall’altro lato, nell’aldilà, e dovremo farlo con le cattive, data la loro testardaggine.

Puntando ancora una volta su fasi di gioco cooperative, stavolta fino a due giocatori, lo sviluppatore (sottosezione di Saber Interactive, che probabilmente conoscerete per gli ultimi videogiochi sviluppati: Halo Combat Evolved Anniversary ed Inversion) ha deciso di aggiungere alla semplice e classica ricetta dello sparatutto in terza persona di stampo arcade alcune particolarità. Affidandosi così a quanto proposto in God Mode, e riprendendo ed adattando laddove fosse possibile svariati elementi riguardanti le animazioni piuttosto che le schivate o l’impronta delle fasi shooter in-game, si è deciso di inserire tutt’una serie di apparentemente strani indicatori ed abilità che spezzano di netto la staticità di un genere davvero molto abusato negli ultimi anni: primo tra tutti il timer posto in alto a destra dello schermo, che a scalare farà diminuire costantemente il numero delle nostre vite (perderle tutte significa, inevitabilmente, game over) finché non si è portata a termine una delle cinque ondate previste all’interno delle sette mappe realizzate. Al termine di questa, ci sarà riconosciuto un bonus sia di vite che di oro, con il quale acquistare tra la decina di armi (fucili a pompa, da caccia, mitragliatori, d’assalto, lanciagranate, revolver, arpioni ed addirittura banane ed asciugacapelli!) o di consumabili come adrenalina, bende, giubbotti antiproiettile, manganelli, manette, occhiali da sole, proiettili recupera-energia, incendiari e distruttivi, che rappresentano una piccola, ma gradita aggiunta; armi che potranno anche essere potenziate, tramite ingente spesa in monete d’oro, per migliorarne potenza d’attacco, precisione e velocità di ricarica. A vantaggio dei giocatori anche dei particolari poteri, sbloccabili continuando nella serie di uccisioni: si va da esche per confondere i Deados ad imponenti forze che impalano i nemici per conto nostro, quindi a mitragliatrici automatiche e così via. È poi possibile arrestare anche particolari nemici, siano essi boss di fine ondata o facenti parte di un obiettivo secondario dinamico, che cambia da partita a partita: una volta ridotti quasi a brandelli questi crolleranno a terra, sarà quindi nostra la decisione del loro destino: continuare a colpirli ripetutamente con una delle due armi in nostro possesso, oppure rimanere affianco dell’obiettivo stordito mentre orde di nemici ci accerchiano, per arrestarlo, potrebbe aiutarci nello sblocco di achievement di gioco specifici e nel conseguire speciali ricompense in termini di bonus a fine gara e monete d’oro.

Buone le mappe, di dimensioni certamente non esaltanti, ma che rendono gli scontri piacevoli in coppia anche grazie alla coordinazione delle mosse d’attacco (nessun riparo vi verrà in aiuto) ed il ricorrere alle eventuali capriole sarà spesso indispensabile. Gli spazi variano molto per contesto, così come per condizioni di luce: si passa dalla mappa Magazzino in pieno giorno e caratterizzata da diversi saliscendi a quella nel Caveau, interna e dislocata su due livelli; quindi al Bar sulla Terrazza in notturna e piena di luci sgargianti arrivando così alle mappe Stazione di Beacon, Banca di Charlestown, Cella d’Isolamento e Biblioteca Pubblica, che riescono a garantire una buona varietà d’azione ed interessanti fasi di gioco anche grazie ai tre livelli di difficoltà (Mite, Piccante e Caldo) che non mancheranno di regalarci piccole e piacevoli sorprese in specifiche circostanze… Per quanto concerne la caratterizzazione dei nemici, al contrario di God Mode che presentava un bestiario molto ampio e composto di ben 25 ottimamente riprodotte creature d’ogni tipo e dimensione, in R.I.P.D.: The Game la varietà di nemici è molto minore: si passa dai Deados che attaccano a testa bassa, caricando come se non ci fosse domani e spesso muniti di una sola mazza tra le mani, a quelli che cercano di sfruttare un approccio più tattico dalla distanza, quindi cecchini o Deados muniti di armi da fuoco. Ci sono poi i Deados giganti, muniti di grosse mazze o asce, che possono buttarci a terra con un sol colpo, sarà quindi nostra premura tenere le distanze da certi e rognosi energumeni. O quelli che possono teletrasportarsi e rigenerare parzialmente la salute dei “compagni” feriti in battaglia… La cosa più importante è comunque il bilanciamento, che è evidente e regna sovrano in ogni fase e mappa di gioco.

Tecnicamente il titolo di Old School Games ed Atlus segue la strada intrapresa in God Mode: resa grafica sufficientemente elaborata, ambienti un pelino migliori per dettagli e qualità ed una varietà di nemici non esaltante, ai quali si affianca la leggerezza di un motore grafico che garantisce un’ottima fluidità e i 60 fotogrammi per secondo in ogni circostanza, anche nella più concitata fase d’azione che getta nello schermo decine e decine di avversari da accoppare. È pur vero che l’assenza di elementi distruttibili e la completa mancanza d’interazione con l’ambiente circostante potrebbero far storcere il naso, ma in fin dei conti essendo uno “sparatutto ignorante” ed immediato l’occhio sui dettagli si riesce facilmente a chiuderlo; va riconosciuto l’ottimo lavoro svolto sui due personaggi di gioco selezionabili: Roy e Nick, entrambi resi davvero molto simili agli attori protagonisti che hanno interpretato il film. Dal punto di vista sonoro si registrano effetti di esplosioni ed armi non proprio perfetti ed elaborati, ma a sostegno c’è una buona soundtrack che rende le fasi di gioco un poco più piacevoli. Non male, infine, la sezione Archivi, che ci permette di sbloccare una trentina di bonus tra artwork di gioco esclusivi e fotogrammi estratti dal film.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
Come God Mode, anche R.I.P.D.: The Game è uno sparatutto di cui si farebbe volentieri a meno, ma come passatempo da qualche minuto al giorno funziona bene quasi quanto la precedente produzione di Old School Games. Ovviamente, se approcciato in compagnia di un amico o di un altro giocatore online. Il titolo però si porta appresso anche gli stessi difetti di God Mode, non decolla come dovrebbe dopo un'apertura stile comic molto carina, anzi, il lavoro di riciclo è evidente, pur trattandosi di una produzione low budget. Consigliato l'acquisto del bundle, che contiene un doppio codice di gioco, qualora siate incurabili ed affetti da qualche sorta di patologia o di sparatutto-mania, in modo che possiate giocarlo assieme ad un amico o ad un conoscente, ma non aspettatevi miracoli...
Pro-1
Immediato
6
Contro-1
Evidente riciclo di parte delle meccaniche di God Mode
Pro-2
Divertente in compagnia...
Contro-2
... Ma in singolo ha poco senso
Pro-3
Prezzo bundle interessante
Contro-3
Server vuoti, servono amici per giocarlo al meglio
LAVORO DI RICICLO CON SPRAZZI DI NOVITÀ
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