Ratchet: Gladiator HD – Recensione
Ratchet Gladiator, in America noto come Ratchet Deadlocked, è stato l’ultimo dei capitoli della saga di Ratchet & Clank su Playstation 2, e forse il più controverso rispetto ai giudizi della critica, divisa tra chi adorava il nuovo concept e chi lo considerava una degenerazione del brand. La sua riproposizione in HD, disponibile su Playstation 3 dal 25 settembre e attesa dai fan del piccolo Lombax come il pezzo mancante della Ratchet & Clank Trilogy, non è però esattamente il titolo che tutti noi ci saremmo aspettati.
Un Ratchet sfigurato!
Se la Trilogy dei tre principali capitoli della serie poteva dirsi ben realizzata, non per particolari aggiunte ma quantomeno per l’integrità della rimasterizzazione perfettamente integrata sugli schermi full HD, questo Ratchet: Gladietor HD, esclusivamente disponibile in digital delivery, sembra essere stata realizzata in mezza giornata. Se sorvoliamo la spiccata pigrizia dimostrata nella mancata conversione in HD dei filmati di gioco (e sto parlando esclusivamente di quelle gag divertenti tra un viaggio interplanetario e un altro tipiche di Insomniac) che infatti saranno sempre visualizzati in 4:3, non possiamo in alcun modo perdonare il tristissimo adattamento delle cutscene minori, che, seppur riportate al formato 16:9, perdono gran parte della fluidità che possedevano nel capitolo per Playstation 2, senza contare la scomparsa di alcune textures e la rimozione inspiegabile di molti effetti sonori.
Conflagrazioni silenziose, colpi d’arma invisibili, telecamere che entrano dentro i modelli poligonali dei personaggi e, ciliegina sulla torta, Gleman Vox senza labbra con i baffi sulle gengive. Un vero spettacolo eh… Capirete bene come il tutto rende l’esperienza di gioco decisamente sgradevole, sia per chi non ha mai avuto la possibilità di giocare il titolo in questione, trovandosi tra le mani un prodotto castrato, sia per chi si sarebbe aspettato un trattamento più rispettoso nei confronti del gioco che ama.
Tuttavia il rinnovo grafico, vivo solo durante le fase di gameplay, si fa ben notare, laddove i colori ed il design sempre freschi del titolo originale vengono così messi meglio in risalto. Gli scenari sono meglio definiti, e si soffre meno di quell’effetto nebbia che avvolgeva gli elementi più lontani sullo sfondo, ma il raggio di visibilità sulle unità nemiche rimane identico a quello dell’originale, nascondendole alla nostra vista e quindi al nostro raggio d’azione se poste oltre una distanza prefissata.
Anche il gameplay rimane invariato, pieno zeppo di armi, sfide, esplosioni e cose da fare. Ratchet Galdiator si differenzia dai restanti capitoli della serie per un elemento che a suo tempo aveva deluso le aspettative di alcuni utenti, e vale a dire la mancata possibilità di esplorare le cittadine dei pianeti sulle quali approdiamo, limitando l’azione di gioco a particolari sfide preimpostate che ci invitano a conseguire determinati obiettivi in prove a tempo, di guida, di resistenza e di agilità, per accumulare punti e sbloccarne di nuove. Invece di essere liberi camminatori dello spazio, come accadeva nei precedenti capitoli, ci troviamo questa volta, dopo essere stati rapiti, all’interno di una stazione, la DreadZone, nella quale siamo costretti ad ingaggiare combattimenti clandestini seguendo esclusivamente le regole del direttore, Gleman Vox; pena la morte.
Si capisce subito come la libertà di movimento non sia proprio il punto forte di questo capitolo, che può però contare su più fattori positivi determinanti, come ad esempio la possibilità di affrontare e riaffrontare ogni sfida quante volte ci piaccia, in cooperativa con un amico o da soli, in prima o in terza persona, tentando magari di superare i nostri record migliori.
Il multiplayer online, già presente nella precedente versione, potrebbe anche cercare di riaffiorare e godere di nuova vita, laddove questa poteva solo essere carente su Ps2, se non fosse che probabilmente non si riuscirà mai ad ottenere un numero di utenti tale da giustificare il sostentamento dei server. La cooperativa ed il multiplayer competitivo in locale sono caratteristiche ormai sempre più rare nei videogiochi di odierna fattura, e per fortuna sono entrambe presenti, oggi come allora, in Ratchet: Galdiator HD. Ogni pianeta in cui siamo chiamati a combattere ed ogni sfida proposta dal gioco, contiene dei cosiddetti “punti stile” da conseguire esaudendo particolare richieste, da quelle più semplici alla più improbabili, che potrebbero essere un solido divertimento se inseguite in cooperativa.
Bastano però il solido gameplay, il lieve restyling e i personaggi indimenticabili, di questo come di tutti gli altri capitoli di Ratchet & Clank, a salvare questa lacunosa rimasterizzazione in HD? La risposta è no! Tanto più perché gli errori commessi sembrano tanto il frutto di un approccio grossolano in fase di sviluppo, piuttosto che una mancanza di possibilità.

![]() Il gameplay è rimasto intatto e con un visual più pulito |
5.5 | ![]() Il comparto audio originale è stato mal trasposto inspiegabilmente |
![]() Comparto cooperativo e competitivo in locale | ![]() Le cutscene originali sono state mal trasposte inspiegabilmente | |
![]() | ![]() Qualche problema con la convalida dei Trofei | |
Meglio tornare sull'originale |