Big Sky Infinity – Recensione
A volte ritornano, verrebbe da dire. Ci riferiamo ai videogiochi classici degli anni ’80-90, che specie nelle produzioni indie, tornano a ricordare il loro valore, e, vuoi per un effetto nostalgia o vuoi per delle dinamiche solide e divertenti, è sempre bello averci a che fare. Oggi, oggetto della nostra recensione è Big Sky Infinity, seguito di Really Big Sky uscito poco meno di un anno fa sui Personal Computer, sviluppato da Boss Baddie e coadiuvati da VooFoo Studios che hanno già lavorato su PlayStation con Hustle Kings e Pure Chess. Questo seguito vede la luce sui sistemi PlayStation, nella fattispecie su PS3 e PS Vita, aggregandosi alla recente uscita di Sine Mora. Il gioco è il primo di tre titoli pubblicati da Ripstone che rientrano nella promozione Cross-Buy di PlayStation. Questo, cosa vuol dire per chi ancora non la conoscesse: che comprando il titolo per PS3 o PS Vita si riceverà una copia gratuita anche per l’altra piattaforma di gioco.
A VOLTE RITORNANOBig Sky Infinity si presenta subito elegante con menù che ci mette di fronte delle tavolette di colore differenti, per contraddistinguere le diverse opzioni, dallo stile hi-tech e sullo sfondo un bel cielo stellato con un pianeta nella parte bassa. Menù e opzioni con i quali è possibile interagire tramite tasti o via touchscreen. Avviata la prima partita, una voce fuori campo ci introdurrà con un breve tutorial le azioni base di quello che è uno sparatutto dual-stick a scorrimento e qualche dinamica degli eventi di gioco, dopo di che, allacciate le cinture perché la vostra navicella verrà buttata nella prima delle dodici modalità spaziali, e il primo viaggio non sarà affatto piacevole.
Una prima critica che va mossa al gioco riguarda proprio la parte introduttiva, troppo superficiale specie in un gioco come questo in cui avere la cognizione di quali sono i pericoli che ci circondano è essenziale. Non è niente di insormontabile sia chiaro, e la migliore esperienza è quella che proviene dal campo come si suol dire, mezz’oretta di gioco quindi e riusciremo a muoverci con più sapienza. La particolarità del titolo, che è quella che può attrarre maggiormente gli appassionati, è la generazione degli eventi in modo randomico. Cosa vuol dire? Che la partita, come sottolineano gli sviluppatori, non sarà mai la stessa. Iniziata la modalità classica non avremo una progressione lineare , con stage prestabiliti che si susseguono, bensì saranno generati in modo casuale, che in termini pratici ci può mettere di fronte uno dei quattro boss del gioco a pochi secondi dall’inizio, e un altro ancora, poco dopo. L’assenza di una progressione classica si fa sentire inizialmente, però dopo che abbiamo preso conoscenza delle varie situazioni di gioco che si possono presentare, è innegabile come questa struttura contribuisca effettivamente a restituire quella sensazione di diverso, partita dopo partita, quando poi stiamo giocando sempre alla stessa modalità. Una scelta da parte degli sviluppatori che ci sentiamo di promuovere con buoni voti.
CAOS SPAZIALEAl termine di ogni partita, solo in Modalità Classica, si riceveranno dei punti in base a quanto totalizzato nella partita precedente, da spendere per gli upgrade della nostra navicella. Si potrà aumentare la frequenza dei colpi, la capacità dello scudo o la forza del vortice, piuttosto che il laser o la potenza dei colpi sparati a 45-90° gradi. Quello che non abbiamo apprezzato di Big Sky Infinity è proprio questa parte relativa al potenziamento della navicella ma anche l’assenza di un arsenale più corposo, ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda il primo punto, solo il potenziamento di alcuni aspetti come la capacità del raggio dello scudo, la velocità della navicella piuttosto che la potenza del vortice, danno la sensazione di potenziamento. Aumentando gli altri parametri invece, questa sensazione non è per nulla tangibile. Il secondo aspetto riguardo il numero di armi in nostro possesso: un laser che si esaurisce dopo poco e che necessita di un tempo di ricarica che richiede di non sparare nessun colpo, classici proiettili, una trivella e un vortice con cui sbarazzarci dei nemici, parecchio utile nelle situazioni più concitate, e una mina che viene rilasciata automaticamente dalla navicella (la cui frequenza di rilascio potenziabile) e che è possibile far detonare con un tap del touchpad. A queste basi si aggiungono alcuni power-up e un limit break che si attivano giocando. Insomma non siamo inermi dinanzi alle difficoltà, tutt’altro, però si poteva aggiungere qualcosa in più per soddisfare maggiormente la nostra sete di distruzione.
Come anticipato prima, le modalità di gioco sono ben 12, un numero oltre la media di queste produzioni sicuramente, però c’è da dire che: in modalità Pacifica, le vite saranno infinite, non ci sarà un punteggio ne altro, molto utile per imparare a conoscere le diverse situazioni. Le altre sono varianti della modalità Classica per cui in alcune ci saranno power-up ed eventi più veloci, in altre non ci saranno boss o solo boss, in altre ancora dovremo totalizzare il miglior punteggio entro un tempo limite piuttosto che giocare senza alcun potenziamento. Le modalità non saranno disponibile tutte da subito ma si dovranno soddisfare specifici obiettivi per avervi accesso. Quantitativamente sono dodici, qualitativamente sono un po’ in meno, ma il cambio di regole e limitazioni farà ben felici i giocatori specie quelli degli high score. Difatti come spesso accade per questa tipologia di giochi, il raggiungimento e il perfezionamento dei punteggi è l’obiettivo principale, e Big Sky Infinity non si esime da questo schema. Proprio riguardo ai punteggi, il gioco offre un’opzione apposita per consultare le classifiche mondiali e quelle degli amici e anche un pannello con tutte le statistiche del caso. Inoltre segnaliamo come sia possibile giocare tranquillamente offline, senza patemi nel raggiungere un record che poi non possiamo caricare. Il gioco salva i punteggi e una volta connessi li carica nelle classifiche online. Parliamo ora della difficoltà: il gioco dopo una prima ripida salita soprattutto per i neofiti, diventa gestibile e affrontabile, fonte di una buona dose di soddisfazioni. Per i più esperti e appassionati degli high score, sarà altrettanto valido come titolo, il gioco presenta una difficoltà sempre crescente, con situazioni veloci in cui si visualizzano su schermo proiettili e nemici da ogni dove come nel più classico dei bullet hell, in più ci saranno due-tre modalità davvero interessanti come Inferno, Remix e Maratona.
PAGHI UNO, PRENDI DUECome già accennato, il titolo è Cross-buy per cui l’acquisto di una copia del gioco dà accesso anche alla versione dell’altra piattaforma, ma ci sono alcune caratteristiche diverse: su PS3 c’è il supporto al 3D stereoscopico e una modalità co-op in locale fino a quattro giocatori, mentre su PS Vita c’è la minima interazione con il touchscreen e una modalità multiplayer asincrona chiamata “Asino”. In questa modalità il giocatore potrà sfidare un suo amico oppure un giocatore casuale del mondo, bisognerà impostare una parola in caso di sconfitta e una modalità di gioco, dopo di che segnare il nostro punteggio. Gli sfidanti dovranno provare a batterlo, quelli con il punteggio più basso riceveranno una lettera (un messaggio), finché uno dei due non riceverà abbastanza da diventare Asino. Il gioco lo abbiamo testato su PS Vita, e con il codice review non era possibile giocarlo anche su PS3 (vedremo con l’uscita del gioco). Alla nostra richiesta di sfida nessuno ha risposto, ma è facile presumere che funzioni bene e contribuisca a mantenere alto il tasso di competitività. Infine c’è il titolo supporta anche il Cross-save, è possibile dunque sincronizzare in cloud i vostri progressi e ritrovarli anche sull’altra piattaforma di gioco.
Tecnicamente e visivamente il gioco è molto valido. 60 frame al secondo e una reattività quindi ottima dei controlli, fondamentale per questa tipologia di giochi, a questo si aggiungono discreti effetti e un comparto visivo davvero suggestivo. Le particelle dell’atmosfera dello spazio emettono luce di lunghezze d’onda diverse creando coperte di seta colorate, per un effetto finale simile all’aurora boreale. I colori che scaturiscono dai nemici, dalle nebulose agli asteroidi, vengono esaltati in modo eccellente dallo schermo OLED di PlayStation Vita. Comparto audio invece che conta di dodici tracce perlopiù di elettronica, che sono orecchiabili ma ben presto ripetitive e nessuna riecheggerà nella vostra mente.
La struttura con eventi random funziona |
8 | Introduzione al gioco superficiale |
60 fps e un gran bel vedere | La parte relativa al potenziamento e all'arsenale | |
Colonna sonora | ||
| DINAMICO | ||




