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Recensione
TESTATO SU PSP
1 maggio 2013, 10:43
Black Rock Shooter The Game
Black Rock Shooter The Game mobile

Black Rock Shooter: The Game – Recensione

Black Rock Shooter nasce come semplice concept art da parte dell’illustratore nipponico RyoheiHukeFuke, per poi spopolare su Nico Nico Douga (lo YouTube del Sol Levante) grazie alla canzone dei Supercell, composta mediante l’ausilio del Vocaloid Hatsune Miku, che la vede come protagonista Black Rock Shooter, per l’appunto. Il franchise ha ricevuto due adattamenti animati, il primo sotto forma di OVA, nel 2009, antefatto (almeno sulla carta) della serie definitiva, trasmessa in Giappone nei primi mesi del 2012; ci sarebbe parecchio da dire a proposito di quest’ultima produzione, tuttavia come potete immaginare ciò va ben oltre la nostra attuale competenza.

L’articolo odierno comunque non si discosterà molto dal tema, poiché andremo a recensire Black Rock Shooter The Game, tie-in ambientato in un universo parallelo e distante a quello dell’anime, uscito sull’ormai morente PSP nell’estate del 2011 e approdato sul PSN europeo giusto alcuni giorni fa. Trattasi di un prodotto di nicchia, di cui però in molti ne attendevano una localizzazione, concessa per grazia di Nippon Ichi Software: riuscirà da solo a risollevare il morale della console principe per i giochi di matrice prettamente orientale, o avremo tra le mani il solito lavoretto fatto in fretta e furia per allietare i fan?

BSR logo

FADE TO BLACK

2032, una razza aliena sconosciuta attacca la Terra, decimandone la popolazione. Dopo 19 anni dall’inizio del conflitto, gli unici superstiti sono dodici (dodici!) soldati del corpo del PSS, in lotta per il mantenimento della stirpe umana (o quel che ne rimarrà, visto che sono tutti uomini) e la ricerca di eventuali ed altri superstiti. La loro unica speranza di salvezza è “risvegliare” il contenuto di un container, impresa in cui riescono in un ultimo, disperato tentativo, mentre sono accerchiati dai robot nemici. Dal blindato nero esce una ragazza, Black Rock Shooter (o almeno questo lo sappiamo noi, dato che nel gioco il suo nome non verrà mai pronunciato, se non la sigla Black Rock Shooter durante i combattimenti), che, senza fare troppi complimenti, imbraccia le armi e vaporizza la minaccia come se niente fosse. Non ha alcun ricordo della sua identità, ancor meno del suo passato, di cui ha nebulosi flash di tanto in tanto, ma riconosce nei membri del PSS un alleato e intraprende con loro una campagna alla volta della riconquista del pianeta, partendo dai ruderi della città di San Francisco.

Sebbene le prime battute lascino intendere una trama simil-shounen, con avversari progressivamente più potenti (i cosiddetti alieni di classe A) fino allo scontro finale, uno sviluppo lineare all’insegna del buonismo e una protagonista apparentemente invincibile e con chiari legami con la fazione opposta i cui scagnozzi ovviamente conoscono, ma non vogliono svelare per fare i fighi; dal terzo stage Black Rock Shooter The Game cambia le carte in tavola spiazzando con un colpo di scena improvviso e brutale, che tramuta il banale scontro tra bene e male in qualcosa di più profondo e impalpabile. Black Rock Shooter è una macchina da guerra, tuttavia conserva un’anima umana, quella di una ragazza risvegliatasi in un’era a lei sconosciuta, priva di memorie e affetti, costretta a combattere contro un destino ineluttabile senza nemmeno conoscerne la causa. Non c’è da stupirsi quindi se il suo rapporto iniziale con il mondo è quello passivo di un’automa, ma questo prima che la sua vera personalità emerga dalla sua maschera fredda e impassibile, che la porterà ad aggrapparsi ad ogni residuo di umanità rimasto nel mondo, offertole dai suoi compagni del PSS, i quali dipendono quasi interamente dalla sua presenza per sopravvivere; ironico, visto che è proprio lei la prima ad aver bisogno di aiuto.

La sua figura tormentata, il suo viaggio alla ricerca di risposte e la sua crescita nel corso della storia la rendono un personaggio intrigante, ma che tende a tenere a distanza il giocatore, a cui capita raramente di immedesimarsi nella parte, restando uno spettatore in sordina con il mero compito di controllare Black Rock Shooter, anziché viverne direttamente le vicende (nessuna allusione al cross-dressing, buontemponi!). C’è empatia, ma mai reale coinvolgimento. Questa soluzione registica potrebbe essere voluta, considerata l’aura di solitudine e malinconia che permea le location, perfettamente in linea con il tono dell’avventura, ma molto del materiale proposto da Imageepoch avrebbe potuto osare di più se il comparto narrativo avesse ricevuto uno studio accorto, evitando così le numerose falle logiche nel copione, gli interrogativi sviscerati frettolosamente o abbandonati come se nulla fosse, e alcuni dialoghi campati per aria. Ciononostante, nel complesso Black Rock Shooter The Game si lascia giocare senza troppi problemi, risultando godibile sia ai cultori dell’anime che non, e abbiamo appena iniziato: che JRPG sarebbe senza un battle system degno di tal nome?

UNLIMITED GUN WORKS

Black Rock Shooter  The Game si presenta come un GDR caratterizzato da un’impronta spiccatamente action, con una componente ruolistica appena abbozzata e una spruzzata di elementi shooter. La campagna è ripartita in 6 capitoli, o stage, ognuno ambientato in una particolare location, a sua volta suddivisa in settori delimitati dagli obiettivi missione, necessari per proseguire nella trama fino allo scontro finale con il boss di turno. Il level design risulta piuttosto lineare, ospitando quasi esclusivamente lunghi corridoi o bivi di natura elementare, negando al giocatore qualunque approccio platform a causa di un’impostazione à la FFXIII; ciò va a minare la fruibilità delle missioni, che si riducono a una banale corsa dal punto A al punto B, senza enigmi o interazioni a variare la formula (non menzioniamo le fasi di “guida”, per cortesia), tranne i commenti fuori campo (e fuori luogo) dei comprimari, più fonte di tedio che intrattenimento.

A rompere la monotonia ci pensa il battle system, frenetico e appagante: ingaggiando i nemici, la telecamera si sposterà alle spalle di Black Rock Shooter, regalando una visuale del campo di battaglia alquanto classica, con i due schieramenti disposti in formazione ai margini dello schermo. Non potremo muoverci liberamente, ma con lo stick sarà possibile direzionare il mirino e aprire il fuoco sul bersaglio agganciato, mentre gli altri tasti principali sono adibiti alla guardia, che attutisce i danni subiti, e l’attivazione dei booster, per scattare rapidamente in una delle zone predefinite adiacenti; quest’ultima azione si rivela fondamentale per sopravvivere agli avversari più coriacei, soprattutto i classe A, ma richiede pratica ed espone a rischi non indifferenti, in quanto, per rendere efficace la manovra evasiva, è necessario muoversi nei ristretti intervalli di tempo che intercorrono tra l’inizio dell’attacco nemico e la sua conclusione: basta sbagliare di una frazione di secondo e addio a una bella fetta di salute. Come se non bastasse, avremo sempre e comunque più di un ostile da cui guardarci, che non prenderanno di certo il numerino per venirci addosso, inoltre i booster, così come la raffica di base, surriscalderanno i sistemi della protagonista, fino ad immobilizzarla completamente una volta raggiunta la soglia massima, costringendo a dosare il “carburante”. Ad aggiungere un pizzico di strategia in più troviamo un sistema di skill distinte in offensive, passive e di supporto, che potremo equipaggiare in set di 4 a seconda del nostro stile, e un’interessante gestione dell’inventario, consultabile in qualunque momento ma ristretto dal tetto massimo di 5 unità per oggetto, numero che calzerà abbastanza stretto nelle situazioni critiche; nessuna personalizzazione per armi e vestiario…

Il gameplay immediato e insospettabilmente tecnico, unito al ritmo spedito degli scontri e ad un livello di difficoltà ben bilanciato, rende i combattimenti di Black Rock Shooter The Game molto godibili, peccato per la scarsa varietà di robot alieni, che tra l’altro non brillano nemmeno per design, con forme squadrate dal look giocattoloso, tutto fuorché minaccioso (ruote giganti? Vespe? Cassette postali con i denti? La razza umana è stata sterminata da ‘sta roba!?); discorso a parte per le boss fight, impegnative ed epiche al punto giusto, ma in quantità troppo esigue per controbilanciare l’andazzo generale. Anche in questo caso, insomma, il titolo è fiaccato da alti e bassi che ne evidenziano ulteriormente la ripetitività di fondo anche se il potenziale per ricavarsi un posticino d’onore nella ludoteca della PSP c’è tutto, ma Imageepoch sembra perdersi regolarmente in un bicchier d’acqua!

MOE POST-APOCALITTICO

Dal punto di vista stilistico, il tratto di Huke è stato riproposto fedelmente su schermo, il ché gioca a favore di una modellazione poligonale discreta ma non eccelsa, mentre sul fronte tecnico il videogioco alterna buone animazioni, effetti speciali convincenti e un frame rate stabile ad ambienti sterili, poveri di atmosfera e ridondanti (salvo gli ultimi due stage, guarda caso ripresi dal concept originale), castrati da un level design estremamente limitato e limitante, tra muri invisibili e dettagli architettonici prossimi allo zero, tanto che avremmo potuto applicare qualunque skin immaginabile a quelle di default, senza notare alcuna differenza. Ottima la caratterizzazione di Black Rock Shooter e “colleghi”, meno quella di soldati e dei già citati nemici in serie; comune a tutti invece una paresi facciale in palese stadio avanzato, che trasforma ogni personaggio in un pupazzo inespressivo (talvolta neanche si sforzano di muovere le labbra), rovinando in parte il doppiaggio, di pregevole fattura. Altalenante la colonna sonora, con brani ideali per accompagnare la desolazione dello scenario (in tutti i sensi, NdR), senza mai emergere dal ruolo di tenue sottofondo: valide durante le esplorazioni, pur risultando monotone alla lunga, ma perdono mordente una volta applicate ai combattimenti. Un paio di tracce dedicate non avrebbero guastato, specie se paragonabili a ‘No Scared’, che apre le danze nello splendido filmato introduttivo.

Salvo alcuni frangenti che tendono a trascinarsi un po’ troppo, Black Rock Shooter The Game scorre senza particolari incertezze, andando ad accumulare una decine di ore di gioco, necessarie per terminare (terminare? NdR) l’avventura, a cui aggiungere la possibilità di esplorare nuovamente le location per sbloccare bozzetti, artwork, brani e filmati: un traguardo più che accettabile, almeno per un action. Peccato per la rigiocabilità, pressoché inesistente.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
Questi 20 mesi di attesa non ci avranno certo ricompensato con un capolavoro, tuttavia Black Rock Shooter The Game si rivela un investimento consigliato sia agli estimatori del brand, sia a chiunque cerchi un GDR di stampo occidentale ma dal piglio orientale, veloce, impegnativo e adatto ad un concept portatile, anche in virtù del costo contenuto. Una trama affascinante e di grande impatto sviluppata con i piedi, un sistema di combattimento reattivo e divertente, piagato dalla carenza di varietà che porta inevitabilmente a noia e frustrazione, un comparto tecnico fedele all'opera originale e ricco di personalità che crolla come un castello di carte non appena ci si sofferma sui dettagli, Black Rock Shooter The Game vanta tanti pregi quanti difetti. Si tratta di un'occasione mancata che, tuttavia, non manca di regalare un'esperienza godibile e tante soddisfazioni, soprattutto in un mercato povero di esclusive di matrice nipponica. Se volete dare un ultimo addio con stile alla vostra PSP, il titolo di Imageepoch fa al caso vostro; il gioco in sé non sarà epico quanto il filmato introduttivo, ma sa il fatto suo. E fate attenzione alla cassetta della posta di fronte casa: potrebbe mordervi!
Pro-1
Black Rock Shooter. In Europa. Period.
7
Contro-1
Ripetitivo e limitato praticamente in ogni ambito
Pro-2
Ottimo il battle system...
Contro-2
...pessima l'esplorazione
Pro-3
Trama a tratti esaltante...
Contro-3
...ma in altri troppo superficiale
NEBLADAMI QUESTO!
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