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Recensione
TESTATO SU PC
1 maggio 2012, 15:15
Botanicula
Botanicula mobile

Botanicula – Recensione

Botanicula è un altro dei tanti  prodotti “indipendenti”, capaci di dare nuova vita a generi altrimenti morti. Sebbene l’Amanita Design non sia proprio una casa “indie” nel vero senso della parola, è anche vero che le sue produzioni sono molto di nicchia, preoccupandosi poco dei riscontri di pubblico, spesso andando a cercare un’elaborazione più profonda, pur se meno popolare. In questo caso poi siamo di fronte ad una vera araba fenice: questa casa di produzione è specializzata in avventure grafiche, una tipologia di gioco che oramai (tranne le dovute ed importanti eccezioni) è caduta in disgrazia.

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SALVIAMO L’ALBERO DELLA VITA

La trama di Botanicula è molto semplice, seppure intrigante e briosa. Impersonificheremo un gruppo di cinque simpatici esserini (un fungo, un’insetto, una zanzara, una specie di cipolla, ed un altro fungo più grande; sebbene le creature del gioco ricordino soltanto la realtà, discostandosene spesso e volentieri) che dovranno salvare l’albero che ospita loro, e tutto il restante microcosmo, da dei malefici ragni neri. Dentro la gigantesca pianta scorre una linfa potente, luminosa (a simboleggiare la “vita” che fluisce dentro ad esso), di cui i ragni si cibano. I cinque per fortuna hanno salvato l’ultimo seme dell’albero, e dovranno incamminarsi in un’avventura pericolosa, per la sopravvivenza del loro stesso mondo. Insomma un “plot” narrativo semplice, ma in ogni caso pregno di significato.

Si afferrano subito tematiche importanti quali la lotta tra la natura, verde e rigogliosa, ed il ragno nero (chissà, un rimando al moderno sprezzo dell’ambiente?), che come un parassita ne succhia la linfa, senza dare nulla in cambio, facendo avvizzire e morire ogni creatura vivente.  Botanicula si scosta però subito dalle meccaniche classiche del punta e clicca, prendendo le distanze anche dal primo titolo dell’Amanita Design: Machinarium. Machinarium presentava alcune analogie, come la mancanza di testo, di un linguaggio comprensibile, e di un’interfaccia complessa, assicurando però le dinamiche standard della raccolta di oggetti, della combinazione di questi ultimi e della risoluzione dei rompicapi. Botanicula minimizza anche questo, rendendosi a pieno titolo avventura grafica “sui generis”.  Innanzitutto, sebbene si raccoglieranno durante la storia alcuni oggetti, non ne serviranno mai più di tre insieme. Anche il loro utilizzo sarà quasi sempre immediato e scontato, spostandosi la difficoltà degli enigmi sull’interazione con il mondo di gioco.  Non facciamoci però illusioni: gameplay minimalista non vuol dire semplice.

Tutt’altro. La bellezza del sistema sta proprio nel doversi immedesimare nel pensiero dello sviluppatore, molto spesso celato in un’animazione, in un suono, o nella ripetizione di alcune azioni. Sovente difatti verranno risolti enigmi semplicemente tornando sul luogo in questione, notando differenze rispetto al nostro primo approccio. Lo spostamento dei nostri simpatici personaggi è anch’esso ridotto ai minimi termini: ogni schermata di gioco presenterà varie frecce, indicanti lo spostamento in una nuova zona. Per il resto dovremo stare attenti al cursore, che diventerà una manina quando si soffermerà su una possibile azione. Per rendere la cosa meno scontata di un semplice “trova il cursore” succederà di frequente di spostare foglie, muovere insetti, produrre suoni, senza che questo influisca minimamente l’andamento del gioco. Più andremo avanti con l’esperienza di gioco, più ci troveremo di fronte a situazioni stravaganti e divertenti, ma anche più complesse. Comunque sia la pratica darà i suoi frutti, ed a fine gioco saremo oramai completamente immedesimati nello stile Botanicula. Anche le zone di gioco cambieranno spesso e repentinamente, cercando di non annoiare mai il giocatore.

UNA FESTA DI COLORI

Un sistema così ermetico non poteva comportare che uno sbilanciamento netto verso le scale cromatiche esagerate, i suoni, le animazioni. Botanicula è una festa continua, una natura gioiosa ed esplosiva, primaverile. Le skin ed i disegni di gioco sono dello stesso team che aveva curato le animazioni dell’intro di Machinarium (e non dell’intero gioco, che infatti si discosta anche su questo aspetto), e con questo titolo si sono sbizzariti tantissimo. Esseri stravaganti, che solo ricordano la realtà, e che per il resto sono frutto della fantasia popolano l’Albero, rendendo il gioco importante per le sensazioni vissute, per le esperienze prodotte e non tanto per le dinamiche.

Sottolineo il binomio “esperienze prodotte”, non siamo davanti ad un gioco solo visuale, le nostre azioni sono strettamente collegate alle conseguenze che vedremo su schermo, rendendo Botanicula un gioco a tutti gli effetti, e non solo uno slide show di belle immagini. Importantissimi anche i suoni, spesso fondamentali per andare avanti nell’intricata selva di puzzle da affrontare, altre volte solo stupendo contorno alle scene che fisseremo estasiati. La qualità delle musiche, a mio modesto avviso, supera anche la realizzazione grafica, anch’essa di grande qualità, ma sicuramente di più facile realizzazione (è uno dei vantaggi dello sviluppo dei punta e clicca, dopo tutto). La bellezza della colonna sonora sta inoltre non tanto nella qualità dei brani, quanto nella sua realizzazione naturale. I suoni saranno sempre prodotto dalle creature o dall’ambiente circostante, riuscendo sia a descrivere bene il mondo di gioco, sia riproducendo stili e tipologie differentissime, ma in maniera sempre pertinente ed efficace.

Non è facile trovare difetti in questo gioco. Vero è che non si tratta certo di un risultato perfetto. Innanzitutto l’assenza di trama è sicuramente importante, in un genere che spesso e volentieri vive di storie emozionanti ed incredibili. Sokal è ben lontano da Botanicula, che però non ha certo la presunzione di accostarsi a quei mostri sacri. Anche il gameplay e le dinamiche di gioco sono povere, ed a tratti si vive una certa frustrazione ed una sorta di noia, dovuta alla povertà di meccaniche. Mentre Machinarium riusciva ad emulare le strutture più consone, con veri enigmi, inventari e combinazioni di oggetti mirabili, Botanicula difetta di questi elementi. Ecco forse perchè avremo anche la possibilità di collezionare una sorta di bestiario del gioco, contenente tutte le creature incontrate (non le incontreremo necessariamente tutte, anche finendolo). Ma sicuramente non basta a rendere più dinamico ed aperto il gioco. In realtà tutti questi difetti derivano da un altro fattore: la diversità del titolo.

Non si tratta di una vera avventura punta e clicca e non si tratta di un gioco canonico. Questo lo rende più vicino ai vertici già toccati in Journey (che sicuramente è diverso nel gameplay, ma si prefigge lo stesso obiettivo: dare emozioni). Ed ecco che forse si spiega come mai il titolo PS3 è di così breve durata: nel videogioco la trasmissione di emozioni, l’impatto grafico e sonoro, deve andare di pari passo con la soglia di concentrazione, di “sopportazione del giocatore”.  Botanicula, pur non essendo lunghissimo, non è neanche troppo corto e rischia perciò di far calare il coinvolgimento. Forse più il videogioco si avvicina all’arte, più le deve assomigliare (avete mai visto un film durare 20 ore?); ma questi sono argomenti che troviamo trattati nelle nostre rubriche, per cui possiamo fermarci qui. Il titolo rimane dunque un prodotto di qualità eccelsa, visti poi i cali di produzione in questo genere, è ancora più apprezzabile, poichè è anche innovativo. Inoltre è consigliato anche alle famiglie, riuscendo con i suoi colori ad assicurare intrattenimento ai più piccini (se aiutati da qualche adulto, ovviamente).

Immagine anteprima YouTube

IN CONCLUSIONE
Sicuramente qualche purista del punta e clicca storcerà il naso. Botanicula infatti ne stravolge i canoni storici. Il senso del gioco però è da ritrovare nell'esperienza stravagante ed immaginifica, che è sicuramente ben realizzata (con picchi quasi artistici). Un titolo da "videoteca".
Pro-1
Semplice ed intuitivo
8.5
Contro-1
A tratti poco coinvolgente
Pro-2
Coloratissimo ed allegro
Contro-2
Stravolge gli standard dei punta&clicca
Pro-3
Musiche eccezionali
Contro-3
Trama praticamente assente
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