Crimson Shroud – Recensione
C’era un tempo dove la nomenclatura “gioco di ruolo” era affibbiata esclusivamente ai giochi da tavola, aventi anch’essi potenziamenti, turni e soprattutto i dadi che decidevano in parte la sorte dei giocatori. Yasumi Matsuno, dopo aver militato per anni in Square regalandoci titoli come Vagrant Story, Tactics Ogre e Final Fantasy XII, decide di tornare in campo a fianco dei Level-5 che cavalcano una meritatissima onda di successo, proponendoci un’esatta riproduzione del gioco di ruolo classico da tavola. Sì, anche questo con i suoi dadi…

Un mondo fatto di magia. La magia dei doni venuti dal cielo…o dal più infido degli inferni. Qualunque sia la provenienza di questi doni, il mondo non può più farne a meno, e l’uomo si è abituato a compiere azioni diversamente impossibili in loro mancanza. Ma qual’è la vera origine di questi doni?
I tre protagonisti del gioco Giauque, Frea e Lippi si mettono dunque alla ricerca del primo vero dono originale, che viene appunto chiamato Crimson Shroud, per comprenderne la vera natura, ma qualcosa è andato storto. La bella maga Frea che compone il trio protagonista, ci introduce nell’avventura trovandosi in uno stato di semi incoscienza, salvata in apparenza da un cavaliere. Svegliatasi, Frea inizia a raccontare l’ultimo ricordo condiviso con i suoi compagni di viaggio, e delle rovine di un castello dove avrebbero dovuto trovare il Crimson Shroud. Da questo flashback inizieremo la nostra avventura e a familiarizzare col party composto dalla maga Frea, l’arciere Lippi e il guerriero Giauque, l’intreccio narrativo è composto da diversi ricordi e quindi racconti, che andranno a comporre una trama complessa ma avvincente, quindi preparatevi a leggere infinite righe di testo. In lingua inglese. E giusto per farci un favore, un inglese nemmeno tanto semplificato, tanto da far ricorrere spesso al vocabolario in più di un’occasione chi magari non possiede un’accurata conoscenza della lingua anglofona. Quindi se state pensando di giocare Crimson Shroud tenete bene a mente questo importantissimo dettaglio.
Superato l’ostacolo dell’idioma, avendo visto la composizione del party, si potrebbe pensare ad un gioco di ruolo di stampo classico, ma quest’ultima parola assume un significato assai più profondo. Innanzitutto c’è da dire che in questo titolo dei Level-5 non esistono classi o livelli per i personaggi, ma potrete incrementare le vostre capacità di attacco e difesa soltanto equipaggiando i personaggi con quello che riuscirete a trovare nel vostro cammino, alla fine degli scontri o ancora rubando di proposito alcuni oggetti ai vostri avversari. Le possibilità di attacco verso i nemici sono molteplici e assai diverse grazie al sistema dei “dadi” che andrà a condizionare l’intera avventura. Lo avevamo forse anticipato un po’, ma questo Crimson Shroud fa dei cari e vecchissimi dadi la sua componente principale e portante dell’intero sistema di gioco. Come ogni gdr classico, anche qui c’è un sistema a turni, ma il più delle volte vi verrà chiesto di lanciare dei dadi colorati che vi appariranno nello schermo inferiore, e voi con un tocco manuale sul display li lancerete affidandovi alla sorte. Ogni volta che lancerete i dadi, dovrete sperare in un numero più alto possibile, poichè questo determinerà l’intensità di un attacco, di una magia o ancora di un effetto sorpresa per attaccare i vostri nemici con diversi turni di vantaggio. Elementi come l’acqua, il fuoco, il vento e la terra si combineranno tra loro o con altre magie formando delle vere e proprie combo-magiche, che dovranno essere usate in modo opportuno durante gli scontri…in questi la fortuna dei dadi non sarà l’unica variabile, anzi vi verrà richiesta una strategia sempre all’avanguardia per avere la meglio sui vostri avversari. Le cure di Frea, gli attacchi a distanza di Lippi e diavolerie come la nebbia, sono elementi da considerare in ogni scontro.
Si sta come pedine, sul display, i nostri eroi…Ungaretti mi perdonerà per aver parafrasato uno dei suoi pezzi più celebri (Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie), ma è proprio questo il senso che trasmette questo gdr di Matsuno San. Il motore grafico gestito dalla piccola di casa Nintendo, pur dovendo rappresentare un mondo analogo a quello dei giochi da tavola, è fin troppo…fermo. I personaggi poligonali, discretamente elaborati, non si muovono, proprio come delle pedine di un vecchio gioco di ruolo, non hanno animazioni. Come soldatini di piombo. L’eccessiva staticità dei personaggi di gioco, fa a pugni con le ambientazioni e le animazioni degli attacchi nonché delle magie. Anche le schermate fisse mostrate durante la narrazione degli eventi, affossano ancora di più lo stile poligonale adottato. Considerato quanto appena detto, è un vero peccato per la storia più che coinvolgente e per le musiche originali adottate che non vi faranno rimpiangere i vecchi lavori fatti in casa Squaresoft. L’effetto 3D esclusivo della console Nintendo poco o nulla aggiunge a quello descritto poco sopra, e molti di voi sicuramente ne faranno a meno.
Riproduzione del VERO gioco di ruolo  | 
6.5  | ... Ma interamente in inglese  | 
Il sistema dei dadi ha il suo fascino  | Troppo statico e grafica appena nella media  | |
Scarsa longevità.  | ||
| UN GDR DA TAVOLA SUL VOSTRO 3DS | ||