Dragon Quest Monsters: Joker 2
Nata come spin-off della saga di Dragon Quest, la saga Monsters fu probabilmente tra i pochi brand ad emulare la formula vincente dei Pokèmon mantenendo al tempo stesso una propria personalità. Nato su Game Boy Color nel 1998, il gioco proponeva le stesse meccaniche della saga originaria targata Square Enix, con la sola differenza che in quest’avventura i mostri incontrati potevano essere allevati, andando a formare una vera e propria squadra, impartendo loro ordini dalle retrovie, assegnandogli abilità ed equipaggiamenti, facendoli evolvere, fino al confronto finale contro gli avversari più potenti o i propri amici. Suona familiare? E’ indubbio che le analogie con l’epopea di Game Freak siano molte, ciononostante la serie è riuscita a ritagliarsi una buona fetta di pubblico, riscuotendo un certo successo. Purtroppo ciò solo in Giappone, difatti i suoi seguiti(per Playstation e GBA) nel corso degli anni non hanno mai visto la luce all’infuori del Sol Levante, fino all’arrivo del DS, che ha permesso anche a noi Europei di riscoprire l’universo di Dragon Quest in chiave Pokè.
Dragon Quest Monsters Joker 2 è il seguito diretto di Joker, pubblicato nel 2007 in esclusiva per il portatile Nintendo. Il gioco vedrà al centro delle vicende un nuovo protagonista, una trama originale, nonchè un continente inedito, tuttavia sin dalle prime immagini era chiaro che avrebbe ricalcato piuttosto fedelmente buona parte del primo capitolo, dal motore grafico all’utilizzo delle feature della console. Quest’ultimo si dimostrò un prodotto valido, ma non abbastanza incisivo per poter spodestare gli allora in voga Diamante e Perla. Dopo ben 4 anni(3 se consideriamo l’enorme discrepanza di tempo tra il lancio della versione giapponese e quella PAL) avremo finalmente tra le mani un degno rivale per i mostriciattoli tascabili? Scopriamolo insieme…
CONVINCILI TUTTI!
Il nostro alter ego, tipicamente nello stile di Akira Toriyama(e sputato al protagonista dell’anime Blue Dragon, se non fosse per il piglio aggressivo) è uno scout, un domatore di mostri, i cui migliori esponenti si riuniscono nel ricorrente Torneo Monster Scout, una competizione per stabilire il miglior domatore del mondo(chi ha detto Lega Pokèmon?). Chiaramente è intenzione dell’impavido eroe farne parte, peccato che si ritrovi senza mostri e pure al verde. L’unico modo per raggiungere il luogo dove ha sede il torneo è imbarcarsi clandestinamente sull’Albatross, una vecchia aeronave in pessime condizioni. Non a caso durante il tragitto il mezzo precipita, lasciando in balia delle onde i passeggeri, incluso il protagonista, che si risveglierà frastornato su di un’isola deserta pullulante di mostri. Qui avrà la possibilità di iniziare la sua avventura, così da salvare i membri dell’equipaggio dispersi e partecipare al torneo locale, organizzato da alcune creature indigene.
Le fasi iniziali di gioco sono decisamente le meglio orchestrate : si apprendono i rudimenti, si catturano i primi mostri e si tentano le prime fusioni(spesso con esiti catastrofici) con naturalezza. Per far passare dalla nostra parte un nemico non si adoperano Pokè Ball o altri strumenti per intrappolarli, ma un rischioso processo che impedisce di compiere altre azioni nel turno, lasciando il team scoperto in caso di fallimento. Tutta la squadra è coinvolta in questa fase di “cattura”: ogni membro attaccherà, senza infliggere alcun danno, il bersaglio scelto, e, a seconda della forza del mostro attaccante in relazione a quello da impressionare, si andrà a riempire una barra percentuale che indicherà la riuscita dell’azione. Maggiore è la percentuale, più chance avremo di reclutare il mostro.
LA FABBRICA DEI MOSTRI
Una volta tra i nostri ranghi può iniziare l’appagante fase di personalizzazione del mostro. Ognuna delle centinaia di creature che incontreremo disporrà di peculiari set di abilità, che sarà il giocatore stesso a decidere come gestire. Salendo di livello i mostri acquisiranno Punti Tecnica(PT), liberamente distribuibili nelle skill che più troviamo congeniali: ad esempio alcuni mostri sono specializzati in magie curative, altri in tecniche basate sui pugni, altri ancora nelle magie elementali, respiri, tecniche debilitanti, potenziamenti alle statistiche di base…La varietà non manca di certo e non è che l’inizio. Infatti, una volta raggiunto il fatidico livello 10, la nostra creatura può prendere parte alla Sintesi, che consiste nel fondere 2 mostri per ottenerne uno nuovo, più potente. La risultante disporrà di proprie abilità più quelle dei due “ingredienti” usati nel processo, nonchè del 50% dei PT precedentemente assegnati loro, anche in questo caso distribuibili dallo scout attraverso un pratico menù. Stabiliti i tratti fondamentali, il neo-mostro(tornato al livello 1) potrà scendere sul campo di battaglia, accumulare altri punti esperienza per poi poter essere nuovamente sintetizzato e dar vita ad altri combattenti. Ripetendo questo processo un numero incalcolabile di volte è possibile scalare i ranghi di potenza(che vanno da E a X) e avere accesso ai rami di abilità più devastanti, molte delle quali ottenibili solo investendo molti PT nella loro versione precedente.
Questa profonda articolazione del sistema di combattimento, unita alla grande libertà di scelta lasciata al giocatore, è senza dubbio il principale punto di forza del prodotto Tose, permettendo di creare migliaia di ibridi, dando vita a dozzine di tattiche e strategie ad hoc per una singola specie. E il tutto partendo da un banale Slime Blu. Un pò come per i Pokèmon quando si cominciano ad affondare i denti nelle dinamiche più complesse del battling a livello competitivo. Perchè il bello di avere un team di bestioni non è travolgere la flaccida IA, basilare e prevedibile, ma vedersela contro gli altri utenti di Monsters Joker 2 provenienti da tutto il mondo, grazie alla modalità wi-fi, anche in questo seguito abbondantemente afruttata. Il vero Torneo Monster Scout si disputa online, altro che nell’arena costruita dalle talpozze.
STESSO GIOCO, DIVERSE OPINIONI
Se le prime ore di gioco scorrono lisce e senza interruzioni, arriverà inesorabilmente un momento nella nostra carriera di scout in cui saremo costretti a passare ore ed ore intenti a livellare i propri mostri, vuoi per un boss troppo coriaceo o a causa di un livello di difficoltà che subisce brusche impennate ad ogni cambio di location. E qui sorge un difetto insormontabile, presente in ogni capitolo della saga, che spezza a metà la sua possibile utenza: l’eccessiva ripetitività del gameplay. Per avere un esercito al top è quasi d’obbligo affrontare decine, centinaia di battaglie che si ripetono all’infinito contro sfidanti ben poco stimolanti. La situazione peggiora quando si raggiungono i livelli più alti e i mostri necessitano di più punti esperienza per salire di livello, mentre la fauna locale non si evolverà mai nel tempo, vedendoci costretti a girovagare per la mappa alla ricerca di sfidanti o di un tanto agognato Slime Grigio, rara specie di Slime che fortunatamente ha mantenuto il dono di elargire un quantitativo assurdo di esperienza. Un fanatico alla ricerca del mostro più potente in assoluto può tollerare di ripetere gli stessi, identici, pedanti combattimenti per un arco di tempo quasi infinito, gongolando dei meritati frutti ottenuti con il duro allenamento, tuttavia un giocatore in cerca di un semplice passatempo risentirà sicuramente di questa forzatura, portando a mollare il gioco nel dimenticatoio dopo un paio di ore appena. La noia è un fattore da tenere molto in considerazione quando si pondera la possibilità di acquistare questo titolo, che oltre allo stratificato sistema di gestione dei mostri non ha molto altro da offrire.
In primo luogo è possibile notare come la trama perda ogni attrattiva nel giro di pochi minuti, divenendo un banale pretesto per tirare avanti, con avvenimenti scontati e dei colpi di scena che non convincono. La tipica cornice per permettere di attingere a possibilità ben più ampie grazie agli esperimenti di sintetizzazione. Graficamente il gioco mostra uno stile invidiabile, con mostri che rispecchiano lo stile del mangaka nipponico, da sempre alla testa del reparto artistico per questa saga. I mostri sfoggiano design più o meno bizzarri, tinte accese e una notevole cura per i dettagli, anche se i modelli poligonali appaiono un pò squadrati, soprattutto le creazioni più mastodontiche. Le animazioni sono un pò legnose, ma si lasciano osservare dignitosamente, così come gli effetti speciali(anche se in ambito GDR il DS ci ha abituati a standard decisamente ben più elevati). Lo stesso purtroppo non si può dire per i fondali, che soffrono di una pessima renderizzazione, che li porta a sgranarsi man mano che la distanza dal giocatore diminuisce. Non è un problema negli spazi aperti, ma all’interno di grotte o luoghi chiusi il quadro visivo è tremendo, con chiazze di pixel informi ovunque. Da segnalare anche l’invadente presenza di muri invisibili che bloccano il protagonista nel mezzo del nulla. Da questo punto di vista insomma Monsters Joker 2 si è evoluto ben poco, riproponendo i medesimi acciacchi tecnici che affliggevano anche il primo capitolo. Fortunatamente gran parte del tempo lo passeremo combattendo, quindi si tratta di lacune poco influenti sull’esperienza complessiva. Brani ed effetti sonori nella media, questi ultimi in buona parte mutuati dai precedente Dragon Quest. Lascia invece l’amaro in bocca constatare come i mostri si limitino a fare le belle statuine senza voci, quando invece un set di versi avrebbe conferito maggiore personalità alle varie specie.
Nulla da ridire per quanto concerne la longevità. La modalità principale arranca a causa del ritmo soporifero, ma riesce a portarsi via una decina di ore, solo allora comincia il vero divertimento. E se il ripetersi degli eventi proprio non riesce a coinvolgere, il gioco mette a disposizioni un sontuoso reparto multiplayer, che prevede scambi e lotte tra mostri, via locale e online. Un pacchetto più che soddisfacente, in grado di decuplicare le possibilità del gioco, il tutto ovviamente se si riescono a digerire tonnellate di incontri casuali per grindare a sufficienza la propria squadra.
Sistema di combattimento ben strutturato |
7.5 | Ritmo frammentario |
Centinaia di mostri da allevare | Tecnicamente migliorabile | |
Eccessiva ripetitività nella fase di crescita dei mostri |

