God Mode – Recensione
A videogiochi spesso molto impegnativi, sia per difficoltà che per longevità, se ne alternano altri molto meno esigenti, più sbarazzini, immessi sul mercato con uno scopo ben preciso: divertire con poco e per pochi minuti al giorno. Nel lungo listone di titoli appartenenti a questa sorta di categoria, oltre a produzioni più casual come potrebbero essere un Bejeweled, piuttosto che un Plants vs. Zombies, se ne affiancano altre che toccano il genere card game come Poker Night 2 e, ancora altre, che tentano di intrattenere con fasi di gioco tipicamente shooter tramite cooperativa online. Come qualche mese fa era accaduto con Sniper Elite, che ha voluto “espandersi” con un contenuto zombesco votato al gioco in cooperativa, nelle ultime settimane è toccato all’interessante God Mode di Old School Games, edito da Atlus, che come vedremo rispetta le aspettative senza strafare.

NO FRIENDS, NO PARTY
Come anticipato in apertura, God Mode rientra tra quei titoli che puntano forte su fasi di gioco per forza di cose cooperative. Non ci sono spiegazioni di sorta, né spunti di trama da conoscere e l’obiettivo nel gioco sarà quello di respingere e massacrare ondate di nemici sempre più numerose. Avviata la partita, alla quale potranno prender parte fino ad un massimo di 4 giocatori, andrà scelta la location di gioco: Antro del Fuoco, Fortezza, Luna di Ade, Ascensione e Fossa del basilisco sono quelle presenti, che magari in un prossimo futuro saranno opportunamente ampliate e riviste in taluni aspetti. Sono tutti scenari che si contraddistinguono sufficientemente bene tra loro e spaziano da location sotterranee piene di fiamme ad altre all’aperto, più vaste, che consentono di variare le tattiche di attacco; alcune piene zeppe di scalinate, altre con stretti passaggi sospesi nel nulla. Come nel più classico sparatutto in terza persona poco appariscente ed immediato, ad ogni fine turno riceveremo una valutazione generale che sarà convertita in monete, grazie alle quali potremo acquistare nuovi armi o potenziare quelle in nostro possesso da principio: una doppietta ed una mitragliatrice leggera. A questa ricompensa si affianca il livello di abilità, via via crescente, senza il quale non potremo sbloccare armi sempre più potenti come la sega circolare, il minigun, il lanciagranate, oltre a rimaner vincolati all’avatar di base: un bruttissimo cadavere!
God Mode è sostanzialmente questo, uno sparatutto che non vuol prendersi molto sul serio, di semplice concezione e che di certo non porta novità ad un genere che, purtroppo da anni, stenta a mostrare qualcosa di nuovo ed intrigante. L’obiettivo sarà quindi quello di non sopperire alle orde di nemici, prima di tutto schivando eventuali attacchi dalla distanza, poi tenendo le giuste distanze dalle ondate sempre più numerose, che potrebbero costringervi in un angolino ed aver la meglio. In nostro aiuto, sparsi nelle location, dei bonus di vario colore: quelli rossi ripristinano la salute, quelli blu la corazza e quelli verdi le munizioni dei nostri armamenti. Ognuna delle cinque mappe sopraccitate potrà essere affrontata a tre tipi di difficoltà: Bronzo, Argento e Oro; a nemici più forti e duri da abbattere corrispondono punti esperienza e bonus ben maggiori, proprio grazie alla selezione di una difficoltà più alta, che rimane comunque consigliata in caso di partite per 3 o 4 giocatori, non di meno. A movimentare un po’ di più le fasi di gioco ci pensano tutt’una serie di test, chiamati Tests of Faith, che vanno a variare dinamicamente il gameplay del gioco. Niente di nuovo, comunque, dato che questa formula è stata spesso utilizzata anche in altri più o meno recenti sparatutto: ci troveremo così ad abbattere nemici mentre piovono bombe da ogni dove, oppure con armi diverse ad intervalli regolari e via dicendo. Ogni location è suddivisa in più zone che prevedono orde di nemici via via più potenti, fino allo scontro ultimo e finale contro il boss di turno. Il lavoro di Old School Games in quest’ambito è venuto bene a galla, proponendoci un bestiario composto da ben 25 creature delle più disparate: da statue di pietra a minotauri sanguinari, cupidi bombardieri, ciclopi e gladiatori, arpie, centurioni, varie tipologie di mago, scheletri, minotauri, scarabei, bestie del fuoco e, non potevano mancare, gli zombi. Un buon lavoro, quindi, che però è andato un po’ calando per quanto riguarda la qualità di alcuni boss, che avrebbero meritato più approfondimento, sia in termini di qualità grafica che in termini di validità ed epicità nel modo di affrontarli. Nonostante ciò, sconfitto il boss di turno si potrà avere accesso ad un’area dedicata piena d’oro, da raccogliere entro un tempo ben preciso, che ci aiuterà nello sbloccare eventuali bonus di cui sopra; particolarità interessante, carina ed al tempo spesso molto “bastarda”, è che il fuoco amico in questi frangenti di “raccolta” sarà attivo, quindi potrete trarre vantaggio dalla situazione per fare vostro più oro possibile…
Dal punto di vista tecnico, God Mode non ha le giuste carte per puntare all’all-in, ma da questa produzione fin dalle fasi di annuncio non ci si aspettava un miracolo tecnico, pari a quello di produzioni di ben altro calibro e budget di sviluppo. Tuttavia, ad un livello di dettaglio non molto elevato, ad animazioni spesso abbozzate, a colori ed elementi di dettaglio non così particolareggiati, si affiancano i 60 FPS sempre belli fissi (almeno su configurazioni high-end, come quella da noi utilizzata) che rendono le fasi shooter molto fluide anche in circostanze assolutamente frenetiche. Fa un pelino meglio il comparto sonoro, caratterizzato dai buoni effetti delle armi, anche se in qualche situazione ha mostrato qualche piccola perplessità, ed un contorno ambientale di buona fattura, pur se sostanzialmente molto semplice.
Ottimo in compagnia |
7 | Poco adatto al gioco in solitaria |
Ben concepito | Graficamente soltanto passabile | |
… Ma l'offerta è decisamente limitata | ||
| SPARA CHE TI PASSA | ||