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Recensione
TESTATO SU PC
11 luglio 2012, 8:24
HoodWink
HoodWink mobile

HoodWink – Recensione

“Il mondo è in crisi e una malvagia multinazionale controlla tutto” quante volte nell’ultimo periodo abbiamo assistito a un’apertura del genere? Noi eroi improvvisati ci troveremo a lottare all’interno di un enorme complotto governativo tra robot folli e belle ragazze da prendere in sposa. La crisi economica evidentemente ha influenze anche sull’originalità vista la frequenza con cui stiamo affrontando avventure ambientate in un futuro distopico.  Se abbiamo salvato il mondo in fps e tps ancora non l’avevamo fatto con una bella avventura grafica, per fortuna arriva in nostro soccorso  Hoodwink, il nuovo gioco dei E-One Studio sviluppatori indipendenti malesiani. Hoodwink ci proietterà in un mondo in rovina dai tratti un po’ asiatici un po’ simili a Pandora di Borderland, portando per fortuna con qualche variazione sul tema.

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EROI IMPROVVISATI

La prima impressione di HoodWink è veramente ottima, il gioco si presenta con una grafica in Cel Shading realizzata tanta cura da dare  l’impressione di assistere a un cartone animato, Global-01 la città dove vivremo la nostra storia è una decadente metropoli dall’architettura orientale con folli elementi tecnologici nascosti in ogni anfratto. Michael Beezle, esperto di acquisizioni è un ladruncolo con più fortuna che abilità, il suo sogno è quello di sposarsi con la sua bella ma come sempre succede a causa di un imprevisto finirà suo malgrado in una cospirazione di scala mondiale. In ogni storia che non sia quella dei Teletubbies è necessario un antagonista, al posto del solito bullo pirata zombie la scelta pesca dai temi d’attualità per cadere su una cattivissima e potentissima multinazionale che controlla il destino di tutti. Tutta questa malvagità porterà il nostro povero Michael a vivere situazioni folli e, visto che bisogna restare ottimisti, a scambiarsi qualche battuta divertente con i personaggi del mondo.

Poco sopra dicevo che la prima impressione è ottima, ecco solo la prima impressione. Fin dalle prime fasi il gioco mostra una serie di problemi che come prevedibile si mantengono invariati fino alla fase finali che arrivano comunque troppo presto. L’avventura dovrebbe essere un classico punta e clicca in terza persona con una favolosa grafica da anime orientale, nella realtà dei fatti è più simile a un cartone animato interattivo. La difficoltà degli enigmi è terribilmente tarata verso il basso, ogni volta saprete sempre cosa fare e anche come farlo, non c’è pericolo che vi smarriate visto che il gioco pur avendo un selettore di difficoltà, anche a difficoltà massima, tende sempre a dare a dare aiutini e spindarelle nella giusta direzione. A facilitare tutto ci pensa un inventario striminzito all’inverosimile, difficilmente avrete più di quattro o cinque oggetti utili insieme e a un sistema di hotspot che toglie totalmente la sfida, quando cliccherete su un oggetto importante il gioco vi dirà in automatico con cosa utilizzarlo.

OGGI NIENTE MARATONA

In Hoodwink non c’è neanche il rischio di perdersi visto che la quantità di locazioni è ridotta allo stretto indispensabile, nella decina di luoghi che visiteremo, oltre agli enigmi ci troveremo ad affrontare mini giochi neanche troppo divertenti settati a una difficoltà che dubito possa mettere in crisi chiunque abbia più di dieci anni. Il lato esplorativo allo stesso tempo è uno di quelli più problematici a causa di un sistema di puntamento di discutibile gusto. Le stanze come le ambientazioni cambiano prospettiva attraverso alcune telecamere fisse, per esser sicuri di aver controllato tutto dovrete provare a cliccare più volte sugli stessi oggetti da punti vi vista differenti, per fare un esempio molto semplice la lampada  non si accende finché non la utilizza dall’angolazione giusta.

Un altro elemento che lascia perplessi è il sistema di salvataggi, o per meglio dire la mancanza di tale. Durante la nostra avventura il gioco salverà unicamente in determinati momenti importanti negandoci la possibilità di interrompere e riprendere dallo stesso punto la nostra partita. Se il gioco crasha o dobbiamo andare perché la bistecca sta bruciando o lasciamo il pc atteso o si riparte quasi da capo. Questa scelta è probabilmente è votata alla speranza di allungare un minimo la longevità, questa si definisce bene con il termine “minima”. Hoodwink dura circa due, tre ore e una volta terminato non avrete molti motivi riprenderlo in mano, sulla storia è bene dire come non sia auto conclusiva, in teoria questo è il primo capitolo di una serie anche se al momento non si sa nulla riguardo un seguito.

Anche dal punto di vista tecnico il gioco non riesce ad eccellere, le ambientazioni sono belle e sono colorate, lo stile grafico è interessante e molto piacevole alla vista, tutto questo però a che prezzo? Nonostante i requisiti lascino pensare a un gioco leggero ci troviamo di fronte a un prodotto che non ha mai conosciuto la parola ottimizzazione, anche giocando con un PC di fascia medio alta ci troveremo ad aspettare davanti a caricamenti troppo lunghi per la mole grafica che avremo sullo schermo. Inoltre anche il frame rate non riesce a essere stabile, il nostro Michael, che troppe volte sembra più pattinare sul ghiaccio che camminare, finisce pure con andare a scatti soprattutto in certi frangenti un po’ più concitati.

Un plauso va alle musiche, uno degli aspetti più curati del gioco, create dal compositore Leon Willet danno un tocco Noir Jazz che non guasta mai, anche se poco hanno a che fare l’avventura. I protagonisti godono anche di un buon doppiaggio, peccato non si possa dire lo stesso della localizzazione. Il gioco in teoria ha i sottotitoli in Italiano, inspiegabilmente in alcuni momenti saltano oppure mancano le descrizioni degli oggetti nella nostra lingua, si tratta di un difetto abbastanza fastidioso perché lascia pensare all’ennesimo aspetto del gioco trattato in maniera superficiale.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
Hoodwink è un’avventura con un buon potenziale ma sviluppata con superficialità. La difficoltà bassa e la longevità minima lo rendono di ben poco interesse per tutti gli avventurieri con un minimo di esperienza. Allo stesso tempo se cercate un gioco per un bambino tra i cinque e i dieci anni allora Hoodwink potrebbe essere la scelta giusta per voi.
Pro-1
Bella Grafica
5.0
Contro-1
Tecnicamente debole
Pro-2
Battute divertenti
Contro-2
Troppo facile
Pro-3
Alcune idee buone
Contro-3
Dura pochissimo
COMMENTI