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Recensione
TESTATO SU PS3
2 agosto 2011, 9:00
Outland
Outland mobile

Outland

Housemarque ritorna in brevissimo tempo sulla scena con un nuovo gioco, questa volta non pubblicato dalla Sony bensì dalla Ubisoft. I precedenti lavori della software house erano sponsorizzati dalla Sony e legati unicamente alla PlayStation 3, con questo nuovo progetto  si passa dunque al multipiattaforma; il titolo in questione, Outland, è quindi disponibile sui canali di distribuzione digitale delle due console, Xbox Live Arcade e PlayStation Network al prezzo rispettivamente di 800 Microsoft Points e 9,99€.

Se è vero che non c’è due senza tre, i ragazzi di Housemarque dopo gli  eccellenti titoli sviluppati in precedenza quali Super Stardust HD e il più recente e ben apprezzato Dead Nation erano attesi alla conferma delle loro eccellenti doti. Andiamo insieme a scoprire cosa ha da offrirci Outland.

IL PASSATO RITORNA

Guardando Outland ci si accorge di come gli sviluppatori mettano in piedi i loro progetti basandosi sulle loro esperienze, perché partendo da Super Stardust HD fino a quest’ultimo lavoro, è evidente l’ispirazione presa da concept vecchi, riadattati ai nostri tempi e arricchiti delle loro idee e del loro talento in termini artistici ma anche di gameplay. Outland è un action adventure a scorrimento in 2D con una forte componente platform e buona parte del gioco è incentrata sull’allineamento del personaggio, idea mutuata da un gioco della Treasure del passato, ovvero Ikaruga.  L’idea geniale di questo shoot’em up a scorrimento verticale era il sistema di polarità, la navicella poteva cambiare colore, per assorbire i proiettili dello stesso colore e colpire quelli di tonalità opposta. In egual modo succede in Outland, il personaggio può cambiare allineamento per combattere i nemici e assorbire le sfere di energia che vagano negli scenari. Partendo da questa idea semplice quanto geniale e contestualizzata a un platform in modo efficace, prende forma e sostanza il gioco.

IN ANTICHITA’..

Alla base di tutto c’è una trama basata sulle origini del mondo e antiche leggende che vedono un antico guerriero combattere 30.000 anni fa contro le divinità Sorelle, complici di aver creato il mondo e al tempo stesso intente a distruggerlo, già a sottolineare l’importanza dei due allineamenti blu e rosso, creazione e distruzione, attorno ai quali ruotano tutte le aree di gioco. Un uomo malato si ritira in una foresta presso uno shamano, mentre quest’ultimo stava riposando e attirato dal richiamo di un tempio si addentra nella giungla fino a ripercorrere tramite una visione le gesta dell’antico guerriero. Da qui ha inizio la nostra avventura con lo scopo di salvare il mondo dal caos e ristabilire l’equilibrio, dominando i poteri della luce e dell’oscurità. Il resto del gioco verrà accompagnato da una narrazione spicciola e ridotta a una voce fuori campo che racconta la storia di alcune divinità su immagini 2D.

IMMERSI IN UNA VISIONE ONIRICA

Gli sviluppatori hanno creato con attenzione le prime fasi di gioco in modo da guidare l’utente a tutta una serie di attacchi, combo e poteri man mano che si prosegue. Anche gli allineamenti non sono disponibili fin da subito, bisognerà raggiungere alcuni templi e sconfiggere il boss di turno per acquisire nuovi poteri. Outland stupisce subito per la cosmesi generale, ci sono sempre dei forti contrasti tra alcuni elementi dello scenario di colore nero con altri abbastanza accessi che dipingono il quadro generale, sullo sfondo abbiamo degli scenari che scorrono in parallasse e che per stile ricordano molto da vicino quello delle civiltà precolombiane. In queste ispirate ambientazioni si muove il nostro personaggio, questa silhouette nera che si fonde alla perfezione con i fondali e con delle animazioni buone dal punto di vista qualitativo e quantitativo. L’impatto visivo è coadiuvato da un buon comparto sonoro che si basa su suoni tribali e ambientali, a tema con il mondo di gioco che stiamo esplorando, amplificandone ogni aspetto.

I COLORI AL CENTRO DI TUTTO

La struttura dei mondi è formata da un hub centrale in cui ha inizio la storia e altri mondi che ruotano attorno ad esso raggiungibili a piedi oppure attraverso dei portali che dovranno essere trovati nei vari livelli per essere sbloccati. Ogni mondo ha un suo tema c’è la giungla, i sotterranei, le montagne innevate e altro che danno varietà agli scenari; per il resto è un classico action adventure per cui dobbiamo sconfiggere i soldati al servizio delle divinità, sono vari e con diversi attacchi per incentivare ad usare tutti i poteri che andremo a sbloccare, e ognuno di questi avrà una maggiore efficacia a seconda del nemico. E poi come anticipato dobbiamo cambiare allineamento quando richiesto per attaccare nemici di colore opposto e per superare diversi ostacoli, rappresentati perlopiù da sfere di energia rossa e blu di diverse forme che riempiono gli ambienti.

Queste fasi costituiscono i puzzle ambientali all’interno del gioco, sono divertenti e anche stimolanti visto che servirà una giusta dose di riflessi, tempismo nel cambiare colore del personaggio e strategia per superarle e vanno a mitigare quelle che sono le parti più deboli e piatte del titolo, ovvero il backtracking e una certa di ripetitività di fondo del level design. Bisogna innanzitutto dire che il gioco lo si porterà a termine non prima di 6/7 ore, ma potrà durare benissimo di più in base a quanto si esploreranno i livelli per trovare gli oggetti nascosti (i segni degli Dei) e i vasi di monete, queste ultime utili per poter potenziare, al cospetto di alcune statue sparse nei vari livelli (alcune delle quali nascoste), l’energia vitale e quella magica. Detto questo, si dovrà scendere un po’ a compromessi con il backtracking presente già di suo nel gioco, la struttura dei livelli consiste nel trovare la chiave per aprire la porta del guardiano del mondo che di solito è all’inizio di un’area, perciò si farà molto avanti e dietro ma minimizzare i danni c’è senz’altro la mappa di gioco, richiamabile a piacimento (con tanto di indicazioni e obiettivi), e in più ci sarà sempre uno stormo di farfalle a indicarci il cammino; mentre a pesare un po’ di meno sarà il level design poiché solo quando si giungerà verso le battute finali del gioco si accuserà il colpo, da questo punto di vista gli Housemarque potevano fare decisamente meglio in quanto è evidente come la struttura dei livelli sia troppo simile a sé stessa, ripetendosi ad oltranza.

Altra nota positiva è rappresentata dai boss di fine mondo, che non si riducono a un semplice attaccare e difendere ma si evolvono in maniera dinamica sfruttando fasi platform, l’attivazione di interruttori ed elementi dello scenario che si trasformano di pari passo, e negli ultimi scontri queste dinamiche sono presenti tutte assieme offrendo sempre un’ottima varietà, un buon grado di sfida e di soddisfazione. Il grado di difficoltà in generale non è elevato anche se non mancheranno dei passaggi impegnativi, basta fare uso di tutti poteri a disposizione per sconfiggere i nemici, il gioco poi ci viene incontro spesso in caso di difficoltà, quando si ha poca vita i nemici sconfitti rilasciano sempre dei cuori per ripristinarla, le fasi da fare con più cautela sono senz’altro quelle platform basate sul cambio d’allineamento, andare di fretta in quelle circostanze farà perdere vita e tempo specie nei livelli più avanzati, mentre i boss non sono difficilissimi ma bisogna senza dubbio imparare i loro schemi d’attacco per avere la meglio. C’è però da segnalare l’assenza di checkpoint nel corso di questi titanici scontri divisi in sezioni, morire equivarrà a ricominciare lo scontro dall’inizio, mentre nei vari livelli che compongono l’area di gioco questi sono ben distribuiti.

DUE OMBRE CHE SI INCONTRANO

Outland offre anche altre modalità, tra cui una cooperativa esclusivamente online (comprensiva di chat vocale)dell’intera storia da fare con qualcuno della nostra lista amici tramite una partita privata o su invito oppure attraverso una ricerca rapida con chiunque cerchi compagnia. Ognuno può agire liberamente, le monete raccolte sono condivise, non ci saranno lotte per accumularne di più, mentre in caso di morte del compagno di viaggio si avranno 30 secondi per poterlo rianimare prima del game over donando parte della propria energia, questo fa sì che ogni nostra azione sia comunque ragionata e ponderata. In più ci sono delle sfide arcade che richiedono di finire un‘area in un determinato lasso di tempo cercando di raccogliere più monete e sconfiggere più nemici possibili per accumulare punti e aumentare il moltiplicatore, il nostro punteggio sarà poi registrato in una classifica online. Infine abbiamo delle sfide coop che mettono uno contro l’altro gli utenti in una sfida a chi fa più punti sempre però collaborando per proseguire nei livelli con l’attivazione di due interruttori simultaneamente e altro.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
Housemarque si conferma ancora su livelli eccelsi, confezionando un prodotto divertente, unico e di qualità. Outland vi catturerà nel suo fantastico mondo onirico, tra salti, combattimenti all’arma bianca, enigmi ambientali e spettacolari boss fight. Ponendo l’attenzione sul rapporto qualità/prezzo, Outland merita di essere acquistato, essendo uno dei giochi più interessanti, divertenti e affascinanti del circuito digitale.
Pro-1
8.5
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