Pac-Man – Recensione
Pac-Man è forse il capostipite di tante altre icone nell’immaginario videoludico collettivo, tanto che chiunque ne senta parlare, ha giocato almeno una volta nella vita col mitico gioco da bar di Namco. Il nostro piccolo mangiatore di pallini giallo spesso rappresenta come mascotte la società giapponese, un po’ come accade per Sonic con Sega, o ancora la coppia di idraulici per Nintendo. Ma a differenza degli esempi appena citati, Pac-Man non è un vero platform, e la sua meccanica di gioco elementare e puramente arcade creata da Torhu Iwatani è rimasta per decenni immutata nel tempo, divertendo ancora oggi proprio come faceva oltre vent’anni fa. Fu proprio Nintendo nel 1993 a portarlo sul suo NES, e oggi lo ripropone sul suo ultimo portatile grazie all’e-shop.

PROPRIO COME AI VECCHI TEMPI
Nella console portatile Nintendo, il vecchio Pac-Man non è altro che…il vecchio Pac-Man. Perdonateci il gioco di parole, ma il gioco riproposto è proprio come lo avete lasciato nel ’93 o ancora nei bar dei primi anni ’80. C’è lui, il nostro tondino giallo che mangia pallini per tutto il labirinto, ci sono i fantasmini che gli metteranno i bastoni fra le ruote, ma anche quei pochi secondi di invincibilità dovuti ai bonus raccolti, che vi permetteranno di mangiare anche loro. Un porting in piena regola che nulla aggiunge alla versione cabinato più famosa del mondo. Se proprio dobbiamo cogliere qualche aspetto differente, purtroppo questo si riversa sui controlli, che sia con la leva analogica che con la croce direzionale si rivelano a volte imprecisi facendovi imprecare non poco. A questo possiamo aggiungere un prezzo non elevato, ma forse un tantino esagerato se paragonato ad altri titoli presenti sull’e-shop.
Un sempreverde di tutte le generazioni |
6.5 | Nessuna aggiunta al titolo originale. |
Diverte ancora oggi. | Comandi a volte imprecisi. | |
| UN CLASSICO SENZA TEMPO | ||