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Recensione
TESTATO SU PC
23 settembre 2012, 10:10
Thirty Flights of Loving
Thirty Flights of Loving mobile

Thirty Flights of Loving – Recensione

Il panorama dei titoli indipendenti non è primo a sperimentazioni tramite prodotti che non possono esser definitivi come veri e propri videogiochi. Spesso utili come processo di crescita di un team, altre perché si sente il bisogno di dire qualcosa ad un pubblico (seppur ristretto) in modi poco convenzionali, negli ultimi mesi ne sono stati rilasciati in buon numero. Uno dei casi più eclatanti è certamente Dear Esther che non aveva un gameplay, piuttosto, forniva al suo spettatore la possibilità di esplorare un’isola sperduta in mezzo al mare e di ascoltare un lungo monologo grazie al quale, alla fine, tutto sembrava avere una logica. Sono state tante altre le produzioni degne, in tal senso, da Dinner Date a The Path, Fatale e così via.

Ultimo di questo “genere”, ma non meno importante, è il brevissimo racconto ad opera di Blendo Games, che torna con Thirty Flights of Loving dopo il buon successo riscosso col prequel: Gravity Bone.

FARLO STRANO È LA CHIAVE DI OGNI SUCCESSO

Come lo stesso sviluppatore ha messo in chiaro, Thirty Flights of Loving rappresenta il continuo di un percorso intrapreso tempo fa con Gravity Bone, che imbocca un’altra direzione rispetto ai “soliti” videogiochi, scegliendo la sperimentazione e l’originalità come pilastri portanti del narrare un breve racconto. Prendendo spunto dal video in calce: video game short story, una definizione che calza a pennello per il titolo di Blendo Games. Durante i circa quindici minuti che si impiegano per arrivare ai titoli di coda, è possibile interagire con svariati oggetti sparsi nelle location, o con altri personaggi; interazioni che consentono di ottenere taluni dettagli riguardanti la storia che Brendon Chung, creatore del videogioco, ha appositamente costruito ed assemblato in modo geniale e, per certi versi, stravagante e “malato”. A differenza del prequel, in Thirty Flights of Loving non c’è possibilità di morire (chi ha giocato il primo, tirerà un sospiro di sollievo) e il sapiente uso combinato di flashback e sequenze “giocate” consente il raggiungimento di un risultato globale davvero straordinario, ben migliore di quello ottenuto con Gravity Bone.

Tutto questo attraverso una produzione dal bassissimo budget, che non s’è posta problemi riguardanti l’eventuale guadagno, né s’è fatta scrupolo dei piccoli numeri che queste produzioni raggiungono in termini di popolarità; nonostante ciò, a sostegno del progetto portato a compimento con due lire, Blendo Games ha edificato intorno ad una trama, tutto sommato semplice, una narrazione fantastica ed imprevedibile, che non lascia spazio a pause e a pensieri del videogiocatore di turno, difatti catapultato all’interno della breve ed intensa storia. E Thirty Flights of Loving non si fa mancare nulla, in questi termini, grazie a colpi di scena ed un numero di temi d’ottima varietà, nonostante i pochissimi minuti con cui è possibile portarlo a termine. Inutile, a nostro avviso, fare anche il sol minimo accenno alla trama, visto che siamo difronte ad una sperimentazione dalla durata di pochi minuti, ma soprattutto perché il fattore sorpresa risulta di fondamentale importanza con titoli del genere.

Gli ultimi accenni, opportuni, vanno fatti in merito della tecnica e del prezzo. Come sopra esposto, Blendo Games non ha di certo fatto use di grafiche ultra-moderne o effetti luce e textures di elevata qualità, si è invece affidata allo stesso engine utilizzato per il prequel, mantenendo l’interessante tanto quanto stravagante stile dei personaggi: tutti con facce cubiche e, prima che ve lo chiediate: no, l’idea non è stata copiata da Minecraft, visto che Gravity Bone è datato gennaio 2009. Quest’ultimi donano quel giusto spunto ironico che non guasta mai, immergendovi nei loro sguardi buffissimi risulterà davvero impossibile non farsi qualche risata. Dal punto di vista audio, grande lavoro da parte di Chris Remo che ha saputo coniugare alle immagini dello sviluppatore delle musiche sempre adatte e di ottima realizzazione. L’aspetto forse più spigoloso è quello riguardante il prezzo. A fronte di un intrattenimento di soli quindici minuti, e tenendo conto che Gravity Bone è ora scaricabile gratuitamente sul sito ufficiale dello sviluppatore, è forse il caso di dire che i 4,99 € richiesti non rappresenteranno un adeguato investimento per molti indie gamers, tra le cui file in molti saranno di certo interessati dal nuovo lavoro di Brendon Chung. Beh, a tal punto non resta che attendere uno sconto, che nel periodo natalizio non tarderà ad arrivare, ma il consiglio è comunque quello di non farselo sfuggire, per vivere in modo diverso un breve ed intenso racconto, che consente di capire quanto poco basti per narrare qualcosa in maniera semplice ed autentica, brillante e fantastica!

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IN CONCLUSIONE
Non è un classico videogioco, motivo per cui molti non si sentiranno in dovere di acquistarlo o di dargli una possibilità, ma Thirty Flights of Loving è un esperimento riuscito alla grande. Ancor meglio del prequel, Gravity Bone, in circa quindici minuti lo sviluppatore è riuscito a raccontare qualcosa in maniera originale e diretta, senza perdersi in fronzoli e/o filmati d'intermezzo.
Pro-1
Ottima narrazione
NP
Contro-1
Non per tutti
Pro-2
Diretto e geniale
UN RACCONTO INTENSO
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