Wanderlust: Rebirth – Recensione
In questa estate particolarmente arida per quanto riguarda l’uscita di titoli tripla A è stato possibile apprezzare più che mai l’interessantissima libreria del mondo degli sviluppatori indipendenti, che non prende una pausa nemmeno durante i caldi mesi estivi. Tra i titoli recenti non possiamo fare a meno di menzionare Wanderlust: Rebirth, titolo molto particolare sviluppato da Yeti Trunk che sta avendo particolare successo tra le fila di nostalgici retrogamer, reso disponibile per tutti dopo diversi anni di sviluppo e una lunga fase beta. Scopriamo insieme le caratteristiche del gioco in questa recensione.
UN GENERE INTRAMONTABILE
Il titolo è fondamentalmente un action rpg con uno stile retrò profondamente ispirato ai vecchi titoli per SNES, infatti il gameplay, la grafica ed ogni caratteristica del gioco sembrano riportarci indietro nel tempo. All’inizio del gioco verremo chiamati a scegliere la nostra classe tra le quattro disponibili, ognuna delle quali offre un gameplay leggermente differente e un aspetto estetico diverso (purtroppo ogni classe ha caratteristiche estetiche fisse, che non cambiano in base all’equipaggiamento indossato). Ci saranno il combattente, personaggio particolarmente importante poichè grazie alla sua grande forza fisica riesce ad abbattere i vari nemici e ad assorbire un quantitativo maggiore di danni, l’elementalista che grazie ai suoi attacchi elementali a lunga distanza può fare grossi danni agli avversari, l’alchimista può curare i membri del party e stordire o confondere gli avversari per spingerli a combattere tra loro, infine tocca al chierico, classe piuttosto forte negli attacchi ravvicinati ma che ha anche il potere di curare e attivare potenziamenti temporanei per il party. Una volta che avremo selezionato il nostro personaggio e affrontato il breve tutorial, potremo iniziare la storia principale.
La campagna offline è costituita da 10 capitoli, ognuno giocabile singolarmente in tre difficoltà, e sarà fondamentale per potenziare il nostro personaggio, infatti al termine di ciascun capitolo in base alla nostra prestazione ci verranno assegnati dei Character Points, punti che ci permetteranno di potenziare abilità e statistiche del nostro eroe in un apposito menu. Altra caratteristica del gioco è quella del crafting, leggermente diversa da quanto siamo abituati a vedere, infatti per costruire gli oggetti non avremo solo bisogno di materiali, ma anche della ricetta, che andrà persa una volta costruito l’oggetto. Alcune delle ricette più rare potranno essere raccolte solo dai boss più potenti del gioco, che sono circa 15 (alcuni sono segreti e c’è bisogno di fare azioni prestabilite per poterli affrontare). I nostri oggetti più prezioni potranno poi essere conservati nell’accampamento, una srta di hub centrale dal quale potremo accedere ai vari menu e modalità di gioco.
I FANTASTICI QUATTRO
Se non siete soddisfatti della modalità storia, sarà disponibile la modalità The Crawl, sbloccabile col completamento dell’ottavo capitolo, che ci permetterà di affrontare ondate di nemici sempre più potenti. Tutte e due le modalità saranno affrontabili in coop fino a 4 giocatori (comunque sia anche offline saremo accompagnati da 3 bot), il che rende il gioco molto divertente, soprattutto quando troverete giocatori più esperti di voi che vi sveleranno nuovi trucchi o magari come accedere ai boss segreti. Sebbene il gioco possa sembrare breve sulla carta, la sua estrema rigiocabilità lo rende potenzialmente infinito, infatti se sarete presi dal gioco continuerete a giocare e rigiocare i vari livelli in cerca degli oggetti più potenti o per ottenere una valutazione più alta per potenziare il proprio personaggio, inoltre la campagna ci mette a disposizione ben tre possibili finali di gioco.
Il comparto tecnico, così come quello sonoro, non sono all’altezza delle produzioni attuali, ma questa è una precisa scelta artistica da parte degli sviluppatori che hanno fatto leva sul fattore nostalgia dei videogiocatori più maturi, infatti il gioco è interamente realizzato in 2d, con un sistema di movimento del personaggio che ricorda, giusto per rendere l’idea, quello utilizzato nei giochi Pokèmon Nintendo, con la differenza che il sistema di combattimento è completamente action e non a turni. Sebbene quindi gli amanti della grafica spaccamascella saranno delusi, coloro che amano i giochi che vanno ben oltre il solo comparto tecnico riusciranno ad apprezzare questa scelta.
E' oro per gli amanti del dungeon crawling |
8.0 | Stile grafico non apprezzabile da tutti |
Sembra tornare bambini | Alla lunga potrebbe annoiare | |
