Xenoblade Chronicles
Xenoblade è finalmente arrivato anche nel vecchio continente portando con se tutta la carica orientale di cui dispone, una carica che si pensava ormai estinta vista la penuria di JRPG validi in questa generazione di consoles. Sopratutto nei lidi dei 2 sistemi HD , dove FPS ed action game la fanno da padroni, ma anche su Wii dove invece a dominare le classifiche sono prodotti mediocri e di poco conto. Chi avrebbe mai pensato che proprio la console da tutti definita “casual” regalasse al mondo, ed in esclusiva, uno di quei titoli indirizzati quasi unicamente al target dei videogiocatori di vecchia data? Nessuno forse, ed invece è accaduto. Vi era un tempo in cui il gioco di ruolo orientale faceva da pilastro del successo di un sistema, per lo meno agli occhi dei videogiocatori appassionati, mentre ormai , al giorno d’oggi, forse a causa di troppi esperimenti venuti male , il genere è rotolato in un baratro dal quale sembrava non poter risollevarsi mai. Ci hanno pensato i ragazzi di Monolith Soft a riportarlo in auge, non solo con un titolo che si impone fin da subito come uno dei migliori mai prodotti su Wii, ma anche come una pietra miliare del genere ed uno dei prodotti più validi degli ultimi anni. Come ogni JRPG che si rispetti presenta una quantità ed una vastità di contenuti da lasciare quasi spaesati , ogni centimetro del mondo di Xenoblade merita di essere calpestato , il battle system , i tutorial, i vari menù, descrivere tutto nel migliore dei modi si fa un’impresa ardua quanto il portare a compimento quest’epopea di circa 50 ore. Ma senza dilungarci oltre andiamo ad iniziare seriamente questa recensione, nel tentativo di far comprendere a tutti quale razza di capolavoro sia questo Xenoblade Chronicles.
C’ERA UNA VOLTA LA FANTASIA
Si narra di 2 titani, Bionis e Mechanis , soli nel bel mezzo di una sconfinata distesa d’acqua, il primo essenza di bellezza , il secondo freddo come l’acciaio che lo ricopre. In quel nulla infuria la battaglia tra i 2, una lotta che appare eterna ma che culmina invece con la morte di entrambi, l’uno dinanzi all’altro, con le armi a fare da ponte tra quelli che diventeranno 2 vivi continenti popolati da creature anch’esse in lotta tra loro, gli Homs, abitanti di Bionis ,simili in quanto a fattezze agli esseri umani, ed i Mechan, robot senzienti delle terre di Mechanis. Le speranze degli Homs sono tutte rivolte ad una leggendaria spada, Monade, la stessa che si dice usata da Bionis quando in vita e che conserva ancora poteri che vanno al di là dell’umana comprensione. L’unica arma in grado di sconfiggere i più forti dei nemici nonché flagello per chi la impugna. Il suo portatore, lo stesso che riuscì a fermare il primo tentativo di invasione dei Mechan, viene ferito in battaglia dal potere stesso della Monade ed ora riposa nel tentativo di ritornare il grande guerriero che fu. Ma si sa… la guerra non aspetta nessuno. Ad un anno da quel giorno i Mechan tornano ancora più agguerriti, invadendo le Colonie degli Homs, e nel disperato tentativo di difesa , la Monade, sceglie un nuovo eroe , Shulk , intrecciando così il loro destino. Un destino legato indissolubilmente sin dall’alba dei tempi che li trascina ora in lungo e in largo per questo sconfinato mondo, lottando contro ogni creatura avversa , con il fine ultimo di terminare la guerra eterna una volta per tutte. Nonostante l’input narrativo dell’ “eroe predestinato” sia uno stereotipo comune per il genere basteranno le prime ore di gioco per godere di alcuni colpi di scena imprevedibili, con flashback a rimembrare un oscuro passato e situazioni emotivamente forti che promettono al giocatore uno storyline adulto ed intricato, narrato magnificamente da cut-scene cinematografiche realizzate con il motore di gioco. Possiamo affermare senza indugio che la trama di Xenoblade riuscirà a rapire il giocatore scuotendone l’animo nel profondo , scavando in emozioni che solo un JRPG può raggiungere.
ESPLORARE…
Alla base della creazione di un buon gioco di ruolo vi è sempre l’esplorazione e Xenoblade , grazie alla vastità degli ambienti, permette di vagare in lungo e in largo in totale libertà. Nel corso del nostro pellegrinaggio potremo raccogliere una moltitudine di oggetti ,utili per completare veloci sub-quest o per costruire una personale collezione sbloccando così armi ed equipaggiamento, nonché scoprire nuovi luoghi e “Punti di Interesse” dai quali teletrasportarsi per raggiungere velocemente una determinata zona. A garantire una navigazione intuitiva e pratica vi saranno diverse icone sparse per la mappa, come ad esempio i punti esclamativi atti ad indicare nuove possibili missioni, oppure 2 mani congiunte dove sbloccare i “Dialoghi Empatici” utili per migliorare l’affiatamento dei nostri eroi. I nemici saranno ben visibili lungo il percorso e si differenzieranno per livello, caratteristiche e pericolosità, indicati dai simboli posti sopra la loro testa. La maggior parte di loro non farà caso al nostro passaggio, mentre altri tenteranno di ucciderci a prescindere. Alcuni si accorgeranno di noi al sol vederci, altri invece sentiranno i nostri passi in caso di corsa, altri ancora fiuteranno la nostra presenza per via dell’etere, una sostanza che avremo modo di raccogliere in determinati giacimenti, ed infine , se si decide invece di attaccare per primi al di là della natura dell’avversario, basterà “lockare” un mostro dello scenario con il tasto adibito per poi lanciarsi nella mischia verso di lui. Va da se che , visto il genere di appartenenza, i combattimenti siano basilari per proseguire senza intoppi lungo il gioco. Ogni nemico ucciso ci ricompenserà con punti esperienza indispensabili per l’aumento di livello, raggiunto il quale, sbloccheremo nuove tecniche da usare in combattimento e aumenteremo in automatico l’affinità tra i membri del team , utile per scatenare attacchi di gruppo, di cui parleremo più avanti, e per fabbricare Gemme d’etere con particolari proprietà (come una maggiore forza o una difesa parziale ai malus nemici) da incastonare nelle armi e nelle vesti che lo permettono.
Ovviamente avremo modo di guadagnare PE anche con metodi alternativi, come scoprire nuove locations oppure portando a compimento le classiche sub-quest, qui presenti in dose massiccia e mai noiose o ripetitive. Grazie a queste avremo modo di guadagnare anche molti soldi da spendere poi in nuove vesti, nuove armi oppure in potenziamenti. Per potenziare le tecniche in uso saranno infatti necessari sia dei “Punti Tecnica”, sudati in battaglia, che dei “Manuali Tecnici” venduti nei vari negozi sparsi per Bionis. L’elevata quantità di quest secondarie e la loro importanza all’interno del contesto, aggiunge molte spensierate ore di gioco ad un titolo che già di per se presenta una longevità di tutto rispetto. Abbiamo quindi tra le mani un prodotto immenso che riuscirà ad occupare le nostre giornate per settimane senza mai annoiare o stancare.
… E COMBATTERE
Ma veniamo ora al punto focale di ogni gioco di ruolo: il Battle System. Nel caso di Xenoblade i combattimenti si svolgono in tempo reale, senza turni precisi, e con l’uso di un solo personaggio mentre gli altri due membri del team sono gestiti dall’ottima intelligenza artificiale. L’unica possibilità offerta al giocatore da questo punto di vista sta nel poter impartire tre diversi ordini al gruppo, che consistono nell’attaccare assieme un solo bersaglio, riunirsi attorno al protagonista o pensare ognuno per se. L’attacco di base avviene in automatico, il giocatore si limita a potenziarne le caratteristiche per aumentarne il danno, mentre le tecniche a disposizione sono raffigurate come una serie di cerchi in uno HUD posto in basso sullo schermo. Ci si sposta con il D-pad sull’attacco desiderato e lo si esegue con la pressione del tasto azione, a quel punto l’icona della tecnica appena utilizzata si colora di grigio per un periodo detto “di ricarica” ,variabile da una tecnica all’altra, durante il quale non sarà utilizzabile. Un concept semplice solo all’apparenza , in realtà i tempi di attesa della ricarica ,uniti ai diversi malus applicabili con l’attacco , costringono il giocatore ad azioni ponderate.
E’ quindi importante valutare attentamente quando e come attivare le tecniche e sopratutto come inanellarle. I malus principali sono quattro: fiaccamento, atterramento, sanguinamento, stordimento ; per arrecare il più alto danno possibile è indispensabile eseguire mosse perfette in grado di fiaccare l’avversario per poi atterrarlo e renderlo vulnerabile. Se con i nemici più deboli sono concessi errori, con i boss o contro avversari di livello molto alto, sbagliare porta ad un’ inevitabile fuga o nel peggiore dei casi alla morte del personaggio in uso con rispettivo game over. Nel caso si decida di usare il protagonista, il portatore della Monade, si avrà modo di scatenare attacchi devastanti collegati al potere della spada stessa, nonché tecniche particolari alcune direttamente collegate alla trama e svelate con il progredire del gioco, come la possibilità di vedere nel breve futuro per evitare i potenti attacchi dei nemici in battaglia. Durante lo scontro abbiamo modo di tenere d’occhio molti parametri dai più classici ,come i Punti vita dei personaggi, sino ad alcune interessanti novità tra cui il livello di tensione , che altro non è che il morale del nostro alter ego. Il livello più basso indica il panico, mentre quello più alto la determinazione, utile per mandare a segno attacchi critici che riempiranno una particolare “Barra di Gruppo”, suddivisa in tre tacche. Tale barra rappresenta lo spirito di squadra ed una volta piena ci consente di attivare un attacco combinato tra tutti i membri del team in gioco, con tanto di pausa tattica. Ma le novità non finiscono qui, abbiamo l’ “anello d’ira” , che indica su quale personaggio si concentreranno gli attacchi nemici, abbiamo il “supporto di gruppo” , ovvero la possibilità di incitare i compagni per aumentarne la tensione ed infine le “Azioni d’intesa”, una sorta di quick time event che se azzeccati nel momento giusto fanno salire la Barra di Gruppo di una tacca piena.
Assenti invece gli oggetti di attacco e le pozioni curative. Il sistema adottato dai ragazzi di Monolith Soft prevede infatti che i punti vita si rigenerino automaticamente appena finito uno scontro, oppure , in caso di morte imminente, solo alcune tecniche avranno un potere curativo o difensivo da usare con dovizia vista poi la conseguente ricarica. In caso di sconfitta si riparte dall’ultimo punto di interesse visitato senza perdere l’esperienza guadagnata dal precedente salvataggio, eseguibile in ogni momento dal menù a tendina (salvo ovviamente durante gli scontri ed i filmati di intermezzo). Nel complesso il gameplay di Xenoblade offre infinite possibilità e necessità di molta pratica per essere padroneggiato al meglio, da qui la lunga sfilza di tutorial presenti nel gioco. L’unica nota negativa è che spesso l’azione si muove ad elevata velocità aumentando il margine di errore e diminuendo il tempo a disposizione per ponderare la giusta strategia di attacco. Un piccolo neo in un panorama di perfezione. Siamo dinanzi a quanto di meglio ci si potesse aspettare da un titolo di questo genere. Il giocatore si troverà dinanzi ad un prodotto difficile ma mai frustrante, ponderato ma anche veloce e mai noioso, complesso nelle meccaniche ma intuitivo nell’esecuzione, il perfetto mix tra azione e strategia ricercato già da tempo da molte software houses. Dobbiamo in ultimo ricordare che Xenoblade è giocabile sia con l’accoppiata Wiimote più Nunchuck che con il Controller Classic Pro, ma viste le meccaniche di gioco si consiglia caldamente l’uso del pad.
LA POTENZA è NULLA SENZA STILE…Xenoblade sembra voler ricordare al mondo quanto importante sia lo stile grafico ancor più del motore grafico. Stilisticamente siamo dinanzi a qualcosa che non si vedeva da tempo, ogni pixels trasuda una classe orientale andata persa in favore del boom dei prodotti “USA style”. Fa quasi strano trovarsi davanti agli occhi personaggi ottimamente caratterizzati attorno ai classici stereotipi giapponesi , era da tempo che uno spettacolo simile non allietava le nostre consoles. Alla base di questo tripudio stilistico abbiamo un motore imperfetto ma che riesce a meravigliare nonostante le caratteristiche tecniche di un Wii , per così dire, non proprio al passo con i tempi. L’orizzonte visivo si mantiene sempre molto ampio, ci permette di osservare enormi vallate , grandi laghi, foreste ripiene di vita e alzando gli occhi al cielo capiterà di vedere , magari offuscati dalle nuvole, i 2 colossi ancestrali, ancora lì nella loro eterna maestosità. Nota più che positiva per il passaggio da giorno a notte che si ripercuote anche sulle sub-quest mentre il frame-rate non crolla mai, salvo in rarissimi casi dove troppi nemici attaccano contemporaneamente, e si nota infine un sapiente uso degli sprites e degli effetti particellari. Purtroppo non sono tutte rose e fiori, i modelli poligonali dei personaggi risentono della mole di calcolo necessaria per l’elaborazione degli scenari, e si presentano spogli a livello vettoriale, eccessivamente spigolosi , non tanto nel contesto ludico attuale, sappiamo bene quale abisso tecnico via sia tra la console della grande N e quelle rivali, ma rapportati a prodotti vecchi di anni , tra cui cito Shenmue uscito su Dreamcast nel 1999, che presenta volti più dettagliati nonché espressivi, textures più definite ed una maggiore complessità delle geometrie. Le reali prestazioni del Wii restano ancora un vero enigma. Nonostante i punti di forza indiscutibili di questo Xenoblade appare chiaro sin da subito come i titoli del vecchio xbox siano graficamente superiori e non per differenze risibili.
Illuminazione ed ombreggiatura appaiono sin da subito grezze e superficiali, assistiamo addirittura all’uso del vetusto “cerchietto nero” posto sotto i modelli poligonali dei personaggi a raffigurare un abbozzo di ombra e nel complesso abbiamo la sensazione di giocare ad un titolo Gamecube con risoluzione progressiva. Dobbiamo anche citare un fastidioso pop-up degli oggetti distanti , nemici compresi, e l’enorme differenza qualitativa tra gli ambienti esterni , rigogliosi e colorati, e alcuni di quelli al chiuso, spogli e ricoperti spesso da textures discutibili. Per fortuna queste ,forse evitabili, magagne grafiche non intaccano gli splendidi tramonti che il mondo di Bionis ci regala, ne il cielo stellato o le locations sconfinate tutte da esplorare, collocate intelligente sulle varie parti del corpo dell’antico colosso. E’ sottinteso che si consiglia l’uso di un cavo component in caso di HD-TV. A chiudere il quadro tecnico abbiamo un ottimo comparto audio: La colonna sonora si accompagna , come da tradizione ruolistica, ai vari scenari ed alle diverse situazioni che incontreremo, ora incalzante, ora ansiolitica, ora rassicurante, il tutto condito dalla possibilità di godere del doppiaggio originale in giapponese che regala un’esperienza ancora più orientale.
Problemi di poco conto, che non intaccano minimamente la qualità di questo titolo Monolith Soft, consigliato non solo a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi , stanco di un mercato a senso unico, decide di provare un'esperienza nuova, duratura ed indimenticabile.
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