Zombie Driver HD – Recensione

Exor Studios propone nuovamente l’action racing game con visuale dall’alto uscito un anno e mezzo fa su Steam, e lo fa aggiungendo il suffisso HD riferito in particolare alla versione 360 e prossimamente anche a quella PS3, visto che già con il predecessore, su PC era possibile giocarlo in alta definizione. L’offerta non si limita a qualche miglioria tecnica ma anche a delle rifiniture a livello contenutistico e strutturale che andremo a vedere meglio nel dettaglio qualche riga più avanti.

Del tutto intatta rimane la trama della campagna principale, che come l’originale, non si incarica di rappresentare un elemento trascinante del gioco ma solo di creare il background delle vicende. Un virus colpisce una città e l’esercito si vede costretto a chiuderla in quarantena; voi siete l’unico sopravvissuto con un veicolo ed è a voi che l’esercito chiederà di sfidare le orde di non-morti in città per cercare di recuperare nelle diverse missioni quanti più superstiti possibili, rinchiusi negli edifici. Come spesso accade, le basi di una trama semplice sono accompagnate da un gameplay altrettanto semplice ma immediato, su cui vertono tutti i riflettori del palcoscenico, ed è così anche per Zombie Driver HD.

Con il vostro veicolo dovrete investire, evitare e sparare i gruppi di zombie che invadono le strade della città, raggiungere il punto di estrazione della missione, occuparvi delle missioni secondarie se ne avete voglia, e ritornare alla base. Il gioco si fa forza di una spiccata immediatezza garantita da un sistema di guida completamente arcade, con cui in una manciata di secondi di prende confidenza. Il divertimento è tutto lì, guidare tra le strade della città (questa volta con un’opportuna mini mappa a supporto) raccogliere le armi per sbudellare i corpi degli zombie, con il rumore delle loro membra schiacciate sull’asfalto e la visione del sangue che ricopre la nostra auto, in tutto il suo stile splatter. Sempre presenti le combo che si accumulano uccidendo più zombie in sequenza e regalandoci del prezioso bottino utile in quella che è una progressione di gioco rimasta invariata.

Ora si può contare su qualche veicolo in più da sbloccare (con una chicca per i fan degli zombie) e su un quantitativo di armi che ancora una volta rimane piuttosto limitato, soprattutto considerando il genere. Le missioni in sé ci daranno come sempre l’utile moneta di gioco e la possibilità di sbloccare i livelli successi dei potenziamenti delle armi. Fare le missioni secondarie sarà utile per guadagnare soldi extra e anche macchine nuove che differiscono l’una dall’altra per la capienza, parametro su cui basarci in base a quante persone dovremo salvare, per le caratteristiche di base quindi velocità, resistenza e forza nonché il controllo nella guida. Inoltre solo su alcune auto possono essere usate alcune armi, un elemento importante che spinge a usare diversi tipi di vettura anziché potenziare un solo veicolo e farci tutta l’avventura. Sarà come sempre importante memorizzare le strade e i vari percorsi della città, e in tal senso l’aggiunta (assoluta mancanza del predecessore) della mini mappa dà un notevole aiuto potendo sperimentare e di conseguenza memorizzare diversi percorsi anziché favorire i soliti come accadeva in passato.

Accanto alla campagna principale composta di trentuno missioni, ora più longeva, si affiancano nuovamente la modalità Macelleria, la quale chiede di affrontare orde di non-morti sempre crescenti in sette diverse arene composte da macchine ed edifici con diversi punti in cui si rigenerano le armi, i soldi e la vita. Inedita invece è la modalità Corsa Sanguinosa, che pone l’attenzione sulla parte racing del titolo: vengono proposti classici eventi come la Corsa, Eliminatore e Sopravvivenza. Un’aggiunta sicuramente ben gradita ma che mette in risalto ancora una volta e in maniera più marcata l’assenza di una modalità multigiocatore. L’IA nemica concorre bene nel creare un discreto livello di sfida, speronando senza remore a destra e a manca, inoltre arrivare primi non sarà sufficiente per portare a casa la medaglia d’oro in ogni evento.

In Corsa Sanguinosa è possibile vedere più chiaramente quali sono i limiti tecnici del titolo che se è migliorato nella qualità delle texture e in alcuni effetti particellari mostrando una buonissima definizioni dei veicoli piuttosto che degli zombie mostra ancora una volta il fianco a una interazione con l’ambiente ridotta all’osso (auto, staccionate, pali della luce e poco altro) e a una telecamera in modalità dinamica che non è consigliabile come opzione alternativa a quella statica che al contrario, il suo lavoro lo svolge bene. Anche il sistema di collisioni non soddisfa, non tanto nella Storia quanto proprio in Corsa Sanguinosa, dove il contatto con gli avversari si tramuterà in improvvisi testacoda che faranno perdere tempo ed energie nervose. Purtroppo non lo abbiamo testato con una scheda Nvidia, per cui il nostro giudizio non si avvale della feature PhysX, dunque non possiamo costatarne le differenze. Infine comparto sonoro apatico che non regala un accompagnamento degno di nota, ma solo buoni campionamenti dei suoni.