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Recensione
TESTATO SU PC
22 agosto 2013, 17:00
Skullgirls
Skullgirls mobile

Skullgirls – Recensione

Oramai è trascorso più di un anno dalla release su console e in questo lungo lasso di tempo molti sono stati gli ostacoli che hanno impedito alle ragazzacce di darsele di santa ragione sugli schermi dei nostri PC. L’intero progetto sembrava destinato a prematura dipartita, a causa dei problemi economici del publisher, Autumn Games, e del ben servito che l’intero team di sviluppo ricevette da Reverge Labs appena due mesi dopo l’uscita del gioco.

Con una estrema fiducia riposta nella loro prima creatura e combattendo contro ogni avversità, gli sviluppatori si sono rimboccati le maniche, uscendo dallo spettro della disoccupazione (sempre più presente anche nel mondo videoludico) e fondando Lab Zero Games. Ora, col fondamentale supporto della giapponese Marvelous AQL (publisher di questo porting, ma più conosciuta come co-sviluppatore, tra gli altri, del recente Soul Sacrifice e di Half Minute Hero) e ad una campagna di crowdfunding terminata con successo grazie alla mobilitazione generale della nutrita comunità di fedeli determinati a non veder morire il titolo, Skullgirls torna più in forma che mai, con nuovi contenuti, nuovi personaggi (questa volta non solo femminili) e tanta, tanta voglia di combattere!

skullgirls-evidenza

Old school indie beat’em up

A dispetto dell’apparente incomprensibilità della frase, essa riassume efficacemente l’essenza del titolo di cui stiamo parlando. Cerchiamo di ridurre il tutto a termini più familiari. Skullgirls è essenzialmente un beat’em up bidimensionale che attinge a piene mani alla tradizione del genere, dai primi cabinati degli anni ’80, strizzando l’occhio a serie storiche come (impossibile non citarlo) Street Fighter e Guilty Gears. All’apparenza sembra essere un picchiaduro old style come ve ne sono tanti; in realtà, il decisivo apporto di tre geniali personaggi del team (che conosceremo a breve) ha donato al titolo una grande profondità e un carisma che freme sotto una scocca – come si dirà – meravigliosamente realizzata dal creative director Alex Ahad (Scott Pilgrim vi dice niente?). Il sistema di combattimento è affidato all’esperienza pluriennale di Mike “Z” Zaimont, combat designer tra i più richiesti (già collaboratore di perle videoludiche come BlazBlue, Battlefront II, Marvel Vs. Capcom), il quale è riuscito a mettere a punto un sistema che, sin dalle prime battute, sembra davvero essere accessibile non solo a chi ha già dedicato parte della propria vita a padroneggiare le tecniche più disparate, ma anche a chi, negli anni passati, non ha mai sperimentato quei cronici dolori alle dita causati da combo moleste.

Il gameplay infatti si basa sulle ben note (ed impegnative) meccaniche di gioco che tutti, nel bene o nel male, abbiamo imparato ad apprezzare nei picchiaduro dei tempi che furono, con un sistema a sei pulsanti (tipico del già citato Street Fighter), adattato al meglio per non risultare frustrante ed indigesto alle nuove leve. Il tutto dona ad ogni combattente una vasta gamma di attacchi che è possibile combinare a piacimento, grazie anche ad un buon sistema di tag team che permette di creare squadre di uno (con conseguente boost delle abilità e dei danni inferti), due o tre personaggi, personalizzando in questo modo (e in maniera ulteriore) il proprio stile fatto di assist mirati e devastanti. Staccandosi un po’ dall’etichetta di “more of the same” e per garantire match più equilibrati ed interessanti, Skullgirls dà la possibilità al giocatore, durante la scelta dei combattenti, di creare attacchi personalizzati, ampliando così il novero delle combinazioni offerte, nonché garantire un buon effetto sorpresa durante gli immancabili scontri multiplayer. Non crediate però di poter fare i furbi adagiandovi sugli allori di una facile vittoria con un unico, ripetuto, pattern d’attacco. Gli sviluppatori hanno infatti inserito un sistema che blocca le cosiddette “combo infinite”; un modo per consentire ai neofiti di respirare ed evitare di esser massacrati da loop mortali senza alcuna strategia e viceversa.

Certo, come tutti i picchiaduro che si rispettino anche Skullgirls necessita di molta dedizione e costanza per poter padroneggiare le tecniche di combattimento (e i sei pulsanti della tastiera), ma la curva di difficoltà si presenta sicuramente più accessibile rispetto le controparti ben più blasonate e le partite risultano divertenti e movimentate. Inoltre, i contenuti previsti per questa edizione da scrivania, promettono di ampliare l’esperienza videoludica, con l’introduzione di nuovi lottatori (finanziati tramite la campagna di crowdfunding su Indiegogo), stage, voci e modalità nuove come, ad esempio, la “Lobby Play” e la modalità spettatore per il comparto online che andranno ad integrare le già esistenti modalità che tutti conosciamo, dalla “Story Mode” alla classica “Arcade”, fino al corposo “Training” che vi aiuterà ad apprendere ogni elemento utile per diventare un lottatore provetto.

Ecchi-appeal

Anche l’occhio vuole la sua parte, recita un vecchio adagio, e Skullgirls sotto questo aspetto non sfigura, anzi. La creazione degli stupendi sprite bidimensionali delle protagoniste e la realizzazione degli sfondi è stata affidata alle sapienti mani del già citato disegnatore (nonché creative director) Alex Ahad, il quale è riuscito nell’intento di donare al titolo una caratterizzazione cartoonesca particolarmente ispirata, basandosi essenzialmente su quel particolare genere anime denominato “ecchi” (che probabilmente qualche pervertito tra noi già conoscerà) e che attinge a piene mani da altri fighting game indie del Sol Levante, come Vanguard Princess (quest’ultimo totalmente freeware, per chi volesse approfondire l’argomento in parola).

Il tripudio di colori e “l’abbondanza” delle protagoniste del gentil sesso, pur rispettando i dettami della vecchia scuola bidimensionale, si caratterizzano per la grande mole di animazioni e per l’estrema fluidità delle mosse e dei movimenti, mossi da un engine grafico tridimensionale sviluppato per l’occasione che consente la proiezione dinamica di ombre e luci sugli sprite 2D. L’unica pecca che è possibile riscontare, a fronte di cotanta beltà in primo piano, è la relativa staticità dei fondali; forse la parte stilisticamente (volutamente?) meno curata, che in ogni caso contribuisce ad arricchire ulteriormente la palette di colori che l’occhio percepisce. Lo splendido concept dei personaggi realizzati a mano viene impreziosito dalla colonna sonora di Michiru Yamane (già compositrice per la serie Castlevania) che è riuscita a cogliere l’essenza decadente (anche se non mancano motivetti più allegri e orchestrine jazz) del bizzarro mondo dark di gioco nei suoi differenti scorci; anche se, bisogna dire, alcuni lenti motivetti stonano un po’ con la frenesia dell’azione.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
A più di un anno di distanza dalle versioni console possiamo finalmente mettere le mani (digitali) su questo interessante beat'em up indie che, superando immani avversità, e grazie alla generosità della nutrita community, approda sui nostri PC forte di una realizzazione tecnica e stilistica sopra le righe (confermando le buone impressioni – ma anche alcune incertezze - dell'anno scorso) e di nuovi contenuti. Skullgirls, lungi dall'essere eccessivamente tecnico, predilige la spettacolarità e l'assurdità dell'aspetto e delle mosse dei lottatori, strizzando l'occhio con un pizzico di ironia ai gamer più esperti, ma favorendo i neofiti, tentando di proporre un'esperienza di gioco appagante e divertente per tutti. Dopo aver divorato le varie modalità in solitaria, troverete l'online parimenti divertente, grazie alla tecnologia GGPO che permette combattimenti senza alcun fastidioso tipo di lag. Nella nostra prova, tutti i combattimenti si sono svolti in maniera fluida ed impeccabile.
Pro-1
Visivamente spettacolare
8
Contro-1
Ancora qualche incertezza a livello stilistico
Pro-2
Grande carisma e divertimento
Contro-2
Dubbi sulla regolarità dei futuri aggiornamenti
Pro-3
Finalmente nuovi contenuti
Contro-3
La Story Mode, al solito, si completa in poco tempo
Ready to fight!
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