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Recensione
21 aprile 2015, 14:51

Super Mario 64 (Wii U VC) – Ai tempi il gaming era una cosa seria!

Il catalogo del Nintendo 64 ha impiegato eoni ad approdare sulla Virtual Console di Wii U (tra l’altro senza giustificazioni di sorta), e qual titolo migliore se non il re dei platform tridimensionali per inaugurare la tanto agognata espansione del servizio? Certo, con qualcosa come 18 anni sul groppone, Super Mario 64 non vanterà più la forma smagliante di una volta, specie se incastrato in un angolino dell’eShop per colmare i vuoti sugli scaffali di una console “morente” quale Wii U, eppure anche così, la prima storica trasposizione a tutto tondo dell’idraulico ha ancora molto da trasmettere, da insegnare, come un vecchio saggio ormai in pensione circondato dai nipoti, e quei volponi della casa di Kyoto hanno provato a rendere il suo ritorno sotto i riflettori quanto più trionfale possibile. Supponendo che chiunque abbia già saggiato abbondantemente una delle pietre miliari del gaming contemporaneo e non, varrà forse la pena investire nuovamente i propri sudati risparmi per saltare l’ennesima volta nei magici dipinti del castello di Peach?

I’MA TIRED… OR AM I?

Dal debutto di Super Mario 64 assieme all’ormai pensionato Nintendo 64 sono trascorse diverse generazioni; la tecnologia in questo breve frangente ha fatto passi da giganti, il media videoludico si è espanso, evoluto, persino rispetto ad un genere per antonomasia semplicissimo come i platform, e la stessa Nintendo ha spinto senza troppe riserve il suo brand di punta verso lidi sempre più ambiziosi (anche nelle sue trasposizioni più “conservatrici”), sondando innumerevoli soluzioni di design fino a sfiorarne l’assoluta perfezione, eppure, mettendo per un attimo da parte nostalgia e sermoni storici, soprende quanto il titolo più rappresentativo della console a 64-bit della casa di Kyoto sia tuttora uno splendore da giocare; non come classico, né compagno d’infanzia, bensì in qualità di esperienza concreta, attuale, vissuta in questo preciso istante, alla pari con i suoi cugini in alta definizione e molto più evoluti sul profilo tecnico e concettuale. Non so voi, ma quando si soffia via la polvere dalle vecchie console per una sana sessione old-school sovviene naturale fare dei paragoni con le produzioni odierne, siano giochi spolpati in passato o affari più recenti (dura la vita del retrogamer incallito NdR). In occasioni simili, l’ago della bilancia tende inevitabilmente a pendere verso le nuove leve, e per ovvi motivi, vuoi per una maggiore pulizia delle meccaniche, un rincaro di contenuti, aspetti del gameplay più ricercati e completi, o dettagli minori impensabili a loro tempo che indubbiamente giovano non poco alla godibilità di un titolo, come una fisica avanzata o un’IA più credibile. Bene, con Super Mario 64 questo dislivello non viene affatto percepito, anzi, l’epopea dell’idraulico nei meandri del Castello di Peach per certi versi risulta addirittura superiore ad un Galaxy o un 3D World a caso, riconfermandosi una pietra miliare quasi irraggiungibile, un astro luminoso a cui ogni platform degno di tal nome dovrebbe aspirare, maestoso e minuziosamente rifinito nella sua totalità, un traguardo che nemmeno i suoi creatori sembrano essere riusciti a bissare negli anni a seguire (remake per DS incluso); l’armonia tra il giocatore, l’ispiratissimo level design e le dinamiche che lo animano, le movenze calibrate al millimetro e cucite intorno al tridente del 64, il perfetto bilanciamento tra longevità, ritmo e sfida, la direzione artistica ineccepibile, e quella colonna sonora firmata Koji Kondo… Poche storie, l’opera del sensei Miyamoto merita ancora tantissimo, anche sul monolite in alta definizione di Nintendo, più o meno.

A differenza della versione Wii, che pativa sporadici glitch grafici, il porting su Wii U appare pulito in tal senso, tuttavia se da un lato l’upscale ai 480p (in 4:3 con bande nere ai lati, non aspettatevi miracoli) consente di ammirare la beltà del motore grafico sugli schermi più generosi senza perdere un occhio, dall’altro i modelli poligonali più “affilati” provocano un leggero sfarfallio a tratti fastidioso, in particolar modo quando ci si focalizza su elementi minuti, come le fronde degli alberi o il testo dei cartelli; in compenso, l’insperato supporto ai 60 Hz ha finalmente graziato anche noi europei, permettendoci di saggiare un Super Mario 64 al massimo delle sue capacità, e quei frame extra si notano eccome, soprattutto nelle sezioni veloci (scivolo della principessa, camino del Monte Refrigerio, avete presente?). Ulteriore magagna il leggero input lag ravvisabile sul monitor principale, poco influente sulle performance in generale, ma francamente avvilente arrivati a questo punto. Utilizzando il GamePad in modalità off-screen si riesce fortunatamente ad ovviarvi, ma in tal caso dovrete scontrarvi con un set di colori più scuri, propri della periferica, chissà perché. Chiudono l’altalenante pacchetto, feature classiche come il salvataggio di stato, la condivisione di screenshot tramite Miiverse, e una new entry, una copia digitale del libretto d’istruzioni originale (in lingua inglese), una manna per i collezionisti che decadi or sono avevano il vizio di gettare nella pattumiera tutto ciò che non fosse la cartuccia di gioco, peccato che la pessima risoluzione e i tempi di caricamento proibitivi rendano la navigazione un travaglio di cui fare volentieri a meno. In fondo ci sta che un software vecchio di 18 anni causi qualche grana ai nuovi hardware, solo non ci pare il caso di pretendere dieci sacchi senza un’adeguata copertura. Capolavoro o meno…

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IN CONCLUSIONE
Se il voto di questa recensione dipendesse dalla sola qualità del porting su Virtual Console, la discutibile release di Nintendo non vanterebbe certo di cifre così lusinghiere, ma qui si parla di sua maestà Super Mario 64, che a dispetto della sua veneranda età e del trattamento riservatogli, se ne infischia di colori spenti, qualche millisecondo di lag o un paio di texture fuori posto. Per darvene un'idea, prima di scrivere il pezzo abbiamo portato a compimento il titolo per la quarantaduesima volta, divertendoci come matti e godendo della migliorata fluidità, scoprendo gran parte dei difetti sopra elencati solo in seguito, bazzicando in rete. Pur restando dell'idea che il listino prezzi della casa di Kyoto in fatto di retrogame sia eccessivo, indipendentemente dal valore del titolo in questione (e sopratutto se ci tocca scendere a compromessi), ad oggi quella su Wii U è probabilmente la miglior riedizione di Super Mario 64 in commercio. Forse non la più reattiva con un pad alternativo, né la più bella su GamePad, ma abbiamo reso l'idea. Oppure potete sempre riesumare il fido Nintendo 64!
Pro-1
Super Mario 64
9
Contro-1
Un tantino esoso per una conversione imperfetta
Pro-2
La formula di gioco non è invecchiata di una virgola
Contro-2
Lag o palette smorte? Questo è il dilemma
Pro-3
60 Hz
Contro-3
È così difficile caricare un paio di pdf?
NON SI PUÒ EMULARE LA PERFEZIONE
COMMENTI