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Recensione
TESTATO SU PS3
20 giugno 2013, 15:15
Tekken Revolution
Tekken Revolution mobile

Tekken Revolution – Recensione

Ogni picchiaduro 3D ha la sua filosofia. Vi sono quelli Namco, basati sull’uso di quattro tasti, e quelli della scuola Sega, basati invece su soli tre tasti, e nel mezzo vi sono i singoli esponenti tutti diversi tra loro per concept e soluzioni. In Dead or Alive ad esempio scegliere un lottatore al posto di un altro è semplice ed immediato in quanto le meccaniche di base similari, per non dire identiche, garantiscono il giusto feeling sin da subito. In Virtua Fighter invece vige la regola opposta, gli amanti della saga difatti tendono a scegliere un massimo di due personaggi da alternare in battaglia, facendo pratica per mesi e mesi solo ed esclusivamente su questi due combattenti. E Tekken? Il pargolo preferito di Namco si è sempre posto a metà strada aprendosi facilmente ai neofiti del genere ma al contempo, se approfondito nel modo giusto, regalando grosse soddisfazioni ai giocatori più esigenti, orgogliosi di concentrare le loro attenzioni su singoli lottatori del roster. Questa premessa all’apparenza inutile si lega invece con ciò che stiamo per recensire, Tekken Revolution, un nuovo episodio della saga pronto ad essere scaricato ed installato sulle nostre Playstation 3 “aggratis” . Un Tekken Free2Play dunque ma può la sua filosofia adeguarsi degnamente a questa nuova natura?

Tekken Revolution 7

UNA NUOVA FILOSOFIA DI VITA

La strada del Free2Play sembra destinata a diventare la pista futura su cui i grandi esponenti si sfideranno senza esclusione di colpi. Probabilmente questo mercato ludico sempre più spietato sta diminuendo lo spazio vitale del genere e per sopravvivere ci si deve adattare. Ecco dunque che Sega fa il primo passo in questa direzione relegando Virtua Fighter 5 Final Showdown ai soli store virtuali di Live e Psn, sebbene con una filosofia diversa composta da due versioni del titolo, una completa ed una economica. E’ dunque Tecmo la prima a tuffarsi nel vero mondo del “Gioca liberamente” seguita a ruota appunto da Namco. Questa nuova natura si apre a diverse vie perseguibili e la mamma di Pac-Man ha optato per un sistema forse complesso al primo impatto ma in grado di garantire una quasi totale forma gratuita del prodotto.

Le monete di scambio per giocare sono una sorta di gettoni virtuali (sì, fa tanto “sala giochi” ed è una cosa bellissima ndr) diversi per modalità. Ci sono i gettoni per giocare l’Arcade Mode, che vengono spesi solo dopo aver sconfitto il boss finale, quelli per il Multiplayer ed infine i Gettoni Premium che si possono spendere a propria discrezione ma che devono essere acquistati con soldi veri tramite il PSN. Questi ultimi sono però ben poco invasivi non solo perché i gettoni gratuiti si rigenerano ogni tot di tempo garantendo continuità all’esperienza offerta ma anche per via di una sorta di “Biglietti omaggio” che si sbloccano vincendo sfide ed obiettivi. Saranno davvero pochi i giocatori spinti a spendere soldi extra perché tutto il sistema si auto alimenta in modo gratuito e costante. Purtroppo questa natura libera porta con se anche dei compromessi.

IL MIO PERSONAGGIO NON C’E’

Tekken sfoggia da sempre una lunga lista di combattenti ma più per questioni di “volume fittizio” che non di “superficie realmente occupata” in quanto molti tra loro sono cloni di altri o differiscono nelle meccaniche solo per piccole variazioni sulla frame-list, mentre altri ancora risultano da sempre totalmente fuorvianti e privi di alcun significato tecnico. L’eliminazione di questi personaggi non solo inutili ma anche sbilanciati è senza dubbio un lato positivo, peccato che siano andati persi anche lottatori molto più profondi se non imprescindibili e sicuramente i veterani del brand rimarranno delusi scoprendo che proprio il loro personaggio preferito non solo non è presente tra gli otto selezionabili all’inizio ma non lo si trova neppure tra quelli sbloccabili.

A livello di contenuti il Roster non è l’unico aspetto tagliato rispetto ai capitoli Retail, manca anche la personalizzazione del personaggio, sostituita in parte con una gestione delle statistiche con punti guadagnati in battaglia da spendere per aumentare, forza, vita o colpi critici. Se sugli orpelli estetici con cui personalizzare l’alter ego si può sorvolare è la questione del “personaggio mancante” a farsi invece molto più antipatica per i fans di vecchia data. Ci ricolleghiamo dunque al discorso di apertura dove viene sottolineato che in un prodotto come Tekken, adatto a tutti i tipi di giocatore, l’assenza di quel lottatore su cui si sono spese ore ed ore di pratica può far storcere il naso allo sfortunato di turno. Ma a conti fatti si può e si deve chiudere un occhio visto che tutto il pacchetto ludico è gratuito al 100% e sono ben altri i difetti che faranno letteralmente piangere i puristi.

RIMBALZAMI QUESTO

Tekken 6 è stato il capitolo più oscuro della saga assieme al rivoluzionario Tekken 4. La propensione offensiva palpabile, unita alla novità del Bound, hanno dirottato verso il basso l’equilibrio delle meccaniche tramutando spesso gli scontri online in un rimbalzello fatto di situazioni cicliche come “cerca lo starter, alza l’avversio, Juggle a ripetizione, cerca lo starter” e così via. Proprio il Bound e la sua capacità di trasformare un lottatore di 80 kg in una pallina da flipper contro muri o pavimenti è stato però rivisto e limitato in questo Tekken Revolution ed è impossibile non gioirne. Se a questo abbiniamo le solite meccaniche solide del brand, pur sempre spinte sull’offensiva ed il juggling, ma fluidificate da una reattività pari a quella del quinto esponente nonché una modalità Rage finalmente ribilanciata, possiamo affermare senza indugio di trovarci dinanzi ad uno dei Tekken migliori in assoluto per quanto riguarda il Gameplay nudo e crudo.

Ma è a questo punto che tutto crolla, quando si fa la conoscenza dei punti abilità. Si era dinanzi ad un Tekken tecnico al punto giusto, non senza la classica strizzata d’occhio ai neofiti, sopratutto grazie a nuove mosse semplici da attuare, potenti e evidenziate da un euforico effetto grafico, ma con il progredire del gioco e la distribuzione dei punti abilità migliorando forza, barra vitale e potenza dei colpi critici l’equilibrio durante gli scontri va scemando fin quasi a sparire. Un’idea, quella delle Skills, che svecchia le caratteristiche di base della saga e che sotto certi aspetti obbliga il giocatore a ponderare attentamente come spendere i punti ottenuti in base al suo stile di gioco, ma che farà storcere il naso a chi vuole combattimenti bilanciati e incentrati unicamente sull’abilità logico-tecnica del giocatore e non agevolati per via di una barra vitale spessa il doppio. Tekken non è mai stato il picchiaduro migliore o il più tecnico perché ha sempre cercato di accontentare tutti ma Revolution sembra indirizzato ad un pubblico pur sempre eterogeneo ma sbilanciandosi verso i giocatori occasionali o estranei al genere. Un vero peccato viste le migliorie apportate al gameplay e sopratutto per l’ottimo Net-code unito ad un Multiplayer solido e ben strutturato dove si può per fortuna scegliere di cercare avversari sullo stesso livello di abilità. Questa Features ha il potere di limitare in parte il disequilibrio creato dalle Skills ma non riesce nell’intento di riportare il gioco ai livelli dei capitoli Retail.

Due parole infine sul comparto tecnico che regala una grafica pulita ed una fluidità classica dei picchiaduro 3D. Il motore sembra essere quello di Tekken Tag 2 lievemente alleggerito e le musiche sullo stile classico della serie accompagnano l’effettistica “alla Tekken” che fa rimbombare i colpi dallo sterno dell’avversario sino al sub-woofer del nostro impianto Dolby.

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IN CONCLUSIONE
Tekken Revolution arriva sul mercato virtuale del Playstation Network senza troppe pretese e nella sua allettante veste di Free2Play. Il pacchetto ludico è quasi totalmente gratuito e non vi sono scuse per non provare questa nuova incarnazione del pugno d'acciaio, anche da parte di chi ha sempre ignorato i picchiaduro. Conscia di questa caratteristica Namco ha cercato di spingere il suo prodotto verso tutta la nuova utenza attirata dal “costo zero” e per farlo ha migliorato l'immediatezza dei controlli, limitato il juggling e aggiunto quella che si può definire una flebile componente “ruolistica”. Il Paradosso di Revolution sta nel presentare un gameplay di base bilanciato e veloce abbinato però ad un contorno che aiuta un po' troppo chi non mastica pugni e parate. Non riesce dunque ad eccellere nonostante gli svariati punti a suo favore anche rispetto a suo cugino Retail uscito da poco, quel Tekken tag 2 che fa invece delle combo a mezz'aria e dei rimbalzi in tag il suo cavallo di battaglia. Visto il prezzo di 0.00 euro non si può non consigliare Tekken Revolution a chiunque, ma se siete tra quelli che quando hanno tra le mani un picchiaduro spengono il cellulare, chiudono la porta e si dedicano anima e corpo alla competizione multiplayer sappiate che potreste rimanere delusi. La valutazione è quindi indicativa, tiene conto di pregi e difetti ma anche della natura libera del prodotto adatta ad un pubblico molto vasto, forse perfino un po' troppo.
Pro-1
E' Gratissssss...
7.5
Contro-1
... ma limitato nei contenuti, sopratutto il roster
Pro-2
Riequilibrate diverse meccaniche tra cui l'odioso Bound
Contro-2
La triste scelta dei punti abilità
Pro-3
Gameplay più reattivo del solito
Contro-3
Molto più "Casual-friendly" che in passato
Liberi di menare schiaffoni!
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