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Recensione
18 dicembre 2014, 9:00

The Firm – Trader per gioco

Sunnyside Games è formata da un gruppo di appassionati giocatori che, dopo aver vissuto tante vite nei magici universi a loro dedicati, ha deciso di “passare dall’altra parte dello schermo” per realizzare i propri titoli. The Firm è il primo di questi, un gioco semplice che punta tutto sul tempo di reazione del giocatore. Una veste grafica fatta di pixel art e qualche piccolissima similitudine con Papers, Please sono gli aspetti che saltano subito all’occhio. Cosa si nasconde sotto?

 

The Wolf of Wall Street

Il mestiere dell’operatore di borsa tiene costantemente sotto pressione: basta un errore per perdere occasioni d’oro. Un lavoro dove la concorrenza è talmente alta che diventa un compito mortale, dove l’individuo non è altro che una pedina sacrificabile. Avanti un altro e buona fortuna. Scalare i piani dell’azienda non è cosa facile, servono concentrazione e astuzia. “Filosofeggiando” un po’, questo è ciò che ci lascia The Firm se lo analizziamo a partire dalla prima schermata di gioco fino all’ultima di game over. A noi basterà continuare per prendere il posto di un nuovo candidato, mentre quello vecchio resterà letteralmente spiaccicato al suolo dopo un volo dalla finestra del suo ufficio. All’interno è tutto più caldo ed accogliente, la finestra rattoppata con un po’ di nastro adesivo, e abbiamo appena sistemato la nostra piantina sulla scrivania che ecco arrivare le direttive del giorno: fare più soldi possibili acquistando o vendendo azioni al momento giusto. L’ideale sarebbe acquistare quando il valore delle azioni è basso nella speranza che ci sia un incremento, mentre con le azioni da vendere quando il valore è alto. Al centro del nostro tavolo scorreranno dei fogli colorati in verde e rosso sul quale sono tracciati gli andamenti delle azioni di società con nomi di fantasia; ai più attenti non mancherà di abbozzare un sorriso quando si troverà tra le mani le azioni della Activizzard Entertainment o la Ratman e Brobin Studios (un omaggio a Batman e Robin, ipotizziamo che gli sviluppatori siano ignari dell’esistenza del topo di Leo Ortolani). Tramite lo swipe a destra o a sinistra vanno archiviate nella giusta colonna: ogni scelta corretta incrementa il moltiplicatore, mentre ogni errore interrompe la catena e aggiunge una penalità in termini di quantità di fogli da visionare. Dopo aver accumulato una certa quantità di denaro si passa ai livelli successivi che rendono il ritmo più veloce. Anche il nostro ruolo evolve con il denaro guadagnato, fino a raggiungere l’ultimo grado della gerarchia.

Più responsabilità prevedono anche compiti più difficili come il saper distinguere tra alcune azioni speciali di color celeste, le quali vanno comprate sempre e indipendentemente dal loro valore, ed altre invece vendute a prescindere. Purtroppo manca quella ricchezza che ha invece Papers, Please, che pur relegandoci ad un “lavoro d’ufficio” ci pone di continuo situazioni e compiti differenti, anche più impegnativi. Non è tanto ricercare il sentirsi o meno attaccati al protagonista ad un livello personale, quanto piuttosto la ricerca di un po’ di varietà in grado di sorprendere e non lasciarci in balia di un compito che finito l’effetto iniziale di momentanea novità ci abbatte con la sua ripetitività. È vero che un lavoro alla scrivania potrebbe essere effettivamente così noioso, ma non è un motivo valido per rendere estremamente lineare un compito in un videogioco. Il vero scopo allora diventa realizzare il punteggio più alto servendosi di “power-up” da acquistare con le monete di gioco o con valuta vera. Vi sentite in difficoltà? Basta acquistare il Tradehack v3.0 che smisterà tutto al posto vostro per tre secondi, o che ne dite di alcune pillole in grado di rallentare la velocità di gioco? Se puntate a scalare la classifica su Game Center avrete sicuramente bisogno di questi aiutini e tanti altri.

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IN CONCLUSIONE
The Firm saprà soddisfare quei giocatori che cercano una distrazione veloce, il cui pregio è quello di stimolare i riflessi e spingere ad azioni immediate e precise per ottenere il massimo del punteggio. Tutti gli altri che cercano qualcosa di profondo, duraturo e vario nelle situazioni generate dovranno sicuramente guardare altrove, magari proprio a quel Papers, Please giunto da pochi giorni su App Store. Buoni sia la pixel art che l'humour di fondo, ma non bastano per ignorare l'intrinseca ripetitività del titolo.
Pro-1
azione veloce
6
Contro-1
Finisce per essere ripetitivo
Pro-2
L'inserimento dei power-up aggiunge un pizzico di strategia
Contro-2
Raggiungere l'ultimo stadio richiede di grindare
Pro-3
Prezzo basso
Licenziato! Avanti un altro.
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