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Recensione
TESTATO SU PC
10 febbraio 2015, 14:10

The Guilt and the Shadow – Il ricordo che uccide

Molti trattano l’argomento con superficialità o semplicemente lo ignorano ma gli studi sul cervello umano sono materia di interesse per svariate tipologie di analisi atte a far luce sui segreti meccanismi che governano le nostre menti. Sfruttando caparbiamente l’imprevidibilità e la complessità di questo “motore” Frederico Machuca ci narra l’angosciosa storia di un anonimo uomo in cerca di redenzione, tormentato dai sogni che non gli permettono di dimenticare un tragico evento passato che lo affligge sempre più col passare dei giorni. Sul lettino di uno psichiatra lo sguardo del protagonista fissa senza batter ciglio il ventilatore sul soffitto della stanza mentre lascia a noi affrontare i propri ricordi. Come ci viene consigliato dalle immagini che anticipano l’inizio del gioco, indossiamo un paio di cuffie e spegniamo le luci immergendoci a più non posso nel cupo racconto di The Guilt and the Shadow.

 

La libertà della morte

La seduta del terapeuta ci fa rivivere alcuni momenti dell’infanzia del protagonista. Mossi i primi passi saliamo lungo una scala e successivamente spostiamo un oggetto voluminoso liberandoci il passaggio. Concludiamo il breve tutorial suonando uno strumento musicale di cui si conoscono tre canzoni. Non è molto ma di fatto è tutto ciò che faremo in The Guilt and the Shadow. D’altro canto la premessa con cui abbiamo iniziato è intuibile come questo sia un titolo sostanzialmente basato sulla storia e francamente è proprio grazie a questa che resta a galla.

Gli sviluppatori hanno avuto un occhio di riguardo per la trasposizione su schermo del filone narrativo. Un uomo martoriato dal senso di colpa e dalle proprie debolezze si chiude in se stesso, bisognoso di prendere le proprie medicine per far ordine in quel caos di pensieri, voci e sussurri che trafficano la sua mente finché poco a poco l’altalenante lucidità mentale dell’individuo si dissolve come fumo nell’aria abbandonandolo in uno stato psicologico soffocante. Tutto ciò è stato ricreato abilmente con dei grossolani disegni animati in bianco e nero che si addicono perfettamente al contesto descritto, valorizzato ulteriormente dai sinistri e inquietanti suoni di sottofondo.

Se gli aspetti sopra citati superano appieno la sufficienza, non si può dire lo stesso del gameplay. Fastidiosamente sbrigativo per una durata approssimativa che supera a stento i sessanta minuti, erroneamente riduttivo per quanto poteva esprimere la profondità dell’argomento toccato nonché inappagante per la scoraggiante facilità con cui si procede imperterriti sino al risolutivo finale. Come per gli storici film horror muti degli anni ’20 non è presente il doppiaggio, mentre i testi che compaiono sullo schermo fanno strada allo sventurato protagonista che fiaccamente si accinge a risolvere gli elementari enigmi suggeriti da alcuni fogli scarabocchiati lasciati in bella vista. Era lecito aspettarsi la mancata localizzazione in lingua italiana e così è stato. Scorsi i titoli di coda togliamo le cuffie e accendiamo le luci. È giunto il momento di riflettere a mente fredda sul quanto giocato.

Immagine anteprima YouTube
IN CONCLUSIONE
La “piattezza” narcotica del gameplay mette a repentaglio ciò che di buono ha pensato il game designer erigendo il proprio progetto su una solida base narrativa. Nonostante ciò ci sentiamo di promuovere The Guilt and the Shadow anche se vi consigliamo di attendere i prossimi saldi per aggiungerlo al vostro carrello. A pochi giorni di distanza dal rilascio su Steam potreste rimpiangere i 10 euro scommessi su questo corto indie voluto dalla comunità di Greenlight. Se amate i grattacapo sappiate che questo non è il titolo che state cercando. Avventurieri avvisati, mezzi salvati.
Pro-1
Non è una storia campata per aria
6
Contro-1
Me cala la palpebra!
Pro-2
Azzeccata simbiosi fra i disegni in scala di grigi e il copione drammatico
Contro-2
Dura pressappoco come un mediometraggio
Rapido e (quasi) indolore
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