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9 aprile 2012, 22:35
Golden Axe
Golden Axe mobile

Golden Axe

C’era una volta un regno, dove tutti vivevano felici chiederanno subito i lettori? No, la risposta non può che essere negativa e negativa nel modo più assoluto. C’era una volta un regno devastato dalla guerra portata dal tiranno Death Adder, dove il filo della spada, o meglio dell’ascia, dettava l’ancestrale e sempre aspra legge del più forte, c’erano una volta scheletri, c’erano una volta amazzoni flessuose, guerrieri spietati, draghi sputafuoco, incantesimi, folletti, ampolle magiche, mostri, villaggi dati alle fiamme, crepacci senza fondo, orde di avversari senza fine… C’erano una volta tre eroi, c’era una volta la generazione di console a 16-bit, c’era una volta il Mega Drive. C’era una volta Golden Axe.

Si comincia

ARMA VIRUMQUE CANO

Se servissero un numero limitato di parole, Golden Axe potrebbe essere definito, ancora oggi, come  il videogioco fantasy della vecchia scuola per eccellenza, sullo sfondo di un’ambientazione ispirata da assai celebri personaggi del mondo della letteratura cappa e spada. Golden Axe, che merita qualche parola aggiuntiva, come noto è un titolo prodotto dalla nipponica SEGA e pubblicato nella parte conclusiva degli anni ottanta, vera e propria Età dell’Oro digitale. Questa epica avventura ha stregato schiere di giocatori nelle sale giochi e, successivamente, sulle console di una SEGA ancora ruspante, decisa a combattere quello che allora era lo strapotere di Nintendo, attirando su di sé le attenzioni dell’utenza più matura e occidentale. Da qui la nascita del titolo, un gioco violento e cattivo, grezzo, incredibilmente complicato, programmato con ingegno e perfidia.

Nel mondo di Golden Axe, il regno di  Yuria, nulla è lasciato al caso e l’attenzione  è tutta incentrata sull’azione di gioco. A riprova ciò, lo stesso incipit è estremamente conciso: dopo il ratto della figlia del re, Yuria che come nelle fiabe più classiche dà il nome alla terra che il padre governa, e del simbolo del reame stesso, la scure d’oro, sarà nostro compito sconfiggere i nemici al soldo del feroce Death Adder, ristabilire la pace, recuperare la principessa, ritrovare la reliquia e infine conquistare gli allori che solo un’impresa così concepita è in grado di assicurare.

Scegliete e combattete!

LA VIA VERSO LA GLORIA

Già dalla schermata principale saremo chiamati a una scelta, selezionare quale dei personaggi interpretare per porre fine alla scorribande dei malvagi. Tre sono le possibilità messe a disposizione del giocatore. Il barbaro Ax Battler, armato di spada a due mani, che maneggia la Magia della Terra. Il nano Gilius Thunderhead che brandisce un ascia e comanda la Magia del Fulmine, l’amazzone guerriera Tyris Flare, che domina la potente Magia del Fuoco. Oltre alle evidenti differenze visive, per stazza, sesso naturalmente e razza, i tre guerrieri si differenziano tra loro per la potenza dei colpi d’impatto e per le devastanti magie ad area. Questi diversi incantesimi, presenti in due varianti per ciascun personaggio e che, a seconda del livello di carica della barra dedicata, sono in grado di colpire con maggiore potenza tutti i nemici presenti sullo schermo, più di una volta salveranno i nostri alter ego fatti di pixel dagli impicci.

Solo tre pulsanti sono utilizzati dal titolo, escludendo la croce direzionale che governa il movimento, uno per attaccare, uno per saltare, uno per lanciare gli incantesimi appena descritti. Le combinazioni di queste semplici azioni, se eseguite con tempismo e intelligenza, mettono a disposizione dei giocatori un buon numero di varianti sul tema, come una brevettata spallata o un prezioso fendente che consente di ferire chi è alle spalle, varianti che permetteranno di pianificare diverse strategie d’attacco grazie alla complicità dello stesso design orizzontale dei livelli di gioco. Difatti dopo pochi minuti, una volta compresi i meccanismi che sottendono a questo grande picchiaduro a scorrimento, gli eroi più smaliziati potranno sopraffare un nemico altrimenti ostico con un colpo solo, scaraventando il malcapitato di turno negli abissi di un burrone e così via, poiché, come in tutti i giochi di una certa età, anche in Golden Axe gli avversari, i quali aumenteranno la propria abilità con il proseguire del gioco, sono messi nel posto esatto al momento esatto.

I piccoli innocenti folletti non faranno una bella fine

LA VOCAZIONE MULTIGIOCATORE

E’ comunque in cooperativa che il gioco raggiunge la vetta massima del divertimento in grado di proporre. Affrontare Golden Axe con un altro amico sullo stesso divano, infatti, si è rivelata ancora oggi un’esperienza divertente e piacevole, a tratti entusiasmante. La complicità, l’affiatamento, la coordinazione necessarie per portare a buon termine il gioco, una vera sfida dato lo scarso numero di “continua” a disposizione, le fatiche necessarie a ottenere la vittoria sul letale Death Adder,  a cui è possibile pervenire esclusivamente dopo una certa dose di ore di allenamento, saranno ben ripagate dalla soddisfazione di essere giunti alla conclusione un titolo difficilissimo ma senza dubbio alcuno estremamente appagante. La stessa cura riposta nella programmazione degli eventi è evidente ancora nel comparto tecnico, animato dal battito pulsante di un vetusto, ma mai domo, Motorola 68000, processore e del cabinato e del nostro Mega Drive. Sia la grafica per nulla spartana che gli adrenalinici campionamenti musicali, si mettono al servizio del titolo e svolgono a pieni voti la loro funzione, tanto più che i ricordi di bambino che ora rivive quegli anni spensierati, riportano alla mente lo stupore per quei personaggi grandi nelle dimensioni e ben realizzati, per l’elevato numero di nemici sullo schermo, per l’imponenza dei mostri e delle magie. Insomma, tenendo sempre presente che stiamo parlando di un’altra era geologica per ciò che riguarda il mondo dei videogames, il tutto risulta ancora godibile e adatto al carattere unico che il gioco può ancora vantare.

Il più duro tra i boss

IN CONCLUSIONE

Vera e propria incarnazione del fortunato sintagma Hack ‘n Slash, Affetta e Lacera, Golden Axe è indiscutibilmente da considerarsi un capolavoro senza tempo. Ci troviamo di fronte a uno di quei giochi immortali che tutti coloro i quali si considerano videogiocatori devono assolutamente provare e, possibilmente, portare a termine. Golden Axe non è solo il migliore titolo della saga, che non ha saputo bissare il successo di questo splendido inizio, ma può  fare letteralmente a pezzi, oltre i mediocri capitoli successivi,  anche buona parte della schiera degli agguerriti rivali che, di volta in volta, si sono affacciati dagli schermi dei cabinati e dalle cartucce delle console sparse per buona parte del globo. Se a tutto questo si aggiunge la possibilità di recuperare facilmente il titolo SEGA in una delle incarnazioni oggi presenti nei vari negozi di consegna digitale, a un prezzo tutto sommato ragionevole per le ore di divertimento che Golden Axe può offrire, non si può che consigliarne l’acquisto a tutti i giocatori.

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