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Retro
11 giugno 2012, 15:09
KILLER INSTINCT GOLD
KILLER INSTINCT GOLD mobile

KILLER INSTINCT GOLD

E’ davvero inspiegabile la parabola discendente di RAREWARE, mitica first-party di Nintendo che negli anni ’90 fu in grado di sfornare una serie memorabile di capolavori, ricordati grazie alla grafica assurda per le possibilità tecniche offerte dalle architetture hardware dell’epoca e, spesso, per il solido sistema di gioco alla base dei vari titoli. E con rammarico è da constatare come oggi, dopo l’acquisizione da parte di Microsoft, Rare sia scomparsa come fa la neve sotto i raggi del sole.

Tra il catalogo di giochi memorabili, comunque, è da ricordare la serie di picchiaduro Killer Instinct, innegabilmente sopra le righe rispetto al resto della produzione Nintendo. Non tratteremo qui del primo e più noto capitolo, uscito dapprima in sala giochi e poi sulla console 16 bit di Nintendo (impresa questa impensabile, ma riuscita a pieni voti, visto che il coin-op era basato sulla piattaforma ULTRA 64, derivazione arcade del Project Reality che poi è anche il cuore del Nintendo 64, quindi ben quattro volte più potente del Super Nintendo) ma della conversione del secondo capitolo, pubblicata nel 1996, l’altrettanto ottimo Killer Instinct Gold, l’unico grande picchiaduro per Nintendo 64. Ma che picchiaduro!

[caption Pronti… Via!

IL SOLITO CASUS BELLI

La trama alla base delle vicende sviluppatesi nel corso dei due capitoli di Killer Instinct, non brilla certo per originalità, ma vanta qualche elemento allora notevole, su tutti un particolare mix di elementi dell’immaginario anglosassone e fantastico. La temuta e malvagia mega-corporazione di turno, l’Ultratech, nel tentativo di accrescere il proprio potere economico, organizza un torneo dove testare determinate armi contro creature create in provetta, mistiche come scheletri e lupi mannari, piombate dal cielo come l’imperscrutabile alieno Glacius e, ovviamente, per sbarazzarsi dei propri nemici generalmente dalla parte del bene. Se ciò non bastasse per fornire una buona serie di propositi per darsele di santa ragione, ognuno dei partecipanti è mosso da motivazioni personali tali da giustificare la carneficina.

Dopo il dovuto cappello introduttivo, passiamo a trattare della conversione del secondo capitolo edita per Nintendo 64 e fantastica riproduzione del cabinato originale, ideato in concerto con Midway nel 1995. Ma non poteva essere altrimenti, si è già detto come la versione da sala fosse animata dal prototipo del Nintendone a 64 bit. E mi ricordo bene la supremazia tecnologica, la grafica assurda dei personaggi giganteschi, così reali, che sparigliavano tutta la concorrenza, allora agli esordi delle tre dimensioni ancora terribilmente cubiche e spigolose, mentre Killer Instinct 2 era una meraviglia di fluidità, una vera gioia per gli occhi. E, come per il primo capitolo, anche il secondo adattamento per console, che conservo gelosamente, risultò altrettanto stupefacente. Con una eccezione, data dalla scarsa capacità di memoria delle cartucce del Nintendo 64, supporto voluto fortemente dall’allora presidente di Nintendo, il samurai Hiroshi Yamauchi, ma che portò ad un fuggi-fuggi generale delle software house verso la prima, fortunatissima, console Sony.

Infatti, se nella versione per sale giochi contribuivano a lasciare il giocatore senza fiato tutta una serie di fondali animati, dei veri e propri FMV, che in tempo reale accompagnavano gli altrettanti vivi e dinamici sprite dei combattenti, in Killer Instinct Gold gli sfondi vennero sostituiti da strutture poligonali, ma complesse e ben realizzate. Certo, il coin-op era tutt’altra cosa, ma la soluzione studiata per quelli che erano i vincoli imposti ai programmatori dall’hardware della macchina Nintendo riusciva a riprodurre, assai fedelmente, l’opulenza grafica della versione da sala e, davvero, non avete idea di cosa volesse significare vedere tutto quel ben di Dio in movimento.

[caption Ti metto io a cuccia adesso

COMBO PER TUTTI

Quello che fa, a mio dire, di Killer Instinct Gold un titolo da ricordare è il divertimento che offre il sistema di gioco violento, sopra le righe. Infatti è questa la caratteristica della serie di RAREWARE: essere oltre, oversize, studiata ottimamente, ma tecnica all’inverosimile, tanto che già nel libretto delle istruzioni campeggia un capitoletto Teoria di combattimento di base la cui lettura sarà indispensabile per padroneggiare al meglio uno o più dei dieci personaggi a disposizione, undici se si considera il boss finale.  Vera caratteristica del titolo e cruento biglietto da visita, già presente dal primo Killer Instinct, è la possibilità di concatenare combinazioni di mosse mai viste prima.

Tutti sapranno, infatti, come Killer Instinct innovò il panorama dei picchiaduro inserendo nella lista delle mosse speciali proprie dei vari combattenti una serie di Combo lunghissime e ferocissime, grazie alle quali i più abili giocatori riuscivano ad arrivare senza difficoltà a oltre 100 hit consecutive. Un vero bagno di sangue. Anche il secondo capitolo e parallelamente la nostra riedizione mantiene questa caratteristica fondamentale, aggiungendo la possibilità di infrangere queste combinazioni grazie a una Mossa Speciale spezza Combo che consente di interrompere la danza letale, più spesso la serie di calci e pugni, e una Super Barra, rivisitazione made in Rare di quanto introdotto da altri, una serie di piccoli riquadri che compaiono con il procedere del combattimento e che una volta caricati permetteranno di scatenare la furia di una Super Mossa speciale e tanti saluti all’avversario. La versione su console aggiungeva una serie di modalità esclusive quali un torneo, una versione puramente arcade, una team battle e una salvifica modalità di pratica, fondamentale per affinare le proprie abilità nell’utilizzare o neutralizzare quelle letali combinazioni di mosse che tanto hanno caratterizzato Killer Instinct Gold.

Una menzione finale  all’ottimo manettino del Nintendo 64. Considero infatti il tridente di Nintendo come uno dei più riusciti e versatili e innovativi joypad della storia dei videogiochi, che, con i suoi pulsanti studiati e posizionati in maniera sapiente e grazie alla morbida croce direzionale, tacendo l’impugnatura impareggiabile, garantiva un controllo assoluto del proprio personaggio, adattissimo ai picchiaduro, un ulteriore punto a favore della conversione Killer Instinct Gold dopo la Silicon Graphics sbalorditiva (artisticamente, ma non solo, migliore di quella di molti giochi per Wii giusto per lanciare una provocazione) e la giocabilità sfidante e ultra-tecnica.

Immagine anteprima YouTube

FAREWELL MY FRIEND, FAREWELL…

Killer Instinct Gold è stato un gran titolo, come è stata grande la serie di Killer Instinct, pure al netto dei soli due splendidi capitoli. E il perché di questa grandezza è presto detto, Killer Instinct Gold è un titolo truzzo, anni novanta in tutto e per tutto, negli accompagnamenti musicali, nella voglia di eccesso, nella violenza gratuita, dalla personalità unica in grado di rivaleggiare con i grandi Big del settore, Street Fighter, King of Fighters, Mortal Kombat, che avrebbe potuto affiancarsi a loro come pilastro occidentale dei Beat ‘Em Up.

E’ tristissimo, parlando da videogiocatore, non vedere più in azione personaggi dal calibro di Jago, Glacius, Orchid (altro che Lara Croft), Spinal, Sabrewulf, il mitico Fulgore, vera icona del picchiaduro di Rare. E pur bisogna dare ragione agli entusiasti di GIG Electronics, che allora distribuivano i titoli Nintendo per il Bel Paese, Killer Instinct Gold, come scritto nel trafiletto dietro la scatola di questo capolavoro, è l’unico gioco da combattimento che si potesse volere su Nintendo 64, dal carisma fenomenale aggiungo, ma morto e sepolto con il Nintendo 64 stesso. E ciò è da considerarsi un vero peccato. Se qualcuno sentisse il bisogno di fare una partitina al picchiaduro Rare, sappia che l’unico modo per giocare a questo titolo al giorno d’oggi è collegare a una televisione a tubo catodico un fantastico Nintendone, poiché, immeritatamente, Killer Instinct Gold non è stato neppure pubblicato per Virtual Console di Wii. Vi lascio, se non bastasse questa mia perorazione, con godibile un video di una sessione a Killer Instinct Gold dell’utente MikamiPro, disponibile su You Tube, un vero manico.

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