Okami
E come un’inarrestabile slavina continua il nostro viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta dei capolavori perduti, di quei titoli che hanno emozionato e divertito tutti i videogiocatori di vecchia data, quei prodotti che per un motivo o per l’altro sono rimasti nella storia della nostra passione. Oggi, come già accaduto in passato (precisamente alla chiusura della Rubrica Retrò per la trasformazione in sezione), non sarà un redattore a dire la sua bensì un utente del forum, un moderatore per l’esattezza: Enrico Guidetti alias “ETZBiker“. Ricordo ai lettori che se anche loro vogliono provare a scrivere un articolo sul loro retrogame preferito devono semplicemente iscriversi al forum, presentarsi e contattare il sottoscritto in forma privata, ma bando alle ciance adesso, vi lascio all’articolo del nostro Enrico dedicato a quel capolavoro assoluto di Okami per Playstation 2.
DevilChry
L’ANIMA DI UNA CONSOLE…
Anche le console hanno un anima.E come le persone sanno emozionarsi,esaltandosi o offendendosi.Dopo anni in cui era stata trattata da reginetta,nel 2006 la Playstation 2 doveva sentirsi arrabiata e svilita,visto che ormai l’attenzione dei videogiocatori era tutta per le console next-gen che erano già uscite o si apprestavano a farlo,come la sua erede Playstation 3.
E come una regina di elisabbettiana memoria,la PS2,indomita e con un ultimo moto d’orgoglio volle regalare al mondo la sua ultima perla,quasi a voler dimostrare alle “giovincelle” che per spodestarla dal trono avrebbero dovuto impegnarsi a fondo,perchè per realizzare capolavori non è sufficente disporre di un hardware all’ultimo grido,avere una risoluzione HD o una connessione a internet,ma servono sopratutto idee,stile e una bella storia.
Tutte cose che non mancano di certo al titolo di cui parleremo oggi,Okami,gioco sviluppato da Clover Studio e distribuito da una delle migliori software house nipponiche,Capcom.
Il gioco narra le vicende di Okami Amateratsu,Dio lupo appartenete al pantheon shintoista.infatti la parola Okami è un gioco di parole,vista la similitudine con le parole giapponesi per “grande Dio” e “lupo”.

C’ERA UNA VOLTA…
Okami ci narra una leggenda,e come tutte le più belle favole di una volta aperta la pergamena…ops..volevo dire inserito il disco sarano proprio queste parole ad accoglierci,iniziandoci a una storia epica in cui dovremo combattere contro demoni,viaggiare per l’intero giappone e visitare anche location piuttosto particolari!
Tutto inizia nel villaggio Kamiki,dove un terribile demone di nome Orochi ha suggellato un patto abominevole con gli abitanti del luogo: in cambio della tranquillità questi dovranno ogni anno,durante il festival d’autunno,sacrificare al demone una fanciulla per saziarne la fame.Un giorno il più forte guerriero del villaggio,Nagi,decise di ribellarsi e combattere Orochi quando la freccia che segnalava sibilando dal cielo la casa del bersaglio da sacrificare colpì la casa di Nami,la sua amata.Pochi giorni prima era apparso fuori dal villaggio un curioso lupo bianco che era solito controllare gli abitanti e pattugliarne le strade nella notte.Gli abitanti immaginarono fosse un emissario di Orochi e lo soprannominarono Shiranui.
Venne infine il giorno del sacrificio e Nagi si presentò nella grotta della luna per battere Orochi,ma i suoi attacchi si rivelarono vani contro la potenza del demone.In quel momento apparve il lupo Shiranui,che per difendere l’esausto Nagi non esitò ad attaccare il demone. Dopo una dura battaglia Shiranui e Nagi riuscirono a battere Orochi,ma al costo della vita del lupo. Gli abitanti del villaggio eressero un santurio per ricordare il sacrificio di Shiranui e la spada di Nagi venne ribattezzata “Tsukuyomi” e messa come sigillo delle forze del male all’interno della grotta della luna.La storia sembra finita ma a cent’anni dalla battaglia il gesto sconsiderato di un’oscura figura torna a scatenare il caos sul mondo.
A questo punto lo spirito protettore del villaggio,Sakuya,decide di invocare ancora una volta Amateratsu per porre fine,una volta per tutte al problema.

UN QUADRO IN MOVIMENTO
Qui inizia la nostra avventura,accompagnati dal grande(non certo per la statura…) artista Issun,un insettino(ma non chiamatelo così,è permaloso!) alquanto arrogante che,scopriremo in seguito,avrà un ruolo ben più importate che quello di buffoncello…Il gioco si presenta con una veste grafica assolutamente unica,facendo un uso magistrale della tecnica Cell-shading (vista per la prima volta in Jet Set Radio su Dreamcast ndr), che conferisce al titolo un aspetto da disegno,più precisamente con uno stile xilografato che ricorda le illustrazioni medievali giapponesi.Vi sembrerà davvero di muovervi all’interno di un dipinto. D’altronde Capcom e Clover Studio ci avevano già strabiliato con questa tecnica nel loro precedente titolo Viewtiful Joe.
Questa sensazione sarà enfatizzata dal particolare sistema che è stato inserito per utilizzare i nostri poteri divini e che è la chiave di volta del gameplay. Attraverso uno strumento chiamato “pennello celestiale” dovremo letteralmente disegnare su schermo certi simboli per far si di attivare i nostri poteri.Con essi potremo per esempio alternare il giorno e la notte,indirizzare acqua e fuoco e addirittura riparare strutture danneggiate che ci bloccano il cammino.Questi saranno in totale 13 e saranno sparsi per tutto il mondo di gioco,visto che si sono divisi da Shiranui al momento della sua prematura dipartita e spetterà a noi andarli a scovare,anche nei luoghi più impensabili!
Partiremo dal piccolo villaggio Kamiki dove faremo subito conoscenza con molti personaggi tanto simpatici quanto improbabili(come dimenticare Mr & Mrs Orange?),per poi continuare attraverso i campi di Shinsu field,Taka pass,passare attraverso la grande città di Sei-an-city e arrivare alle gelide lande di Kamui.Insomma la varietà di ambientazioni certo non mancherà nel nostro viaggio.
Inizialmente non potremo viaggiare,perchè tutte le zone sono bloccate da un letale miasma che dovremo essere noi ad estirpare,attraverso la rifioritura degli “alberi guardiani“(guardian sapling).Esplorando le zone bonificate potremo poi far fiorire i ciliegi e dar da mangiare agli animali,queste azioni oltre ad essere molto belle a vedersi e aumentare la poesia del titolo,permettono anche di guadagnare punti esperienza che potranno essere spesi per aumentare alcune delle nostre abilità,in pieno stile GDR,come la barra della vita o quella dell’inchiostro,che ci serve per usare i poteri celestiali del pennello.
Chiaramente non si dovrà solo andare a zonzo in questo gioco,ma dovremo anche combattere contro vari demoni che ci sbarrerano la strada.I nemici sono tutti ben caratterizzati graficamente,anche in maniera molto buffa,e ogni tipo di demone deve essere sconfitto con una particolare tecnica per ottenere il miglior risultato.Nonostante queste premesse,una volta imparata la tecnica giusta sarà un pò troppo semplice sconfiggere i nemici,e questo è l’unico vero difetto imputabile a Okami. Battendoli guadagneremo denaro che potremo spendere dai mercanti per comprare armi migliori o elementi che aumenteranno la nostra forza di attacco e quella difensiva.Incontreremo poi tanti personaggi,che ci affideranno missioni secondarie molto originali o ci faranno prendere parte ad alcuni minigiochi,come quello in cui dovremo scavare per arrivare in fondo a un pozzo o l’immancabile,per ogni gioco giapponese che voglia definirsi realmente tale,minigioco di pesca.
Ma parlare di okami in questo modo sarebbe riduttivo. Certi libri non impressionano per le parole con cui sono scritti,ma per le emozioni incise tra le righe,in quegli spazi bianchi all’apparenza vergini ma ricolmi di emozioni che colpiscono e sporcano la nostra anima.Allo stesso modo Okami colpisce per le emozioni che regala,grazie ai suoi paesaggi,ai personaggi ben caratterizzati(sarà praticamente impossibile non affezionarsi alla “palla di pelo” Ammy,come la chiama amorevolmente Issun)e a una storia che parla di grandi valori,quali l’amicizia,il coraggio e l’altruismo.
Il gioco è letteralmente imbevuto di cultura e tradizioni giapponesi,sopratutto nelle missioni secondarie che fanno spesso riferimento alla tradizione orale giapponese,e anche del loro tipico umorismo.In certe scenette le avventure di Ammy e dei personaggi che incontrerete non potranno non strapparvi un sorriso.

IN CONCLUSIONE
Richiudendo la pergamena,Okami è un titoli speciale,a partire dal suo inconfondibile stile grafico,che sa regalare grandi emozioni ma che non tutti saranno in grado di leggere,visto che è scritto con un inchiostro invisibile a più cinici,mentre chi ha un animo delicato e una mente aperta non potrà non rimanerne affascinato.Giocarlo o Ri-giocarlo oggi,con un mercato videulico sempre più simile alla Polonia della seconda guerra mondiale,continuamente invaso da eserciti e dove ogni forma di pensiero indipendente viene soppressa,è un vero piacere che lascerà un segno dolce ed elegante,ma deciso e indelebile nella vostra anima da gamer.
Enrico “ETZBiker” Guidetti