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Retro
23 luglio 2012, 17:35
Retro | Earthworm Jim
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Retro | Earthworm Jim

Il dizionario definisce un verme come un animale invertebrato a simmetria bilaterale di forma allungata. Anche il protagonista del gioco che trattiamo oggi, Jim, è un verme, un normale vermicello che mangia la terra, che evacua la terra dal proprio posteriore, che passa le giornate a rosicchiare ed espellere la terra digerita nei cunicoli che scava (penso) nel sottosuolo, una di quelle creature che se tagliata in due si sdoppia, se non ricordo male, che conduce dunque la normale vita dell’invertebrato che popola qualunque giardino, ogni zolla di terra o qualsiasi appezzamento. E come può una creatura così piccina diventare il protagonista di uno dei videogiochi più fuori di testa degli anni ’90? Semplice e ce lo spiega Dave Perry, geniale mastermind che sta dietro alle vicende intergalattiche del nostro lombrico: gli cade sulla testa una tuta spaziale atomica che lo rende super umano e dalla discarica che popola parte per una serie di avventure tra i pianeti più stravaganti della volta celeste.

Occhio alla mucche

 MEGLIO FAR RIDERE CHE ESSERE DERISI

Pubblicato nel 1994  da Virgin Interactive su Mega Drive e Super Nintendo, Earthworm Jim è un gioco di piattaforme ma proprio per niente classico, anzi assolutamente particolare, dotato di personalità a palate, ancora oggi divertente e stralunato. Non finiremo mai di tessere le lodi del grandissimo periodo a 16-bit e parlare di Earthworm Jim, come del seguito altrettanto divertente e spassoso, forse migliore anche del primo capitolo , è quasi una tappa obbligata per qualsiasi media che tratti di retro-gaming. Ed è presto detto il perché, una decina di anni fa in pochi riuscirono a resistere al carisma del personaggio e alle situazioni davvero folli presentate ai giocatori da questo platform. Tecnicamente superbo ancora oggi e da qualsiasi punto di vista si osservi, tra l’altro nella riproposizione di Gameloft su eShop che vi consiglio di scaricare al più presto, Earthworm Jim è ed è stato un grande titolo.

La struttura di gioco quasi labirintica è il vero marchio di fabbrica di Shiny Entertainment, ogni livello vanta infatti le proprie peculiarità, quasi un eccesso di pazzia che rende le avventure di Jim fresche e bizzarre rispetto a quanto proposto dalla concorrenza allora agguerritissima. Dopo le scene iniziali, una volta acquisiti super poteri e impugnata la letale pistola a laser, corredo della tuta in cui Jim è andato ad infilarsi, inizia l’avventura intergalattica  e il nostro gioco. Senza esagerare è possibile dire che ogni livello faccia storia a sé per la quantità di cose da fare e le  diverse strategie richieste, e di conseguenza i comandi da impartire a Jim, per completare gli stage stessi. La varietà delle situazioni è preponderante. Nel dettaglio dovremo affrontare cani rabbiosi, corvi, affrontare una gara di bungee-jumping con un mutante caccoloso (non a caso chiamato il Maggiore Muco) scortare un esemplare del miglior amico dell’uomo ma non del verme,  l’ odioso Peter Puppy, verso la cuccia, evitando di farlo infuriare e, tra un livello e l’altro, cavalcare il nostro razzo interstellare e cercare di seminare il malvagio Psy-Crow, atavico antagonista di Jim e della specie più in generale, cercando di batterlo in una gara di velocità verso il pianeta più vicino, gustandoci pure la citazione kubrickiana alla fine di queste gare di velocità, proprio voluta. La stessa missione di salvataggio della principessa “Come cavolo si chiama” non è altro che una divertente storpiatura di ben più titolate principesse che richiedono l’aiuto di un eroe. Un unico appunto è forse possibile, quello di criticare certe particolari situazioni, ad esempio quella passeggiata di Peter Puppy, per un livello di difficoltà leggermente sbilanciato verso l’insopportabile, che non rappresenta comunque una sfida frustrante, ma che costringe alla ripetizioni insistita, comunque in linea con il carattere fuori dagli schermi del gioco tutto.

E’ importante tenersi sempre in forma

IN CONCLUSIONE

Dopo qualche riproposizione a 32-bit, un piccolo cammeo nella serie di picchiaduro altrettanto svalvolata di Shiny, Clayfighter 63 1/3, di cui non sarebbe male parlare un giorno o l’altro e un capitolo mediocre in 3D pubblicato per Nintendo 64, Earthworm Jim è scomparso, cancellato dagli annali anche a causa della deriva creativa dei programmatori che, impegnati per quasi dieci anni sull’eterno lavoro Messiah, promessa mai sbocciata, hanno venduto i diritti del povero verme a Interplay la quale ha messo Jim sotto formalina. E con grande rammarico oggi ne ho scritto, dopo avere scaricato e finito la versione adattata per Nintendo 3DS con grande piacere (ma le riedizioni sono comunque tantissime, anche per iOS ad esempio), visto che i primi due capitoli delle peripezie di Jim, gli unici degni di nota, sono stati due grandi titoli, divertentissimi, assurdi e confezionati in modo superbo. Magari un po’ troppo morbosi verso i bovini… Ma questi sono i gusti.  Quasi più satira che gioco di piattaforme il consiglio è sempre lo stesso, recuperate il titolo nelle varie forme di distribuzione digitali disponibili per le rispettive piattaforme. L’ultimo non mangierà il verme questa volta.

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