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Retro
6 settembre 2012, 16:06
Super Double Dragon
Super Double Dragon mobile

Super Double Dragon

Diciamoci la verità, a tutte le videogiocatrici e i videogiocatori piace picchiare duro gli sgherri anonimi che arrivano a manciate gettati contro i nostri omini nerboruti  dall’intelligenza artificiale delle console o dei cabinati e massacrarli come fossimo Ken il guerriero. E nessun gioco è mai stato più fedele a questo spirito che Double Dragon, un grande classico che tutti voi ricorderete di certo. E come è possibile non conoscerlo? Ma una sorte non altrettanto feconda è toccata a uno degli ottimi seguiti pubblicato nel 1992 sull’immortale Super Nintendo, il buon picchiaduro a scorrimento Super Double Dragon.

I FRATELLI DELLA RISSA

Super Double Dragon non è di certo uno dei Big della scena dei picchiaduro a scorrimento orizzontale, che proprio in quegli anni vantava titoli quali Final Fight, Street of Rage, Cadillac & Dinosaurs (con questo capolavoro e vincitore assoluto), ma Super Double Dragon ugualmente si dimostrò degno di fregiarsi del nome del doppio dragone che lo caratterizza, una pesantissima eredità visto il successo sconfinato del primo Double Dragon; hanno addirittura girato un brutto film sulle gesta dei due eroi senza paura e senza macchia! Ma torniamo al nostro gioco.

Quando la terribile associazione criminale dal nome originale di Shadow Warriors, che la dice lunga sulle intenzioni e il modus operandi della gang malavitosa, decide di rapire una agente della narcotici toccherà a due esperti di arti marziali Billy e Jimmy, salvare la bella poliziotta Marian (e la polizia che fa?).  E verrà salvata nell’unico modo che i due ragazzi possono conoscere: pestando come un tamburo tutti i punk e i  ninja rivali, attraverso i sette mondi di gioco colorati e che utilizzano in modo dignitoso le palette grafiche dello SNES, grazie alle più nobili mosse di Kung-fu a disposizione dei bravi ragazzi, studenti e istruttori dell’arte marziale orientale al contempo.

Ancora una volta a farla da padrone è il joypad eccezionale del Super Nintendo. Cercando di proporre qualcosa di innovativo rispetto al sistema di gioco originale di Double Dragon, che utilizzava solo due tasti, i programmatori di Technos Japan Corporation ampliarono il parco mosse a disposizione di B&J, i quali, oltre ai soliti e sempreverdi calcio/pugno, sono i grado di bloccare le mosse degli avversari tramite la pressione di un tasto dedicato, con un certo tempismo, e contrattaccare. Inoltre, sempre tramite la pressione prolungata del tasto pugno, una volta caricata una barra di energia appositamente inserita, i nostri due si caricheranno di potenza come il migliore Ken Shiro sopra citato (non saprei usare un altro termine visto lo stato frenzy di esaltazione a cui i nostri si lasciano andare), aumentando la propria forza e la violenza dei propri cazzotti. E se si aggiunge la possibilità di affrontare la sfida in compagnia di un amico  si può ricordare Super Double Dragon come un gioco più che divertente, un degno seguito, forse troppo orientale nella concezione di base. Un peccato perché questo tipo di titoli, generalmente, attraggono e attraevano maggiormente la clientela europea e statunitense.

IN CONCLUSIONE

Noi retro-redattori più anzianotti siamo cresciuti a pane e picchiaduro. E i picchiaduro a scorrimento avevano un gusto tale, forse oggi perduto, che pochi giochi riescono ancora a garantire (qualcuno, comunque, potrebbe dire che i moderni titoli d’azione ne sono la diretta conseguenza). Super Double Dragon è un picchiaduro a scorrimento né più né meno. Manca del blasone di altri titoli, ma ha un pedigree di prima categoria e conserva tutte le caratteristiche genuine dei beat ‘em up orizzontali, dove i nemici arrivano sempre nella stessa posizione, partendo sempre con la stessa mossa d’attacco dopo avere atteso sempre lo stesso quantitativo di millisecondi per rispondere alla nostra azione, che generalmente è schiacciare il tasto attacco il più in fretta possibile con la foga maggiore della quale si è capaci. Insomma un buon titolo, ed è divertente ricordare anche questo tipo di giochi di tanto in tanto, non capolavori assoluti ma  onesti.  E ricordatevi di urlare “Uatta!” quando picchiate un cattivo.

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