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Rubrica
7 aprile 2012, 9:00
A Ruota Libera l Casuals VS Pro Gamers – Cancro dell’industria videoludica?
A Ruota Libera l Casuals VS Pro Gamers – Cancro dell’industria videoludica? mobile

A Ruota Libera l Casuals VS Pro Gamers – Cancro dell’industria videoludica?

Ci troviamo in un mercato ormai sull’orlo del baratro qualitativo. L’innovazione è ridotta all’osso e assistiamo inermi a continui ricicli di meccaniche, di engine e di brand famosi ormai violentati nel profondo pur di far fruttare quel nome. I nuovi IP, salvo rarissimi casi condizionati magari dal passato del produttore, finiscono nel più buio dei dimenticatoi al di là della loro qualità. Ricordo un tempo in cui entrando in un negozio potevi scegliere tra più titoli dello stesso genere e in molti generi diversi, alcuni addirittura atipici e fuori dagli schemi. Ricordo, per fare un esempio, che giusto nella scorsa gen potevo scegliere tra Burnout 3, Out Run 2, Rallisport 2, Gotham Racing 2 e Automodellista, oggi invece posso scegliere tra Need for Speed e Need For Speed o in alternativa attendere il prossimo Need For Speed in uscita tra pochi mesi, fermo restando io stia cercando un racing game arcade, altrimenti posso sempre ripiegare sulle solite 2 simulazioni che detesto. Beh dai mi consolo con Assassin’s Creed 2.8, del resto ho giocato l’uno, il 2 ed il 2.5! Ma cosa è successo in questi anni? Cosa ha comportato questa mutazione del mercato stesso, beh, personalmente credo che il mercato si sia semplicemente adattato all’utenza finale, cioè noi, i Videogiocatori. Voglio quindi provare a ripercorrere l’evoluzione del videogiocatore stesso, tirando in ballo quelle che vengono definite le categorie attuali, i Casual Gamers, da sempre considerati il male supremo, e gli Hardcore Gamers, portatori del verbo. L’evoluzione di queste due categorie ha comportato tutto ciò in un processo lento ma inarrestabile che potrebbe causare, già dalla prossima generazione, la morte definitiva del Videogioco come lo abbiamo conosciuto noi di vecchia data. Sfrutto quindi e volutamente la nuova rubrica “A Ruota Libera” per esprimere un parere assolutamente soggettivo, basato sulla mia personalissima esperienza, ergo quanto andrete a leggere non vuole e non deve essere visto come verità assoluta ma solo come lo sfogo di un “vecchio” videogiocatore.

LA GENESI CAP. 1

Se mi guardo indietro ritrovo me stesso in un’età fatta di sogni e fantasie (non ancora erotiche, quelle sono arrivate più tardi) ma sopratutto di videogiochi ben diversi da quelli che mi ritrovo tutto attorno al giorno d’oggi. Quando ho iniziato a giocare il videogioco non era un media universalmente riconosciuto e i fruitori si dividevano in bulli da sala giochi e in emarginati da consoles casalinga o PC, definiti con tono discriminatorio “NERD”. Io videogiocavo eppure non mi sentivo ne un bullo ne un emarginato, giocavo e avevo amici di tutti i tipi mentre crescendo devo ammettere di non aver mai avuto problemi con l’altro sesso, anzi, modestia a parte non ho proprio nulla di cui lamentarmi, il tutto coltivando quotidianamente la mia più grande passione: I videogiochi. Fu il chiarore di un momento e poi boom… un profondo cambiamento con tanto di marchio e nome: Sony Playstation. Improvvisamente sembrava come le 2 realtà, quella del bullo e quella del Nerd, si fossero fuse assieme coinvolgendo tutti quelli che non rientravano in nessuna delle due! Nacquero i così detti Casual Gamers… e da quel momento in poi il videogioco non fu mai più lo stesso!

Colei che ha sdoganato i videogiochi, con tutti i pro e contro del caso…

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Ricordo come fosse ieri le parole di un amico virtuale, conosciuto nei miei anni passati su forum di ogni tipo, e ve le voglio riportare perché a parer mio di alta caratura:

“E’ questa la prima differenza tra noi e loro. Se il videogioco non fosse mai diventato una moda, se la Playstation non fosse mai nata, noi saremmo qui lo stesso con un pad tra le mani… loro NO”

Sarà vero? Una cosa è certa, videogiocare prima dei tempi della Playstation era da sfigati, videogiocare dopo il “Sony Big Bang” era fico e le stesse persone che poco prima ti guardavano male se affermavi di esserti appassionato ai videogiochi tutto ad un tratto erano diventati espertoni, avevano la Playstation in casa, parlavano di videogiochi a tempo perso MA erano diversi, profondamente diversi per come vivevano quel loro Hobby, quel loro Passatempo! Per tanto giuste o sbagliate che siano queste etichette vanno ad identificare due tipologie di utenti videoludici ben distinte, che probabilmente esistevano anche prima del Boom della console Sony, ma che si sono radicate nel contesto sociale solo successivamente. I Casual Gamers da una parte, fruitori videoludici della domenica uggiosa, e gli Hardcore Gamers dall’altra, appassionati, sempre pronti a dire la loro sui forum a tema, affamati di conoscenza e cultura videoludica nonché fonte di stipendio per i redattori cartacei! Fu così per molti anni, con i Videogiocatori appassionati sempre pronti a criticare le scelte dei Casuals, visti come portatori di sventura per tutto il media videoludico, del resto, non gli si può nemmeno dare torto… Quando titoli come Manhunt vendono il triplo di prodotti come Jet Set Radio qualcosa che non torna c’è!!! Questo astio verso i giocatori occasionali altro non era che il frutto dei mutamenti che stavano inconsciamente apportando al mercato, l’esempio di prodotti mediocri che vendevano molto di più di opere d’arte calza a pennello (tutt’oggi). Il videogioco si stava commercializzando con tutti i pro ed i contro del caso, ed i pionieri di questa natura commerciale erano proprio i casual gamers, coloro che dettavano le leggi di domanda e offerta e che divennero da quel momento in poi il target su cui puntare per un facile guadagno con una minima spesa. Del resto lo stesso Kutaragi ammise pubblicamente che alla Playstation 2 per vendere non servivano giochi indimenticabili, non servivano innovazioni ne un prezzo competitivo… le bastava il suo nome, come a scattare una diapositiva di quel panorama commerciale, pronto poi ad evolversi con la crescita ed i mutamenti degli stessi Casual Gamers.

“L’uomo che contava i soldi”

THE DAY AFTER TOMORROW

Siamo ai giorni nostri, Facebook ha preso il posto dei forum e mi capita di perdere tempo nelle pagine dedicate ai videogiochi incontrando quasi quotidianamente ragazzini che additano altri ragazzini di essere Casual Gamers. ‘Wow‘ – penso tra me e me – ‘Non è cambiato nulla allora, i videogiocatori ancora esistono e sono lì come sempre ad additare l’operato dei loro storici “Rivali”’. Però poi mi fermo a riflettere… Ma questi “Santi Inquisitori” che vedo qui, non sono quelli che una generazione fa venivano additati dai videogiocatori appassionati? Non sono quelli che compravano la Playstation 2perché ce l’avevano tutti” e si prendevano solo i giochi più famosi snobbando a priori tutto ciò che non conoscevano? A me sembra proprio di sì! L’unica differenza è che oggi non c’è più la “Moda Playstation”, siamo già allo step successivo: la “Moda Videogiocosa”. Oggi se non videogiochi non sei Cool, ma ALT!!! Bada Bene: a giudicare da quanto leggo in giro non puoi giocare a tutto, per essere un Gamer, per essere un Pro Gamer, devi giocare a Call of Duty ed essere il “più meglio”, devi giocare a BattleField ed essere il “più migliore”, devi avere tutti gli Assassin’s creed in edizione limitata e Skyrim non si sa bene il perché, solo a quel punto SEI UN VERO GAMER!! Mi chiedo se tutto il mondo mi stia prendendo in giro!

Eppure non si può non avere questa impressione leggendo i commenti di tutti i “nuovi appassionati”! Praticamente se prima il Casual Gamers era colui che aveva la Playstation 2 con GTA SA e Final Fantasy X-2 masterizzati, colui che manco sapeva che sulla stessa console vi erano perle come Virtua Fighter 4, ICO, Okami o la conversione di REZ, ora questo stesso individuo si vanta di essere un Gamer (o Player, o Pro Gamer, o Hardcore Gamer ecc ecc) additando altri di essere dei Casual Gamers perché lui fa dieci mila uccisioni a Call of Duty, perché lui cià Gears of War 3 in edizione limitata, perché lui cià il PC uber cazzuto con il graficone, perché lui cià GTA IV su Playstation 3/Xbox 360 e gli fa schifo il Wii perché la Nintendo fa solo giochi da Casuals (sì sì ragazzi, ho letto perfino questo!!)… Cosa diamine è successo da quel lontano 1998, anno del boom della PSX mania!? Cosa ha portato a questa nuova convinzione che il videogiocatore vero è colui che massacra eserciti online praticamente da solo? Ma poi perché tutti sti Casual Gamer che prima giocavano a GTA ed ora giocano a CoD additano altri di essere Casual Gamers? E’ un paradosso al pari della morte di Big Boss in Snake Eater!

Pro Gamers, vorrei vederli alle prese con la modalità “Special” di Chu Chu Rocket…

IL SUCCO DEL DISCORSO (SA DI LIMONE)

Ormai è palese, la concezione del Videogiocatore è drasticamente cambiata! I nuovi “Videogiocatori” sono proprio questi, e le software house non fanno altro che convalidare questa tesi quando affermano di pensare ai veri gamer nel momento in cui pubblicano l’ennesimo FPS o l’ennesimo GTA. Ma se i Casual Gamers di prima si sono ora evoluti nei nuovi Gamers, allora chi sono i Casual? Semplice… Padri di famiglia, casalinghe obese che tentano di dimagrire su Wii Fit, Tamarri da discoteca con Dance Central impolverato sul mobile della cucina, bambini sotto i 3 anni che invece di camminare scalzi nei prati sono reclusi in casa dai genitori stessi con un DS perenne tra le mani (sporche di Nutella magari e santa pace all’anima del Touch Screen), tutta una serie di nuovi individui che fino alla gen precedente non avrebbero mai pensato di videogiocare, giunti quì in una sorta di secondo boom non più made in Sony bensì made in Motion Sensor!!

Sto senza dubbio generalizzando al massimo e mi rendo conto per primo che dalle nuove leve dell’era Playstation si sono sviluppati anche moltissimi Videogiocatori davvero appassionati. Per innamorarsi di qualcosa lo si deve innanzitutto conoscere ed è logico che all’inizio, quando muoviamo i primi passi tra controller e cavetteria varia, siamo tutti Casual Gamers, sta poi al nostro io, a seconda di ciò che sentiamo dentro, farci appassionare oppure relegare quelle scatolette di plastica e silicio a mero passatempo. Non è una colpa essere Casual Gamers, non lo era prima e non lo è oggi, è solo un approccio diverso al videogioco o magari addirittura l’inizio di ciò che poi si tramuterà in una forte passione verso il media.

Ma nonostante questo, IO da videogiocatore di vecchia data, nutro svariate paure per il destino di quella che ormai da due decadi coltivo incessantemente e a suon di sacrifici come la mia più grande Passione, e ho maturato una personale visione sul come potrebbero procedere le cose che, haimè, non è affatto dolce come le arance nello zucchero.

Va come se la ride quello seduto…!!!

…IO SONO LEGGENDA (Cit. Un Videogiocatore appassionato tra 10 anni)…

Per far comprendere la mia idea uso il sottoscritto come esempio: sono entrato nel mondo videoludico con titoli come Shinobi, Final Fight, Street Fighter, Alex Kidd, Bomb Jack e sono passato poi al mondo consoles iniziando con un certo Nights into Dreams , una vera e propria opera d’arte. Sono cresciuto poi con altre pietre miliari come Shenmue, Ocarina of Time e REZ tutti giochi che mi hanno insegnato a vedere al di là del carattere commerciale di questo media (che, ricordiamolo, è pur sempre un prodotto di mass market). Ma chi ha iniziato nel boom dei videogiochi ha intrapreso la mia strada su di un mezzo diverso, ben più accessibile e condiviso, e la prova è sotto gli occhi di tutti proprio mentre scrivo. Se due generazioni consolistiche fa vi era un certo equilibrio tra le produzioni puramente commerciali e le produzioni di nicchia, questo è poi scemato sino ad oggi dove vi è la più che totale disparità a favore di prodotti figli di nessuno, senza vita ne anima. I Videogiocatori che hanno iniziato sotto i bombardamenti mediatici delle ormai multinazionali della videoludica hanno poi proseguito per la loro strada acquistando solo prodotti famosi, in voga o con titoli impressi nel loro passato, vedi ad esempio la sconcertante verità su come un Final Fantasy XIII riesca a piazzare più copie di uno Xenoblade o di un Lost Odissey solo per il nome scritto sulla cover. Oggi per fortuna vi è ancora posto per grandi Capolavori come lo sono, ovviamente secondo me, Read Dead Redemption, Limbo, The Last Story, Donkey Kong Returns, Virtua Fighter 5 e Child of Edenma domani?

…Nights Into Dreams…

IN CONCLUSIONE

Il mercato dunque si è plasmato negli anni adattandosi di volta in volta alle richieste delle nuove leve videoludiche, anch’esse in costante evoluzione. Il concetto iniziale di Casual Gamers è andato a farsi benedire e con lui anche quello di Videogiocatore Appassionato. Il Videogiocatore di oggi non è più quello di 15 anni fa, non lo è nell’immaginario collettivo, non lo è per le software house stesse. Chiedendo ad un Pro Gamer su facebook se sa quanto sia stato rivoluzionario Shenmue probabilmente ti risponde che non si intende di roba da mangiare, poi subito dopo lo vedi intento ad additare il malcapitato giocatore di Mario Galaxy come Casual Gamers perché “Nintendo è da Casuals“, e a noi più anziani non restano altro che due risate sotto i baffi onde evitare di piangere.

E’ anche vero che molti figli della Playstation, nonostante la moda, nonostante la scarsa informazione delle nuove leve di quegli anni, si sono innamorati lo stesso di questo coloratissimo universo che chiamiamo videogioco, hanno imparato ad informarsi, a scegliere con la propria testa e magari addirittura a riscoprire perle nate su sistemi diversi da quelli Sony, ergo spero che anche in futuro avremo modo di vedere nuovi veri appassionati in grado di mantenere in vita quei prodotti destinati a chi VIVE il videogioco e non si limita ad usufruirne, quei prodotti innovativi, artistici e che verranno ricordati negli anni a venire, generazione dopo generazione! Spero vivamente in tutto ciò sebbene un mercato sempre più commerciale spinge i più giovani ad un approccio videoludico altrettanto commerciale, in un contesto ancor più triste e freddo di quanto non fosse due gen indietro… e io non ce la vedo nelle nuove leve la passione che c’era un tempo, li vedo accecati dal marchio, dal nome famoso, dalla grafica realistica… li vedo giocare solo e sempre agli stessi titoli, ovviamente i più conosciuti. Call of Duty venderà sempre più di un Mad World, Shenmue 3 non uscirà mai perché nessuno lo comprerebbe e Tekken verrà considerato il picchiaduro 3D più tecnico da tutti quelli che non sapranno mai che esiste Virtua Fighter! Poi magari sbaglio, ma questa è la mia visione d’insieme purtroppo… e se vi siete sentiti offesi dalle mie parole, vi chiedo scusa, non era mia intenzione.

Shenmue: La sua poesia rimarrà nella storia dei videogiochi in eterno… Con o senza finale!

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