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Speciale
20 febbraio 2012, 14:18
Speciale | Dota Story
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Speciale | Dota Story

Il mondo dei videogiochi come tutti sappiamo è un settore estremamente competitivo, ora più che mai le grandi software house si sfidano a colpi di produzioni milionarie e chi non riesce a tenere il passo è destinata a chiudere. Parallelamente a questo mondo spietato però ne esiste un altro, uno dove migliaia di appassionati e di artisti spinti più dalla passione che dal profitto sviluppano modifiche e componenti aggiuntive per i loro giochi preferiti per poi renderli liberi di essere giocati. Se questo inizialmente era un settore di nicchia con l’arrivo delle connessioni ad alta velocità il mondo dei mod si è aperto a tutti con un’espansione tanto rapida quanto gloriosa, basti pensare come nel 1998 due studenti presero il codice di Hal-Life e tirarono fuori quello che fu uno dei fps più giocati di sempre: Counter Strike. Oggi quella che vogliamo raccontarvi è la storia di un mod che ha cambiato per sempre il panorama degli rts, un titolo diventato capostipite di un genere che inserendosi nel settore multiplayer passando per la porta di servizio l’ha modificato radicalmente creando un genere totalmente nuovo, per chi non avesse ancora indovinato quella che state per leggere è la storia di Defeat of the Ancient.

GLI INIZI

All’inizio era Aeon of Strife una mappa multigiocatore di Starcraft entrata nei libri della storia videoludica, di origine ignota si discostava dalle classiche meccaniche da RTS proponendo l’utilizzo di una sola unità che cooperando con gli altri utenti doveva sconfiggere le armate avversarie controllate dall’intelligenza artificiale, ovviamente le alleanze duravano giusto i primi minuti visto che era molto più divertente attaccare e saccheggiare gli amici; i giocatori non potevano saperlo, ma si stava creando il presupposto per il sistema PVP che verrà sviluppato anni dopo. Aeon of Strife fa il botto viene ripubblicata in varie versioni in cui si limano alcuni contenuti, ma non l’idea base e continua ad essere giocata per anni.
Nel 1996 esce Diablo un rpg-action in cui si poteva scegliere chi impersonare tra otto personaggi appartenenti a classi totalmente differenti tra di loro, il gioco ha una componente multiplayer molto curata e in migliaia scoprono quanto può essere divertente cooperare e scontrarsi online.
Nel 2002 la Blizzard pubblica Warcraft 3: Reign of Caos, lo strategico fantasy è un successo sotto ogni punto di vista, prende il premio Game of the Year da molte delle maggiori testate del settore e le vendite sono all’altezza delle aspettative, oltre a una campagna lunga ed appassionante e le numerose mappe multiplayer Warcraft 3: Reign of Caos include un potente editor delle mappe che sfrutta il linguaggio di programmazione ad eventi Jass, sarà questa feature a rendere il titolo ancora più appetibile e a lanciarlo tra i titoli più giocati online a quasi 10 anni dall’uscita. A stravolgere le regole fu il modder Eul con un idea tanto semplice quanto geniale, tre vie in cui si daranno battaglia due squadre da cinque giocatori ognuno a comando di una singola unità ed era uscita la prima versione di Defense of the Ancients (Dota comunemente abbreviato). Con i sui eroi, gli item, la possibilità di usare il denaro e le armature Warcraft 3: Reign of Caos si rivelò la base ideale per il titolo e infatti fu un successo. La rapida fioritura di community fu uno dei maggiori elementi di espansione, da una parte era un punto di inizio per tutti quelli che si avventuravano in un gioco complesso che lasciava poco spazio agli errori, dall’altra i numerosi suggerimenti contribuirono a perfezionare il gioco bilanciando oggetti e personaggi.

Del mod uscirono sette versioni ad opera di utenti diversi, intanto siamo arrivati al 2003 e la Blizzard pubblica l’espansione Warcraft 3: The Frozen Thone donando alle comunità nuovi eroi e nuovi elementi su cui lavorare. Nello stesso anno il modder Steve Faek, in arte Guinsoo, decise di raccogliere il meglio dalle varie versioni di Dota e unirle in un’unica mappa che chiamerà Dota All Star. Il successo fu senza precedenti, per la rete iniziano a crearsi tornei intercontinentali e nel corso degli anni raggiunge il livello di E-sport e ad essere giocato giocato più del titolo base. Guinsoo ha curato Dota All Star fino alla versione 6.0 sostituendo gli eroi e gli oggetti creati con altri di sua creazione, allo stato attuale il titolo è sotto le redini di IceFrog che ha continuato a patcharlo grazie agli aiuti di migliaia di giocatori e a migliorarlo fino a fargli raggiungere un rowster di 104 eroi ottimamente bilanciati tra di loro.
Passano gli anni e Dota originale per quanto giocatissimo inizia a sentire il peso di essere solo un mod e non un titolo stand-alone, i giocatori più accaniti soffrono in particolare per l’impossibilità di tenere traccia delle prestazioni individuali.

IL PROSEGUIO

Verso il 2008 alcune software house più lungimiranti videro il potenziale e cominciarono ad interessarsi al genere. Per primo esce Demigod sviluppato da Gas Powered Game, il gioco è più che buono, ma a causa di qualche lacuna di troppo non riuscirà mai a decollare. Dall’altra parte del mondo ragazzi svedesi dello Stunlock Studios creano BloodLine Champion rinunciando a un po’ di strategia in favore dell’immediatezza e velocità sempre e comunque in un gameplay estremamente tecnico. Intanto la S2 dopo essersi fatta le ossa nel mondo multiplayer con Savage 1 e 2 lavora per oltre un anno ad un motore grafico in grado di far girare il suo gioco poi prende tutto il meglio di Dota, eroi e abilità comprese, gli dona una veste grafici al passo con gli anni e dopo tre anni di lavorazione lancia Heroes of Newert (Hon per gli amici). Oramai siamo nel 2009 e Hon solo con la beta fa registrare 3 milioni di utenti, i puristi hanno finalmente trovato un degno successore e in molti migrano sul titolo S2.
Guinsoo invece viene assunto insieme al suo webmaster dalla Riot, li limano e semplificando le regole del gioco insieme a un team di una trentina di persone e creano League of Legends (Lol).
League of Legend ha gameplay più semplice rispetto a Dota e Hon e per questo non è mai stato visto di buon occhio da molti dei vecchi giocatori, ma alla Riot poco importa perché ad apprezzarlo sono tutti gli altri e dopo due anni dalla pubblicazione ufficiale League of Legends raggiunge la cifra record di tredici milioni di giocatori attivi con quattro milioni di giocatori al giorno diventando il titolo multiplayer più giocato della storia togliendo il trono a World of Warcraft.

Come facile immaginare anche le major iniziarono ad interessarsi al genere, la Valve cerca di registrare la parola Dota e nel 2009 inizia a sviluppare il titolo, questo verrà poi svelato per la prima volta alla Gamescon del 2011 dove per l’occasione organizzò un torneo invitando i migliori giocatori di Dota con in palio 1 milione di dollari. A dominare sugli avversari saranno i “Natus Vincere” un team ucraino già famoso nell’ambiente per essere stato l’unico gruppo a vincere tre tornei importanti di counter strike in un anno solare mentre la Valve ne guadagnò tantissimo in pubblicità tanto che i match finali furono seguiti da oltre un milione di utenti.
La Blizzard assolutamente non disposta a cedere il passo alla concorrenza senza lottare ha fatto causa alla Valve per l’utilizzo di un nome legato a un loro brand e nel frattempo ha annunciato una sua versione di Dota chiamata Blizzard Dota, questa dovrebbe uscire nel 2012. Dal poco che è stato rilasciato sappiamo che sarà un mod per Starcraft 2, avrà delle meccaniche più semplici rispetto alla concorrenza e conterrà personaggi delle maggiori saghe della software house di Irvine: Warcraft, Starcraft e Diablo.
Un’altra major che sta cercando di inserirsi in questo mercato è la Ea che insieme a Bioware hanno annunciato la pubblicazione di Warhammer online: Wrath of Heroes, questo si discosterà dagli altri proponendo scontri tra tre squadre da sei giocatori con la possibilità di cambiare l’eroe dopo ogni morte.

IN CONCLUSIONE

La battaglia per il titolo di miglior Battle Arena Multiplayer Online prevedibilmente si rivelerà uno scontro tra titani del settore in cui un po’ alla volta le case più piccole verranno arginate, nonostante questo per tutti i fan del player versus player si prospetta un anno ricco di battaglie a tutti i livelli, considerando poi le origini di un fenomeno mondiale come Dota si ribadisce ancora di più l’importanza che può avere ognuno di noi in un mercato grande e dinamico come quello dei videogame.

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