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21 maggio 2013, 18:54
Rising Storm
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Rising Storm

Forte del successo ottenuto con Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad, Tripwire Interactive mesi fa fu più che felice di annunciare quella che, fino a poco prima, era considerata “soltanto” una mod: Rising Storm. Il suo scopo sarebbe stato quello di proporre scontri in altri luoghi, basandosi sul gameplay solido e collaudato del secondo capitolo della serie, interessato da un lavoro di patching che lo aveva tirato a lucido dopo qualche mese di “work in progress”. Il risultato finale, col passare dei mesi, divenne così importante che il team di sviluppo americano decise di rendere omaggio al così definito Rising Storm Team, facendo diventare questo contenuto una vera e propria espansione stand-alone, per di più venduta ad un prezzo molto competitivo dati i contenuti offerti.

Previsto per l’estate 2013, Rising Storm è al momento interessato da una fase di beta testing il cui accesso è consentito alla stampa del settore oltre che a tutti coloro che hanno prenotato il gioco in questione, disponibile soltanto tramite la piattaforma digitale di Valve: Steam.

U.S.A. CONTRO GIAPPONE

Single-player e multiplayer. Questo, solitamente, è ciò che gli attuali FPS offrono, privilegiando sempre più raramente la prima modalità alla seconda e puntando con maggior frequenza all’ormai tanto ricercata esperienza di gioco online. Come sempre esistono delle eccezioni, basta girarsi appena dietro per scorgere i vari Metro Last Light o Bioshock Infinite che hanno preferito concentrare l’esperienza di gioco sulla sola azione in solitaria, ma la generazione di console attuali ha nettamente spostato gli equilibri, tanto che accostare la parola ‘online’ a quella ‘FPS’ è quasi normalità. Ci sono altre produzioni, però, che se ne sbattono, letteralmente, di proporre e/o raccontare stralci di storie abusate in cui il solito “soldatino immortale ed invincibile” risolve situazioni disparate, spesso grottesche, puntando tutto sulla modalità multigiocatore. Per far ciò, serve una impostazione di sviluppo diversa, mirata a mantenere sempre vivo l’interesse del giocatore di turno, quindi vanno previsti nuovi contenuti, agevolazioni per eventuali acquisti di espansioni ed un sistema di ricompense intelligente, che annulli in partenza eventuali comportamenti scorretti da parte della community di giocatori. Cose che, ahinoi, negli FPS approdati recentemente spesso non troviamo, almeno non col tipo di qualità che vorremmo, sia perché in molti sono spesso poco interessati al rispetto delle regole, che possono essere anche quelle riguardanti la cooperazione in giochi più di squadra, e sia perché, spesso, si prediligono modi di giocare poco costruttivi e poco utili al divertimento in generale (vedi il dannato “camperare”).

Tutto questo discorso per introdurre Rising Storm, che possiamo chiamare ed identificare come vera e propria espansione di Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad. Ci porterà a vivere un nuovo livello di conflitto nei territori del Pacifico, ma proponendoci il gameplay e tutte le features del titolo su cui si basa. Allo stesso modo, componenti grafiche e sonore immersive saranno due punti importanti per l’esperienza di gioco che, come a breve vedremo, aiutano incredibilmente nell’immedesimazione generale. Rising Storm introduce, come logicamente ci si aspetta da un’espansione di questo genere, oltre a nuove mappe anche nuove armi e fazioni. Ambientato tra il 1942 ed il 1945, nei periodi del conflitto tra l’US Army-Marine Corps e l’esercito imperiale giapponese-Special Naval Landing Forces (o SNLF, che sarebbe la forza navale di sbarco giapponese), Rising Storm catapulta fino a 64 giocatori in territori aperti e che ci vedranno partecipi di assalti su spiagge, giungle, quartieri un pochino più chiusi ed in notturna, facendoci ripercorrere speciali ed iconiche battaglie come quelle di Iwo Jima, Saipan, Gaudalcanal.

Son davvero pochi i passaggi prima di potere mostrar le proprie doti nel campo di battaglia, dato che oltre una modalità pratica (la stessa presente in Red Orchestra 2) potremo selezionare soltanto quella multiplayer, filtrando tra i vari server attivi in tutto il mondo. Uno degli aspetti che più piace degli FPS di Tripwire Interactive è sicuramente quello riguardante l’evolversi delle battaglie, il soffrire per ogni singolo avanzamento, sentendosi dentro il conflitto, brutale e sanguinoso, pieno di insidie e che trasmette un senso di disperazione, sconforto, quando ci sentiremo accerchiati ed i proiettili nemici sfrecceranno a pochi centimetri dalla nostra posizione; postazione che, magari, ritenevamo sicura fino all’attimo prima. Rising Storm fa questo in maniera stupefacente: in una delle mappe in notturna è impossibile non sentirsi partecipi di qualcosa di più grande che di uno “stupido” videogioco. Correre all’impazzata per guadagnare qualche metro di vantaggio sul nemico, andare dietro un riparo e sentirsi mancare il fiato: è tutto calmo, poi granate, fumogeni, colpi di mortaio o fiamme divampano tutt’intorno e c’è bisogno di essere agili e veloci sul da farsi. Potremmo essere costretti al ripiegamento in una trincea, potremmo sopperire però, mostrando le spalle al nemico, o potremmo aver fortuna qualora il colpo nemico non andasse a segno, così come uccidere il malcapitato che ci teneva a tiro tramite fuoco di copertura, che ogni tanto serve più del pane. E piace il modo di progredire nel gioco, fatto sostanzialmente di punti guadagnati per la conquista e la difesa di obiettivi indicati, piuttosto che di kill che passano spesso in secondo piano, se si entra e si inquadra nella giusta maniera la produzione del Rising Storm Team e di Tripwire Interactive. La difficoltà di base elevata, il realismo, erano e sono i punti forti del franchise Red Orchestra, per forza di cose lo sono e lo saranno di Rising Storm che nel ‘Realism Mode‘ vi metterà spesso in difficoltà dato che potrete ritrovarvi accasciati a terra con un sol colpo nemico. Bisogna prestare attenzione, bisogna imparare a conoscere la mappa pian piano, bisognerà sapersi muovere e ripararsi, offrire copertura e saper sfruttare a nostro vantaggio la morfologia della porzione di terreno a noi circostante. Anche perché i due team, che prenderanno le vesti dell’esercito americano e di quello giapponese, saranno impegnati nel controllo di una serie di postazioni: una fazione li difenderà schierando i propri uomini ed approfittando di eventuali postazioni quali torrette; l’altra sarà chiamata all’attacco, che dev’essere mirato e ben studiato, pena la morte e la non conquista dell’obiettivo. Il turno finisce allo scadere del tempo o quando tutte le postazioni vengono catturate. Si tratta, quindi, di una tipologia di gioco semplice e chiara, che però in alcune circostanze potrebbe creare qualche problema soprattutto se a giocare il titolo troverete i soliti “camper”, ossia coloro che trovano una postazione ben protetta per sparare a tutto ciò che si muove. Questa tattica, tuttavia, funziona poco nella mappa notturna, dato che potreste facilmente far fuoco su un soldato alleato poco distinguibile dal sol colore della tuta, soprattutto giocando in modalità realistica, che non mostra nemmeno la mini-mappa nell’HUD del gioco.

Trattandosi di una fase beta, Rising Storm presenta ancora qualche dettaglio che va limato ed aggiustato per il meglio. Niente di cui preoccuparsi, sostanzialmente, si tratta di qualche glitch grafico e della risposta ai comandi, talvolta un pochino lenta, o delle fasi di copertura da rivedere in talune circostanze, ma siamo fiduciosi che coi continui update a cui il prodotto si sta prestando verrà risolto tutto al meglio, in vista del lancio ufficiale che non dovrebbe essere così distante. Dal punto di vista tecnico, Rising Storm appare notevolmente migliorato rispetto a Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad, soprattutto in termini di ottimizzazione generale. La grafica non può competere coi risultati ottenuti da mostri come Crysis 3, ma mette in mostra effetti particellari degni di nota, effetti di luce e di fumo molto belli e spettacolari da vedere, una resa ottima degli specchi d’acqua ed una particolare opzione di post processing permette di gustarsi le fasi di gioco tramite un effetto simil-film di guerra, di quelli d’un tempo (servirà un bel PC per gustarselo appieno). Tutto pare funzionare al meglio, così come gli effetti sonori fantastici nelle campionature delle varie bocche di fuoco, delle esplosioni, e con musiche che spezzano la tensione delle fasi di battaglia in maniera esemplare, come mai prima d’ora avevamo udito in un prodotto di questo genere. Piccole rivisitazioni andrebbero fatte anche a livello di bilanciamento delle armi, che hanno evidenziato una potenza esagerata del lanciafiamme (una delle new entry), ma va detto che tra le fazioni lo scatenarsi delle fiamme è tutto sommato ben bilanciato col fuoco dei mortai (‘knee mortar‘ nel gioco) che potrà far piovere pioggia di fuoco sui nemici, magari sapendo sfruttare al meglio le postazioni rialzate all’interno della mappa di gioco. Sicuramente, la veridicità degli eventi ricreati va a braccetto con le armi da fuoco introdotte e di possibile utilizzo, componendo un quadro veritiero delle battaglie di un tempo, e questo è un fattore da non sottovalutare, su cui pochissimi videogiochi del genere puntano molto.

Per eventuali dettagli su pre-ordini, versioni disponibili ed acquisto, visitate questo link.

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IN CONCLUSIONE
Con una fase di closed beta ancora aperta, Rising Storm non può che continuare a migliorarsi nelle prossime settimane che lo separano dall'uscita ufficiale su Steam. È bello vedere come il lavoro di un piccolo team, intento nel confezionare “soltanto” una mod di Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad, sia stato riconosciuto meritevole da un team di sviluppo indipendente, ma pur sempre importante ed ormai molto apprezzato, come Tripwire Interactive. Da quanto visto, nelle ore che abbiamo passato volentieri su questi nuovi contenuti, Rising Storm si è rivelato un contenuto eccellente per qualità ed intrattenimento, che potrà fornire più varietà alle fasi di gioco online della release base, anche se dubitiamo possa piacere a tutti. La serie Red Orchestra non è fatta per giocatori occasionali, o abituati a FPS che non hanno nulla a che fare con la parola “simulazione” e "realismo", ed il suo gameplay può essere duro e spigoloso da digerire se non ci si applica a dovere. Semplicemente, non per tutti. Scesi in battaglia, però, sentirete sulla vostra pelle il sapore di quegli scontri così duri eppure stimolanti, come pochi altri esponenti di un genere ormai troppo abusato sanno fare. E, ogni tanto, ci sarebbe da chiedersi anche il perché.
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