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Anteprima
TESTATO SU PC
31 luglio 2013, 19:27
Shelter
Shelter mobile

Shelter

Il passo più difficile è stato compiuto mesi fa, questo avrà pensato Might and Delight in vista del lancio di Pid (qui recensito), il titolo che li ha di fatto lanciati nel settore videoludico e che ha permesso loro di farsi apprezzare da una buona schiera di videogiocatori. Superata, quindi, quella sorta di timidezza e paura iniziale, il team di sviluppo svedese ha deciso di rischiare, di fare qualcosa di diverso: Shelter, titolo che abbiamo avuto modo di provare in una versione alpha ancora molto acerba, ma decisamente sufficiente per avere le prime impressioni sul prodotto.

Il team di sviluppo, nato nel 2010, è così cresciuto per numero e professionalità, e nonostante alcuni dipendenti più di rilievo abbiano prestato il loro aiuto per collaborazioni a giochi come Mirror’s Edge, Killzone e Battlefield, così come in Bionic Commando Rearmed, pian piano si è assestato un gruppo di lavoro ideale, mix perfetto di esperti del settore gaming (indipendente e non) che ha portato i suoi buoni frutti nella prima produzione propria e che soltanto tra qualche mese ci dirà come è andata per il secondo, ormai prossimo, titolo in uscita… Partiamo da questo: le buone premesse non mancano di certo.

SFAMA I TUOI PICCOLI, NON FARLI MORIRE

Uno dei fattori che ultimamente accomuna le produzioni indipendenti è quell’essere così spavaldi, probabilmente anche un po’ pazzi, nel rischiare alla grande il proprio futuro proponendo qualcosa di molto particolare, in un certo senso restrittivo, adatto a pochi e, purtroppo, passibile di tante critiche dal pubblico videoludico medio, d’ogni categoria e fascia d’età. Shelter è quella che molti potrebbero intendere come “sperimentazione”, un qualcosa che tenta di sconfinare i limiti imposti dai grandi publisher per regalare al suo spettatore/giocatore un’esperienza di gioco diversa ed originale. Si parte all’interno di un cunicolo, la nostra tana, con quattro cuccioli in buona salute ed uno senza più forze; i primi passi sono importanti, perché non ci sono spiegazioni o aiuti di sorta ed appena un tubero emerge dal terreno ci apprestiamo a raccoglierlo con celerità, per poi correre a sfamare il cucciolo affamato, che non si ciba da giorni. Might and Delight per la sua seconda produzione ha voluto farci prendere i panni di un tasso che dovrà fare estrema attenzione nella salvaguardia della sua cucciolata: il mondo di gioco credibile ed ispirato dal punto di vista artistico rende le fasi di gioco entusiasmanti, dapprima, finché la componente survival di una apparentemente tranquilla avventura esplorativa viene fuori ed il senso di protezione sale in alto, scatenando sensazioni forti, mouse in mano.

Attraverso vari cicli giorno/notte, oltre che l’alternanza delle stagioni, Shelter mette in mostra (poco, per la verità, data la build preview provata) l’indiscutibile fascino che gli sviluppatori son riusciti a creare all’interno dell’espansione boschiva, spettatrice incurante della nostra sorte. È un attimo seguire il lungo tunnel che ci porta nel vero mondo, aperto a tutto, pieno di vegetazione, cespugli, alberi altissimi ed altri spogli, in fiore e con qualche frutto commestibile. Poi massi, torrenti, piccoli passaggi nascosti e piccoli animaletti a farci compagnia: piccoli roditori e ranocchie, perlopiù, ma anche predatori a cui stare attenti. Volatili che sopra le nostre teste programmano la mossa, l’attacco, mentre perlustriamo l’area in cerca di cibo e riparo, per noi ed i nostri cuccioli, che possiamo tenere costantemente sott’occhio muovendoci strategicamente, oltre che poter controllare il loro stato di salute in base alla colorazione del loro pelo: la brillantezza del marrone che primeggia sul resto è un chiaro sintomo di buona salute, al contrario, con l’appassire del colore, via via tendente al grigio, le cose si metteranno male. A volte, in maniera drastica. Affascinante è il modo con cui il team di sviluppo ti proietta nel mondo di gioco: lo scopri, te ne innamori, raccogli frutti e radici al semplice click del mouse, oppure puntando l’albero in questione e dandogli una capocciata in corsa; catturi piccoli animaletti sfuggenti, che anche loro cercano cibo, e d’un tratto diventano il nostro antipasto. Finché senti il pericolo svolazzare sopra di te e ti rifugi in una piccola apertura, o ti mimetizzi assieme alla cucciolata sull’erba un poco alta. Questione di pochi attimi e da predatori si diventa prede, perderemo i primi cuccioli, ci si chiederà come sia stato possibile essere così pessimi come guida e “genitori”, al tempo stesso si tenterà di giustificare il tutto tramite l’imprevedibilità della natura, della vita, che un istante tutto ti dà e quello dopo tutto ti toglie. L’importante è andare avanti, sconfiggere la paura, che in verità non arriva quasi mai e forse la si sente appena nelle fasi notturne, migliorarsi.

La versione provata, come già ribadito, non era quella definitiva, ma ci ha permesso di inquadrare in buona maniera cosa è veramente Shelter, con i suoi evidenti difetti. Difetti che potremo anche non trovare nella versione definitiva, sia chiaro. Le mappe, gli ambienti di gioco, son sembrati piuttosto piccoli, con troppe barriere ad interrompere il nostro dolce esplorare e lo stesso dicasi per i tempi di gioco passati tra una fase diurna ad un’altra notturna, fin troppo brevi; ci chiediamo, quindi, se il fattore longevità di Shelter possa in qualche modo risentire della particolarità di questa produzione e se le fasi di gioco vengano in qualche modo rese, pur soltanto in alcuni casi, meno improvvisate con l’introduzione di obiettivi specifici e che, magari, potrebbero vederci impegnati nel conseguire un riavvicinamento all’altro genitore della cucciolata e così via. Nonostante queste legittime perplessità, Shelter testimonia fin da ora il coraggio di uno sviluppatore capace di credere nei propri mezzi e con le idee chiare, che non si fa problemi nel confezionare quelle che molti potrebbero definire “strane esperienze di gioco” e con una evidente pochezza di fondi. Eppure tutto, dalle cascate ai cunicoli, dalla flora alla fauna, dai piccoli particolari che compongono un habitat ideale per essere preda e cacciatori, così come l’alternarsi dei cicli giorno/notte, riesce a mascherare i limiti tecnici che una produzione di stampo indipendente potrebbe avere, coinvolgendo il giocatore tramite qualcosa di fresco ed originale e che in ogni istante, suono, riecheggio di strani versi, può emozionare. Lasciare di stucco.

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IN CONCLUSIONE
Shelter ci è apparso un gioco molto interessante e la voglia di rischiare così tanto, da parte del team di sviluppo, fa ben sperare sulla qualità del gioco completo, in uscita nei prossimi mesi su PC e Mac. Per quanto visto finora, le impressioni iniziali sono positive, ma bisognerà capire come evolveranno le situazioni giorno dopo giorno, se ci saranno obiettivi prestabiliti da portare a termine e se l'elemento “esplorazione” possa in qualche modo lasciar spaesato il giocatore meno avvezzo al genere, o semplicemente meno abituato ad entrare in gioco in un habitat credibile ed artisticamente accattivante per ritrovarsi a compiere le solite, poche, azioni di gioco che abbiamo avuto modo di testare. Rimaniamo fiduciosi sul lavoro di Might and Delight, sperando vivamente che le buone aspettative nutrite vengano rispettate, se non superate...
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