Come quest’ultima generazione ci ha insegnato, gran parte dei giochi sono concepiti con il solo scopo di assecondare il giocatore, garantirgli una vittoria sicura, senza impegno, vuota, un freddo corridoio senza arte nè parte fino ai titoli di coda, buttati lì dopo 5-6 ore di agonia cerebrale, per poi sentirsi acclamati dallo stesso software che ci ha guidato passo passo come un burattinaio (You Won The Game, in puro stile Big Rigs).

