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Recensione
TESTATO SU PC
22 luglio 2015, 12:00
Devil May Cry 4: Special Edition
Devil May Cry 4: Special Edition mobile

Devil May Cry 4: Special Edition – Dante e Nero tornano in azione ma non da soli

Dopo avervi parlato alcuni mesi fa della rimasterizzazione del reboot della serie (qui la nostra recensione), il franchise di Devil May Cry si presenta nuovamente sul mercato con una nuova remaster che, in questo caso, riguarda la serie principale con protagonista Dante. Il gioco in questione è Devil May Cry 4: Special Edition che ha fatto il suo debutto il mese scorso su PC, PS4 e Xbox One unicamente in formato digitale e non presenta solamente il titolo originale aggiornato dal punto di vista grafico, ma introduce alcune piccole novità; la domanda che sicuramente in molti si saranno fatti è: ce n’era davvero bisogno?”. 

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I demoni non piangono

Eccoci di nuovo a prendere il controllo di Nero e Dante in questa trama che li porterà nel bel mezzo dell’ennesimo piano di dominio del mondo ordito dai demoni. Tutto comincerà all’interno della cattedrale dove Kyrie, anima gemella di Nero, sta cantando fino a quando il Figlio di Sparda non deciderà di interrompere la cerimonia per assalire alcuni dei presenti. Qui comincerà lo scontro/tutorial tra i due protagonisti originali del gioco che poi ci permette di ripercorrere tutta la trama e le missioni di Devil May Cry 4. Nessuna aggiunta alla trama del gioco soprattutto in proiezione dei nuovi personaggi che sono stati introdotti in questa Special Edition. Infatti, Dante e Nero non sono più da soli, ad aggiungersi alle loro fila ci saranno altri tre personaggi che sono caratterizzati da una campagna a parte, ovvero Vergil e la coppia composta da Lady e Trish. Gli stage da affrontare saranno praticamente i medesimi con nessuna scena d’intermezzo visto che gli sviluppatori non hanno fatto il minimo sforzo per aggiungerli alla narrazione principale. 

Nel caso abbiate già giocato al titolo originale potrete costatare da subito che Nero e Dante non sono stati minimamente cambiati. Il loro stile di combattimento è restato praticamente invariato con Nero che basa il suo stile di combattimento sull’utilizzo della sua fidata Red Queen, una spada che può essere caricata mediante la pressione di un apposito tasto sul controller (sistema di controllo caldamente consigliato per questo genere di gioco nel caso vogliate giocare alla versione PC) e al braccio destro che è pervaso da potere demoniaco con il quale sarà possibile raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili o infliggere danni o trascinare a sé i nemici durante le combo per totalizzare un punteggio più alto in stile. Nessun cambiamento neanche per Dante che sarà caratterizzato nuovamente dai quattro stili di combattimento che abbiamo imparato ad apprezzare prima del terzo capitolo della serie, ovvero Swordmaster, Gunslinger, Trickster e Royalguard

Ciò che davvero cambia il gameplay di questo gioco sono, per l’appunto, i nuovi personaggi introdotti in Devil May Cry 4: Special Edition. Partiamo subito col parlare dell’altro Figlio di Sparda, ovvero Vergil. Il fratello di Dante è caratterizzato dalla possibilità di utilizzare una combinazione di ben tre armi ravvicinate, la sua Yamato, Force Edge e il set da combattimento Beowulf. A queste tre si aggiunge la possibilità di lanciare delle “lame spirituali” che possono infliggere danno a distanza e che se caricate formano un vero e proprio scudo che ruota intorno al corpo del personaggio. All’inizio, però, queste armi possono risultare abbastanza deboli ma con il proseguimento del gioco e lo sblocco delle diverse abilità attraverso il negozio scopriremo la loro reale potenza e di come mettono in evidenza la superiorità in battaglia di Vergil. Lady, invece, risulta molto più macchinosa da utilizzare. A sua disposizione ci sono ben tre armi da fuoco, ovvero una coppia di pistole, un fucile e il suo fidatissimo lanciarazzi che se a distanza infligge danni molto ingenti nel corpo a corpo perde parecchio e bisognerà essere sempre pronti a schivare e allontanarsi dai nemici per cercare di superare indenni il combattimento. Il tutto per poi far spazio a Trish che grazie all’utilizzo della potentissima Sparda sarà veloce e altamente letale nei suoi attacchi. 

Bisogna menzionare anche la modalità Turbo di Devil May Cry 4: Special Edition che, come già avvenuto con DmC: Devil May Cry Definitive Edition ci permette di affrontare il gioco ad una velocità nettamente superiore rendendo il tutto ancora più impegnativo soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, ora ancora più impegnativo con l’introduzione della modalità Legendary Dark Knight che renderanno i nemici maggiormente furiosi e numericamente superiori allo standard. Certamente bisogna parlare anche del lavoro di adattamento fatto dagli sviluppatori di Capcom nella rimasterizzazione di Devil May Cry 4. Personaggi e ambientazioni sono stati nettamente migliorati anche se, purtroppo, alcune texture si dimostrano essere sottotono rispetto al complesso soprattutto quando assistiamo alle scene d’intermezzo con alcuni modelli poco definiti rispetto allo sfondo. Devil May Cry 4: Special Edition dal punto di vista del frame rate resta inchiodato ai 60 frame per secondo anche se non riesce a dare lo stesso feeling su configurazioni hardware di fascia media.

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IN CONCLUSIONE
Rispondendo alla domanda posta all'inizio di questa recensione, non ci resta da dire che Devil May Cry 4: Special Edition ha senso come rimasterizzazione, anche se stiamo sempre parlando di un titolo rilasciato solo durante la scorsa generazione. Le novità introdotte all'interno di questo gioco sono davvero molte dal punto di vista del gameplay come i nuovi personaggi, che purtroppo non sono integrati all'interno della trama, e le nuove modalità. Queste introduzioni fanno a botte con alcuni difetti nella realizzazione tecnica che guastano leggermente il quadro generale; potrebbe essere l'ultimo passo indietro per la serie prima del prossimo capitolo che sicuramente riguarderà il reboot.
Pro-1
Le nuove feature sono molto interessanti
7
Contro-1
Con i nuovi personaggi non ci sono cambiamenti nella narrazione
Pro-2
La rimasterizzazione si sente...
Contro-2
... Però resta qualche piccolo svarione
Pro-3
Le meccaniche non sentono il peso degli anni
Il passato è stato ripercorso, ora andiamo avanti!
COMMENTI