Picross E3 – Recensione
Sebbene in passato ci abbia deliziato con perle come Pullblox, Mighty Switch Force! e Gunman Clive, sono mesi che il catalogo digitale di 3DS manca di arricchirsi con titoli memorabili, fenomeno da ricondurre con molta probabilità alla corsa verso il ben più fiorente mercato su PC e home console, merito delle maggiori possibilità che offrono in termini di hardware. Sono poche dunque le saghe ad aver attecchito sul modesto portatile; tra queste troviamo quella di Picross E, adattamento in chiave episodica del puzzle game nato originariamente su Game Boy e riscoperto solo di recente con i due capitoli per DS, arrivato in poco più di un anno alla sua terza installazione sull’eShop con Picross E3. La ricetta è sempre la stessa: un buon numero di sfide ad un prezzo davvero allettante, un piacevole passatempo per tutte le età e per tutti i palati, insomma uno degli ultimi baluardi della Touch! Generations inaugurata da Nintendo diversi anni or sono. Avremo a che fare con il tipico lavoretto fine a sé stesso, tanto godibile quanto insipido, o possiamo aspettarci qualche interessante novità da questo intelligente puzzle game? Di seguito il verdetto.
THIS IS GETTING WEIRD
Se dovessimo descrivere in poche parole e nella maniera più efficiente questo Picross E3, la riposta sarebbe una e una sola: è Picross, con ogni prego e difetto del caso. Il titolo Jupiter non sembra infatti aver compiuto passi da giganti, anzi, non fosse per la sfumatura rosa del menù principale, in netto contrasto con quella blu e verde adottata dai suoi predecessori, distinguerlo sarebbe alquanto arduo. Ancora una volta, l’offerta si attesta intorno ai 150 puzzle, distribuiti tra le canoniche categorie, una manciata di 5×5 per prendere confidenza con le meccaniche, 10×10 e 15×15 per i giocatori esperti, fino alle modalità Libera ed Extra per i veterani in cerca di sfide. Si tratta di una cifra relativamente piccola, considerando che anche senza ricorrere agli aiuti bastano poche ore per completare il tutto, ma se da un lato possiamo giustificare la mole di contenuti piuttosto scarna rapportandola al costo irrisorio del pacchetto, dall’altro la formula di gioco stagnante inizia a sentire il peso delle uscite ricorrenti e dalla carenza di mordente tra un capitolo del brand e l’altro. Vero, le basi del nonogramma sono quelle e non ci piove, eppure, come Tetris DS e Picross 3D ci hanno insegnato, basta un pizzico di ingegno per reinventare una filosofia consolidata senza snaturarla, quell’idea originale sufficiente per donare nuova linfa vitale a un concept ritenuto ormai incapace di sorprendere. Pur mantenendo la rotta della release stagionale, la serie avrebbe comunque del potenziale, ma a quanto pare si preferisce optare per l’approccio da “settimana enigmistica”, riciclando gli stessi pattern a oltranza, sempre un piacere da giocare, ci mancherebbe, ma il tedio scaturito dal sapere praticamente tutto di un titolo prima ancora di acquistarlo rovina un’esperienza che già con E2 iniziava ad arrancare, figuriamoci adesso che iniziano a scarseggiare pure dei soggetti convincenti da ritrarre (capibara for the win).
L’unica novità degna di nota (l’unica e basta a dire il vero), è il Mega Picross, che introduce un set di regole addizionale per spezzare (marginalmente) la monotonia, ovvero la disposizione in coppie delle righe e delle colonne da annerire basandosi su un singolo numero, il cui segmento potrà svilupparsi sia in orizzontale che in verticale fintanto che i tasselli sono collegati tra loro. Sulla carta la modalità funziona, rivelandosi più complessa e meno intuibile rispetto a quella standard, specie quando più coppie si incrociano, tuttavia ci è sembrato che la soluzione fosse spesso fin troppo criptica con i dati a disposizione, portando il giocatore a cliccare a caso fino a trovare la pista giusta, una bella seccatura per i perfezionisti, che rende le prime sessioni un inferno a causa per l’appunto della poca immediatezza con il nuovo metodo. Sotto questo punto di vista, il Miicross di E2 era sì lineare e semplicistico, ma se non altro divertiva (moderatamente), Mega Picross cerca invece di rimescolare le carte in tavola sovrapponendosi al normale modus operandi, riuscendovi purtroppo solo in parte; forse pretendiamo troppo, ma avremmo gradito maggiormente una variante più originale e funzionale. Per il resto, interfaccia elegante e colonna sonora da sala d’attesa mutuate dal capostipite: reggono ancora piuttosto bene, ma è ora di una rinfrescata anche su questo versante.
Un puzzle tira l'altro |
7 | Persiste il limite massimo di 15x15 per le griglie |
Mega Picross potenzialmente interessante... | ... ma la pratica lascia a desiderare | |
Si avverte la necessità di materiale fresco | ||
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