Picross E – Recensione
Il nonogramma (o crucipixel) è un interessante rompicapo nato in Giappone verso la fine degli anni ’80, molto intelligente, ma praticamente sconosciuto dalle nostre parti. La sua prima trasposizione videoludica fu ad opera di Nintendo nel lontano 1995 su GameBoy con il nome di Mario’s Picross, ma il brand è riuscito ad attecchire solo di recente su Nintendo DS, console principe per puzzle game e affini, con Picross DS e Picross 3D, molto apprezzati sia dalla critica che dal pubblico.
Giusto una settimana fa è stato rilasciato l’ultimo capitolo della serie, in esclusiva digitale per 3DS, Picross E, versione ristretta di quella retail, venduta ad un prezzo molto invitante. Un’ottima aggiunta al catalogo 3DS Ware, decisamente sottotono dopo l’eccellente inizio 2012, ma andiamo più nel dettaglio.
X, X, QUATTRO, X, UNO…Lo scopo di un nonogramma è ricostruire, pezzo dopo pezzo (o pixel dopo pixel), l’immagine celata all’interno di un’area quadrata, usando come riferimento i numeri posti all’esterno della superficie, che indicano quante caselle annerire nella relativa colonna, andando a considerare anche le sezioni separate tra loro. Dare una spiegazione esaustiva in poche parole è piuttosto complesso, ma provate a figurare nella vostra mente un puzzle con una struttura a incastro: si interpreta correttamente una riga verticale, quindi si passa ad analizzare tutte quelle orizzontali che la intersecano, per poi tornare su quelle verticali e così via, marcando sia le caselle che riteniamo siano vuote che quelle occupate (in caso di errore verremo penalizzati sul cronometro); riuscendo a giostrare nel giusto modo ogni progresso si arriverà a comporre la figura come d’incanto. Occorre ragionamento, logica, intuito, un ottimo stimolo per i neuroni, sicuramente migliore dei soliti cruciverba. Ma fare il primo passo non è mai troppo semplice, soprattutto ai livelli più avanzati, pertanto gli sviluppatori hanno ben pensato di lasciare la possibilità al giocatore di svelare, a inizio partita e in modo casuale, due righe del puzzle, in modo da potersi orientare. E’ opzionale e non comporta detrazioni al punteggio finale, bene così.
Come nella realtà potremo contare su carta e penna per operare, in Picross E avremo a disposizione touch screen e stilo (o tasti e croce direzionale se preferite prendervela comoda). Entrambi i sistemi di controllo si rivelano affidabili e precisi, garantendo fluidità e calma durante le sessioni. Le meccaniche di gioco vengono spiegate da un pratico tutorial (poco interattivo ma esauriente), mentre l’interfaccia è pulita, elegante e funzionale, come da tradizione Nintendo, caratterizzata da un’atmosfera che ben lega la morbida combinazione di colori con la piacevole colonna sonora, ideale per concentrarsi senza sbadigli, anche dopo interi minuti passati a fissare lo schermo. Entrare appieno nei meccanismi di risoluzione richiede un po’ di tempo, ma una volta afferrati i concetti un puzzle tira l’altro, e si passano ore senza neanche rendersene conto.
Sono presenti ben 150 puzzle, distribuiti tra le modalità Facile, schemi piccoli e facilmente risolvibili, Normale, più grandi e complessi, Libera, senza l’utile correzione automatica (commettere un errore equivale a dover cancellare quasi tutto per ritrovare il filo), ed Extra, che include le sfide più ardue. Una cifra discreta, ma non così tanto se paragonata alla vagonata della versione DS, senza contare il mancato apporto dell’editor per creare nuovi livelli e la possibilità di inviarne e riceverne tramite Nintendo Wi-Fi Connection. Considerato il prezzo esiguo del titolo le poche applicazioni incluse sono comprensibili, ma fino ad un certo punto. Nonostante il gioco infatti faccia sfoggio di un gameplay godibilissimo, per quanto molto collaudato, con il giusto impegno completare tutti i puzzle è questione di pochi giorni, e come ovvio la rigiocabilità è piuttosto scarsa (migliorare i propri tempi non è esattamente uno stimolo sufficiente per rimettere mano a livelli già ultimati). Anche una minima componente online, anche solo per ricevere saltuari aggiornamenti della libreria, avrebbe reso Picross E un titolo dal grande potenziale, ma allo stato attuale dobbiamo accontentarci di quel che ci ha passato Jupiter. Non che sia poco in fin dei conti.
Formula di gioco intelligente e intrigante |
8 | Perde punti se paragonato alla versione DS |
Interfaccia chiara e gradevole | Nessuna possibilità di ampliare l'offerta | |
| RISTRETTO | ||
