Unmechanical – Recensione
Dopo un’estate di bagordi e festa selvaggia il cervello necessita di una piccola spinta per riavviarsi e riprendere a funzionare a pieno ritmo. Lasciando perdere tabelline e calcoli di matrici ci sono venuti incontro il simpatico Heli e suoi sviluppatori, i ragazzi della Talawa Games: uno studio indipendente che può vantare tra le sue file ex dipendenti Epic Games, proponendoci un puzzle game divertente dalla grafica accattivante. Saltando le presentazioni passiamo subito al gioco e scopriamo se Unamechanical è quello che cerchiamo per far ripartire i neuroni.
NIENTE DUBBI ESISTENZIALIDopo un filmato che non spiega molto, il gioco ci porta rapidamente nel centro dell’azione dentro un intricato labirinto formato da tubi. Cos’è il protagonista? Dove deve andare? Sono domande che Heli non si pone, lui sa solo che deve andare avanti e noi con lui lo seguiremo prestandogli la nostra arguzia in ogni momento disponibile. Heli grazie all’elica montata sulla testa potrà muoversi liberamente all’interno dello scenario per interagire con l’ambiente grazie ad uno speciale raggio attraente in grado di spostare tutto quello che non è saldamente fissato allo sfondo. Tale raggio sarà anche lo strumento più usato durante tutta l’avventura e la base del gameplay. Avvicinandoci ad una lamiera o ad un interruttore Heli potrà afferrarlo e dopo averne capito l’utilizzo, usarlo per aprire la porta.
Gli enigmi proposti si dimostrano interessanti, passando attraverso i classici come ripeti la sequenza luminosa fino ad enigmi ambientali ben più intriganti si nota la cura riposta dagli sviluppatori nel cercare soluzioni nuove e portare più varietà possibile. Sotto questo aspetto Unmechanichal è un gioco riuscito ma non perfetto, avremmo gradito la presenza di un inventario con oggetti in grado di portare nuovi enigmi o quantomeno avere nuove abilità da sbloccare lungo il viaggio. Il solo raggio attraente è limitante inoltre l’assenza di sezioni esplorative porta ad avere un gameplay che riesce a salvarsi dalla ripetitività solo grazie alla breve durata dell’avventura; e questo non è propriamente un pregio.
Le sezioni di enigmi proposte sono divertenti ma troppo semplici, la curva di difficoltà non impenna mai proponendo anche a fine avventura enigmi abbastanza elementari. Un giocatore con un minimo di esperienza non si troverà mai in seria difficoltà e dopo un paio di minuti avrà perfettamente chiaro cosa deve fare. Nel caso Unmechanical fosse il vostro primo puzzle game e vi trovaste in difficolta verrà in soccorso il sistema di aiuti, premendo F1 o Select, nel caso giochiate con il pad della Xbox360, comparirà una vignetta con illustrato chiaramente il passaggio da compiere. Completare l’avventura richiede circa quattro ore, per favorire la rigiocabilità sono stati inseriti due filmati, peccato che la praticamente assenza di trama non porta ad essere molto curiosi verso il secondo epilogo. Una volta terminato oltre al piacere personale non troverete particolari motivi che vi spingeranno verso una nuova partita.
POESIA IN MOVIMENTO?Visivamente è evidente come Unmechanical si sia ispirato a quel capolavoro chiamato Machinarium. Lo stile grafico riprende alcuni aspetti dark e cerca di ricreare la solitudine provata dal titolo targato Amanita Design. Non bisogna pensare però a una spudorata copia, Unmechanical ha un suo carattere e una precisa direzione artistica, aspetti che faranno la felicità di chi cerca un titolo che proponga atmosfere nuove. I giochi di luce e l’ispiratissimo sotterraneo sono estremamente suggestivi e a conti fatti si dimostrano l’aspetto più accattivante di tutto il gioco. Tecnicamente ci troviamo di fronte a gioco in 2.5D ovvero totalmente tridimensionale, sfondi compresi, ma con la possibilità di muoversi solo lungo due assi. Il collaudatissimo e conosciutissimo motore Epic che gestisce tutto, permette di godere un’avventura che non incontra mai cali di frame rate anche se negli anni lo abbiamo visto impiegato in giochi esteticamente ben più sorprendenti. I requisiti hardware modesti permettono a Unmechanical di esser giocato su pc di ogni fascia, il design ricercato ci dimostra come sia possibile realizzare un titolo esteticamente splendido pur non essendo tecnicamente al top.
Il comparto sonoro risulta senza infamia ne lode, i rumori metallici sono riprodotti con cura ma la sountrack non riesce a convincere. I motivi proposti incalzano alcuni particolari momenti della storia, ma complessivamente si sono rivelati abbastanza anonimi.
Ricco di atmosfera |
7 | Dura veramente poco |
Design Affascinante | Troppo facile | |
Poteva essere un must | ||
| EFFIMERO | ||


