World of Warcraft: Mists of Pandaria – Recensione
Se cerchiamo una serie che rappresenti un successo oltre ogni più rosea aspettativa e che negli anni sia riuscita a conquistare fette sempre più grandi di mercato, questa è sicuramente World of Warcraft. Il mmorpg targato Blizzard con il record di 12 milioni di giocatori si è imposto come dominatore assoluto del settore stracciando svariati record e dimostrandosi un incredibile successo sotto ogni punto di vista.
Ad un anno e mezzo dal cataclisma che sconvolse Azeroth arriva sugli gli scaffali fisici e digitali World of Warcraft: Mist of Pandaria la quarta espansione, che con una serie di novità si appresta ad allungare notevolmente la vita di un gioco che non sembra voler cedere il passo.
DOVE CI ERAVAMO LASCIATIAd otto anni dalla sua prima comparsa Azeroth si è trasformata sotto i nostri occhi più e più volte, le costanti aggiunte e rivisitazioni ci hanno sempre spinto a rinnovare l’abbonamento per continuare giocare nelle lande della guerra perenne, ma nel’ultimo periodo qualcosa sembrava essersi rotto. L’uscita di Diablo III, Cataclysm non emozionante quanto avrebbe dovuto, il peso inevitabile degli anni ed altri fattori importanti sembravano aver minato pericolosamente il divertimento e l’esistenza del più grande mondo virtuale mai creato. Naturalmente era impensabile che dopo tanto lavoro Blizzard abbandonasse la sua supremazia senza lottare ed ecco che una volta diradate le nebbie che coprivano Pandaria ci troviamo davanti ad un espansione che contiene tutto quello che ha fatto innamorare milioni di giocatori. Iniziamo subito con qualche precisazione, al’arrivo delle prime dichiarazioni sul’uscita di Pandaria, migliaia di giocatori meno attendi al background del gioco inneggiarono al tradimento. Dimenticandosi del Pandaren Brewmaster utilizzabile in Warcraft 3 The Frozen Throne, i tondi orsetti ricordarono a molti il cartone della Dreamworks, Kung-Fu Panda, e associarono le morbide forme dei nuovi protagonisti a un ipotesi di estrema semplicità, ad un gioco che si preparava ad accogliere nuovi giocatori.
Su questo possiamo già tranquillizzarvi, World of Warcraft anche con gli ultimi aggiustamenti rimane uno dei giochi che richiede più dedizione tra quelli in circolazione. Una delle novità più importante introdotta da questa espansione risiede nella nuova classe giocabile, il monaco. Come a voler accontentare un po’ tutti con la minima fatica il monaco è ibrido, a seconda dei gusti potremo livellarlo come DPS, Healer o Tank. Fortunatamente i ragazzi di Irvine si sono impegnati per svecchiare le meccaniche di base e sono riusciti a proporre idee decisamente interessanti.
Se deciderete di creare un Windwalker, il DPS votato a fare il maggior danno possibile vi troverete con un simil rogue con mosse da caricare tramite i combo point che negli anni abbiamo apprezzato. In un operazione di puro fan service con mosse ispirate al mitico Ken Shiro potremo colpire i nostri nemici con una pioggia di pugni, calci rotanti e altre mosse altamente spettacolari. Per aumentare la dose di danni avremo a disposizione abilità in grado di aumentare la potenza dei nostri colpi o di diminuire l’armatura nemica. Il dps disporrà anche di un auto cure, non troppo efficace ma utile per scampare dalla morte in situazioni di emergenza. Se sceglierete il Mistweaver, Healer, vi troverete a destreggiarvi con un nuovo modo di guarire i compagni. A differenza degli sciamani e delle altre classi che generalmente richiedono di stare nelle retrovie, il monaco guaritore obbliga ad essere un elemento attivo nel combattimento. Grazie alle sua abilità il Mistico trasformerà parte dei danni fatti in energia sugli alleati. Con una impostazione del genere oltre a buttarvi in prima linea si rende necessario un tank capace di proteggere i compagni, e sempre se possiate vestitevi di tutto punto con un equipaggiamento ultra raro e sarete sempre in leather. Oltre ad un certa bravura del giocatore è necessario, qui più che in altri casi, che il gruppo sia affiatato. Senza la giusta coordinazione potreste ritrovarvi a corto di nemici da colpire e fare un miss in un Dungeon Heroic che può equivalere alla morte del gruppo.
Per tutti gli amanti degli insulti gratuiti, che bramano avere sulle proprie spalle la responsabilità di interi gruppi potrete destreggiarvi nel ruolo di Brewmaster, il tank. Visto che sempre di monaco si tratta scordatevi ultra armature resistentissime, anche a livelli altissimi vestirete con gonnelline leggere di pelle e poco altro. Avete letto bene il monaco tank veste in leather. Grazie alle sue abilità da mastro birraio potrete farvi un cicchetto ed aumentare la vostra resistenza ai danni e con un altro cicchetto diminuire ancora la quantità di colpi subiti. Senza andare a dilungarmi eccessivamente sulle dinamiche possiamo dire che il nuovo modo di fare il tank funziona e diverte, imparare il nuovo stile impegnerà anche i più esperti che negli anni hanno guidato spedizioni contro il Re dei Litch o contro gli artigli di Deathwing. Naturalmente sempre di pelle si tratta di conseguenza la presenza di un healer si renderà ancora più importante. Dimenticatevi di poter lasciare indietro il vostro guaritore, come detto prima qui il gioco di squadra si fa ancora più importante.
Volendo fare un piccolo riassunto su questa classe tra le varie specializzazioni quella del curatore è quella a nostro parere realizzata meglio. Il dps non offre un esperienza troppo diversa da quella giocata con il rogue mentre con il tank la dipendenza da bevande che mitighino i colpi e l’abbigliamento leggero lo rendono abbastanza complicato da gestire durante i dungeon a difficoltà Heroic e durante i raid, non ci stupiremmo di trovare tra qualche mese gruppi che rifiutano di farsi guidare dai brewmaster. Al contrario il curatore dps si è rivelato come la classe più divertente, risultando inoltre come una buona base per introdurre a ruolo che non ha mai attratto tutti quelli che preferiscono l’azione al supporto.
UN PANDAREN PER AMICOOltre alla classe, come oramai saprete, potrete scegliere di impersonare anche una nuova razza quella dei Pandaren. I cicciosi guerrieri hanno delle abilità di razza estremamente interessanti anche se due spiccano più di altre. Riposando in un ostello il rest bonus viene raddoppiato e livellare fino al 90 sarà molto più veloce. Come seconda cosa c’è il bonus del cibo, i Pandaren sono delle buone forchette e mangiando guadagnerete il doppio dell’energia rispetto alle altre razze. Girando per il mondo non è che sia troppo importante, nei raid questa possibilità guadagna tutto un altro significato. Se deciderete di impersonare un pandaren inoltre non dovrete per forza schierarvi con una fazione o con l’altra, grazie ad una posizione neutrale potrete girare liberamente per il mondo di gioco inoltre trovare un gruppo con il dungeon finder diventerà ancora più rapido.
Se avevate abbandonato il gioco mesi fa potreste trovarvi una bella sorpresa una volta recuperato il vostro personaggio, lo skill tree è stato eliminato. Le decine di punticini distribuite sul diagramma ad albero sono stati sostituiti da cinque punti abilità da utilizzare tra diciotto skill specifiche per la vostra specializzazione. Per quanto rappresenti, senza ombra di dubbio, una semplificazione dello schema di gioco la trasformazione dei talenti funziona. Le abilità inserite sono più variegate, rispetto al passato dove salvo piccole variazioni i giocatori seguivano le linee delle classi ed erano tutti uguali , adesso un giocatore con shamano, un paladino o un qualunque altro ruolo o sarà nettamente diverso dagli altri che incontrerete.
Come ogni razza anche i Pandaren hanno una starting zone specifica e bisogna ammettere che il lavoro dei designer è stato veramente eccellente. Sulla testugine di un enorme tartaruga sorge il nostro tempio e li impareremo le basi del combattimento e i principi del mondo dei Pandarean. Come probabilmente avrete già visto dai trailer la nuova area introdotta in questa espansione è fortemente ispirata alla cina feudale, il lavoro grafico di buona qualità svolto nel nuovo continente indica il volere della blizzard di aggiornare la grafica del suo mondo virtuale. I modelli e tutta Pandaria in particolare pur mantenendo lo stile di Wow, sono creati molto meglio. I mob e gli npc tradizionali sfigurano rispetto ai nuovi, non ci vuole un mago a predire che tramite patch ogni zona verrà migliorata fino a raggiungere la qualità di Pandaria e sinceramente non possiamo che esserne contenti. Come al solito i requisiti di sistema di Mist of Pandaria sono accettabili per tutti, la volontà di esser accessibile anche ai possessori di pc più datati obbliga a rinunciare un po’ ai dettagli. Sinceramente non è un grosso problema, ben lontano dal fotorealismo la grafica di Mists of Pandaria è ricca di stile e di gusto.
Le nuove aeree sono piacevolmente interessanti, come al solito esploreremo luoghi abbastanza variegati da accontentare tutti. Il design del nuovo continente si distacca completamente dall’Azeroth che conosciamo. Pandaria non ha mai conosciuto la guerra, le loro case non sono state distrutte dal cataclisma e la popolazione non si è dovuta scontrare con le armate del Re dei Lich. Il cambio di rotta potrebbe non essere apprezzato e qualcuno potrebbe non gradire queste ambientazioni molto più serene. Le nuove capitali sono più raccolte e meno confusionarie rispetto al passato e di questo non possiamo che esserne felici. Cavalcando per le varie aree si sente però la mancanza di qualcosa, per una volta però si ha quasi l’impressione che tutto il mondo sia stato disegnato per essere visto dall’alto. Pur avendo esplorato ed apprezzato praticamente ogni zona questa volta non ho abbiamo provato l’emozione e l’interesse pari alla prima volta che mettemmo piede nella IceCrown Citadel. Per apprezzare appieno il lavoro svolto dovrete fare un giro con la mongolfiera o prendere possesso di una cavalcatura volante allora si che potrete ammirare il continente dal suo punto di vista migliore.
Le fazioni introdotte in Pandaria ricordano abbastanza quelle già viste in tutti questi anni di gioco, la grande differenza risiede in particolari Daily Quest. Cavalcando il fenomeno Farmville anche qui avremo il nostro orticello da curare giorno per giorno e ingrandire con nuove piante. Per quanto personalmente non ami particolarmente svolgere in digitale quello che potrei fare nell’orto sotto casa, queste missioni di giardinaggio oltre ad essere ben inquadrate nel mondo di gioco portano varietà alle solita uccisione di nemici.
Durante la fase di lancio gli sviluppatori hanno annunciato che questa espansione avrebbe portato la guerra su livelli mai visti e conoscendo l’affidabilità dell’azienda vogliamo dargli fiducia. Consci che Wow necessiti di una svecchiata e di quanto la vecchia formula stia perdendo lo smalto i ragazzi Blizzard stanno ponendo le basi per dare nuova linfa vitale a un gioco che non ha nessuna intenzione di chiudere i battenti. Al momento le due fazioni sono giuste sbarcate sul nuovo continente, dalla prossima patch attendiamo le battaglie.
TUTTI IN GITAPer tutti i giocatori che hanno passato il livello 85 e che corrono verso il 90, questa espansione aggiunge nove nuovi dungeon da cinque giocatori tutti da esplorare. Il level design di queste nuove spedizioni è come al solito di alto livello, se a difficoltà normale non creeranno quasi nessun problema e anche i boss cadranno senza grandi difficoltà a selezionando Heroic ci troveremo davanti una sfida totalmente diversa. La necessità di un gruppo che comunichi, vestito di tutto punto e che riesca a collaborare al meglio si fa sentire un di meno rispetto al passato, anche se con un pug (gruppo casuale di persone) è facile ritrovarsi decine di volte alla starting zone. I dungeon di Pandaria sono più facili rispetto a quelli delle altre espansioni, ci auguriamo che la Blizzard risponda presto alla nostra richiesta di sfida. Come a voler arginare l’utilizzo di siti specializzati del calibro di wowhead.com l’espansione racchiude una pratica guida ai dungeon con consigli e debolezze dei boss, richiamabile tramite il menù posto nella parte bassa dello schermo.
A portare un elemento in più per i giocatori seriali ci pensano le sfide, potrete infatti affrontare dungeon da cinque in una lotta contro il tempo per vincere medaglie, pezzi per l’armatura e cavalcature. Per evitare un eccessiva facilità dei giocatori vestiti di pezzi ultra rari prima di iniziare la sfida tutti i giocatori verranno standardizzati, in modo tale che sia chi giochi da anni che il nuovo arrivato abbiano lo stesso livello di rifornimento. Le ricompense per questa modalità sono soprattutto estetiche, inutile dire che il poter sfoggiare un armatura fighissima è un motivo sufficiente per molti dei giocatori più accaniti.
I raid, abbiamo provato solo il primo in quanto unico disponibile, meritano un discorso a parte. Se impersonerete il ruolo di un curatore o di un tank come al solito suderete le proverbiali sette camicie per riuscire a portare a casa sana e salva la pelle del gruppo anche se anche qui tutto ci è sembrato un più semplice. Abituati a Cataclysm dove l’equipaggiamento era fondamentale e la difficoltà era tarata decisamente verso l’alto abbiamo, trovato il nuovo raid troppo semplice e non all’altezza dell’abilità maturata dai giocatori.
In questi anni gli sviluppatori hanno capito alla perfezione cosa piace e cosa no, il level design di queste Incursioni (nome nella versione italiana) è ineccepibile. Quello che si sente un po’ è la mancanza è di epicità. Negli anni la Blizzard si è giocata i suoi nemici più famosi e carismatici e i nuovi megaboss non riescono proprio a reggere il confronto con personaggi come il Lich King. Nel caso giochiate senza gilda o i vostri compagni fossero tutti impegnati potrete affidarvi al Raid Finder in grado di comporre gruppi da 10 25 persone. Conoscendo i problemi derivati del giocare insieme a persone prese a caso da altri server, gli sviluppatori hanno deciso di rendere più semplici le incursioni abbassando la difficoltà per i gruppi nati con il “Looking for Raid”.
Altra novità proposta sono gli scenari, istanze da tre persone in cui dovremo affrontare specifiche missioni e una tanti tanti boss. A differenza dei dungeon classici in questo caso non è necessario il classico schema Tank-Dps-Healer, volendo questa modalità è affrontabile senza curatori a patto che i giocatori possiedano un minimo di pozioni o abbiano abilità rigenerative. Tale scelta velocizza molto le code del finder del gioco inoltre una volta in tre potrete partire in qualunque momento senza stare chiedere a tutti i contatti della lista. Per potere accedere agli scenari però ci sono i requisiti minimi, i giocatori non potranno entrarvi finchè non saranno in possesso un equipaggiamento di livello 425. Le ricompense per questi mini gruppi non ci sono sembrate particolarmente esaltanti, una volta terminato vi troverete nella sacca un bel oggetto blu e delle monete, crediamo sinceramente che questa feature possa essere utilizzata meglio che come semplice passatempo.
GOTTA PANDA EM’ ALLA breve uscirà anche in Italia in nuovo capitolo della serie Pokemon, come a voler omaggiare (o copiare) il fenomeno dei mostri Nintendo da adesso potremmo darci alla cattura di creaturine anche nell’universo di Warcraft. I pet (da non confondere con quelli del Hunter) o mascotte che da anni ci accompagnano nelle nostre imprese finalmente potremo schierarle in battaglia contro loro simili in sconti 2vs2 o 3vs3. Come tradizione vuole ogni animaletto possiede determinate abilità suddivise con lo stile della morra cinese, questa triade obbliga lo studio di un deck il più equilibrato possibile.
Ogni pet può essere addestrato tramite una serie di quest da svolgere parallelamente alle missioni personali. Far picchiare le nostre mascotte non fa guadagnare soldi o esperienza, nonostante questo è dannatamente divertente e in giro per i boschi si vedono già decine di giocatori a caccia di creaturine. Per rendere questa feature il più divertente e spensierata possibile i pet sono legati all’account e non al personaggio inoltre considerando che ce ne sono 500 possiamo immaginare che ci sarà da lavorare per recuperarle tutte. Come a voler limitare questi combattimenti però una volta uccisi i nostri compagni hanno un tempo di cooldown di ben otto minuti, è probabile che in caso di risposta positiva dei giocatori questo intervallo verrà diminuito.
AMICI MA NON TROPPOUna delle spine nel fianco di Wow è da sempre il pvp. Per quanto gli sviluppatori ci abbiano provato in ogni maniera a bilanciare le classi per creare un’esperienza il più equilibrata possibile, gli scontri 3vs3 e 5vs5 soffrono degli stessi problemi di sempre. A portare un po’ di movimento per tutti gli amanti delle mazzate di gruppo sono stati introdotti due nuovi battleground per gruppi di dieci giocatori: le Miniere di Cupargento, il Tempio di Kotmogu e una nuova arena: La Piana del Conflitto dei Tol’viron.
Il tempio di Kotmogu è il campo di battaglia più classico, riprende lo schema “conquista e mantieni” che conosciamo tutti benissimo. Le Miniere di Cupargento sono invece più movimentate e divertenti, ambientata all’interno di una miniera goblin dovremo proteggere carrelli pieni di diamanti lungo tutto il tragitto. Altra novità che sta guadagnando il favore di tutti i giocatori è la possibilità di selezionare due battleground in cui non vogliamo capitare, finalmente non avremo più il timore di trovarci per l’ennesima volta nell’Altarec Valley.
Dopo l’uscita di Guild Wars 2 i giocatori però sono diventati molto più esigenti e questo sistema di scontri non accontenta più nessuno. Consci della qualità del gioco della concorrenza i ragazzi blizzard stanno preparando il terreno per sfoderare, finalmente, il world PvP che tutti aspettano da tempo. Nonostante l’indebolimento delle guardie un raid verso una capitale resta, al momento, ancora un’impresa praticamente impossibile. Vediamo però i segni della trasformazione che confidiamo arriveranno con la prossima grande patch.
DO YOU SPEAK ITALIAN?Per la felicità di tutti gli italiani finalmente è stata realizzata la traduzione nella nostra lingua: tutti gli oggetti, i dialoghi, descrizioni e voci sono in italiano. In questo caso bisogna fare un applauso a chi si è occupato della traduzione, in un lavoro che in una parola possiamo definire: mastodontico, sarebbe stato facile evitare le parole inventate o i nomi troppo complessi. Ogni singolo elemento è stato localizzato e il risultato è eccellente. Per molti compatrioti potrebbe essere interessante scoprire che oltre al grind selvaggio c’è anche una trama dietro al mondo di gioco e finalmente si sta facendo interessante. Se posso prendermi un siparietto, come al solito sono già uscite critiche che sostengono come la versione italiana sia meno epica e incalzante rispetto a quella originale. A parte che l’italiano non è un obbligo e quindi si può continuare con l’inglese come abbiamo fatto negli ultimi sette anni, il problema è che adesso la trama è chiara a tutti e in generale non è così interessante. L’ambientazione di World of Warcraft appartiene in pieno al teen fantasy e la storyline non è certo in mano a George R R Martin. Non è l’italiano il problema è la trama che salvo nella seconda espansione non è mai stata troppo un elemento troppo curato. Questo comunque resta un problema minimo visto che sono sicuro che oltre il 90% dei giocatori non abbiano la minima idea della storia dietro World of Warcraft.
Ora sorge una domanda particolarmente importante, per un nuovo giocatore vale la pena addentrarsi nella lande di Azeroth?
Per venire incontro alle nuove leve è stato introdotto un nuovo battle chest contenente le prime due espansioni al prezzo di 15€ e già solo con questo c’è da giocare per mesi. Cataclysm si trova a prezzi stracciati e Mist of Pandaria in alcuni siti ha già subito un price cut. La nuova classe inoltre ha portato un ripopolamento di giocatori con livello basso questo punto di vista insomma non c’è pericolo di trovare dungeon deserti o di fare troppa coda. I problemi possono sorgere una volta raggiunto il cap e iniziato ad esplorare l’endgame. A differenza di altri giochi World of Warcaft è un mondo vivo dove da soli non si va da nessuna parte. Alla vostra prima esperienza nei raid di alto livello potreste trovare giocatori che non apprezzeranno il fatto che il vostro equipaggiamento non sia all’altezza, in questo caso si fa ancora più importante la scelta di una gilda adatta a voi.

![]() Estremamente longevo |
8.5 | ![]() Il canone non piace |
![]() Finalmente in Italiano | ![]() Semplificato | |
![]() | ![]() PvP continua a non essere il massimo | |
PANDAVIGLIOSO |