Shovel Knight – Un tuffo nel passato
Lo abbiamo detto e ridetto in sede di recensione svariate volte, ma vogliamo ripeterlo qui, anche oggi, anzi soprattutto oggi: i giochi indie hanno un potenziale disumano rispetto a titoli magari etichettati tripla A. Questo perché spesso gli sviluppatori più famosi sono costretti dai pubblisher a sottostare a date di scadenza, budget, marketing e si fanno prendere troppo dalla fretta finendo per presentarci spesso e volentieri piatti riscaldati a iosa. I ragazzi di Yacht Club Games invece si sono limitati a creare un gioco fatto e finito, che strizza fortemente l’occhio ai capolavori più celebri usciti per NES e SNES e a perle come Castlevania, Zelda e anche Super Mario Bros. Tuttavia il titolo di casa Yacht Club Games non è un mero cammeo di ciò che è stato il passato videoludico 8-bit, riproponendoci le stesse idee in “chiave moderna”, ma invece ha portato, prima su PC, Nintendo Wii U e 3DS (qui la nostra recensione), e poi sugli store di PS3, PS4, PS Vita e Xbox One, un piccolo capolavoro in grado di vivere di luce propria, grazie ad un gameplay studiato nei minimi dettagli, a meccaniche di gioco congeniali e ad un level design curato nei minimi dettagli.
SHOVEL KNIGHTShovel Knight, letteralmente Cavaliere Pala, è un prode condottiero senza macchia, forte, retto e senza paura, che scorrazzava qua e là per il regno insieme alla sua amata Shield Knight (Cavaliere Scudo). Un giorno come un altro però qualcosa accadde e Shield Knight venne strappata al nostro eroe e rinchiusa in una torre dannata. Preso dallo sconforto e impotente, Shovel Knight decise l’esilio e si ritirò per anni in solitudine, finché un giorno non seppe della riapertura del portale che dà accesso alla fatidica torre e ridestatosi ritornò al mondo. Un mondo tuttavia cambiato, corrotto, intriso di pericoli e folli propositi, a causa anche di una temibile e potente strega che chiamò a sé i più vili ed abili cavalieri del regno per predare e conquistare il mondo. Shovel Knight si troverà così costretto a lottare contro questo immenso male per liberare e giungere senza vergogna di nuovo al cospetto della sua amata e liberarla. La storia è ovviamente un pretesto per inanellare una serie di avventure che ci vedrà coinvolti in prima persona e dove dovremo affrontare pericoli, trappole, luoghi oscuri, demoni malvagi, nemici temibili e boss terrificanti. Tuttavia avremo dalla nostra non solo il coraggio ma un’antica arma ormai divenuta leggenda: la nostra fedele Pala. Shovel Knight infatti grazie a quest’arma riuscirà a sconfiggere anche il più perfido dei guerrieri.
LA PALAIl gameplay di base è molto semplice ma le meccaniche dietro a Shovel Knight sono decisamente più profonde. Infatti andare avanti nell’avventura vuol dire sbloccare nuove abilità, potenziamenti, armature e rune magiche in grado di donarci specifici poteri bonus, come un attacco fuoco dalla distanza o il recupero della vita e così via. Nonostante però tutti questi aiuti, il titolo di Yacht Club Games è risultato tutt’altro che semplice: non sarà cosa facile arrivare a fine livello e battere il boss d’area, poiché ad attenderci vi saranno innumerevoli trappole, porte segrete, nemici, fiumi di lava incandescente, piattaforme mobili e chi più ne ha più ne metta, che però regalano un appeal mica da poco al titolo. Il sistema di checkpoint è studiato davvero bene, dato che avremo ben 4 punti per livello da dove ricominciare laddove perderemo la vita. La morte però in Shovel Knight comporta la perdita di monete che però potremo recuperare raggiungendo il punto del decesso e raccogliendo il bottino perduto, un po’ come avviene nei Souls. Attenzione però perché se morirete nuovamente prima di raggiungere il vostro oro, lo perderete per sempre. Shovel Knight quindi premia chi è paziente, ligio e fedele al gioco e non chi ha uno stile frettoloso nell’affrontare i livelli. Tramite la minimappa potremo accedere a varie zone da “purificare” dai nemici di turno, e anche luoghi sicuri come le cittadine dove potremo chiacchierare in una locanda, parlare e contrattare con i vari vendor, potenziarci, comprare oggetti e cambiare colonna sonora all’interno titolo parlando con il cantastorie che richiederà i vari spartiti perduti che potremo trovare in zone nascoste dei livelli. Le musiche sono in pieno stile 8-bit e sono davvero una marea, tutte differenti fra loro ed ugualmente uniche e ben campionate, così come anche tutti i vari elementi sonori.
APPEAL DA VENDEREStilisticamente Shovel Knight è incantevole, un piccolo gioiellino che ricorda da molto vicino i vecchi capolavori 8-bit e che i più nostalgici ancora oggi rimpiangono. Shovel Knight è un titolo volto ad un divertimento genuino, puro, da gamer vero e proprio e che grazie al suo gameplay ben calibrato, ad un level design ottimo e a nemici sempre differenti e dalle molteplici forme, riesce ad entrare nel cuore di ognuno, rapendolo con colori sgargianti e un appeal davvero eccezionale. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica e qualche piccola sbavatura c’è. Iniziamo col dire che la longevità non è eccezionale (basteranno circa 6 ore per completare il titolo), sarà possibile ricominciare il titolo con il “new game +” che prevederà nemici più ostici d battere e meno checkpoint a disposizione, tuttavia dopo la seconda run il gioco comincerà ad annoiarvi.
Inoltre, almeno nella versione Xbox One abbiamo notato dell’imprecisione nei comandi, non tanto per il gioco in sé che è calibrato molto bene e risponde a tutti gli input con estrema precisione, quanto forse per la mancata ottimizzazione per il pad analogico. Potremo usare anche le frecce direzionali ovviamente, ma non sono di certo il massimo per precisione e affidabilità. Tuttavia una volta fattoci l’abitudine e prese le giuste misure non abbiamo più riscontrato grossi fastidi eccetto nell’approccio iniziale.
Gameplay ottimo |
8.5 | Longevità non eccelsa |
Difficile al punto giusto | Qualche problema con i comandi | |
| IL MIO TESSSSSSSSSORO A 8-BIT! | ||




